Meli selvatici, querce, tigli, frassini ma anche prugnoli, piante di biancospino, sanguinella, lantana. Tutti rigorosamente autoctoni. Sono alcuni degli alberi e arbusti che Veneto Agricoltura dona ai cittadini all’interno del progetto “Ridiamo il sorriso alla Pianura Padana”.
I giovani alberelli e gli arbusti si potevano prenotare sul sito dedicato entro il 15 ottobre prossimo, ma le richieste, veramente numerose, hanno già raggiunto il tetto massimo di 70mila piante con ben un mese d’anticipo.
Tre i semplici passi per avere le piante gratis per il proprio campo, giardino o terrazzo: registrarsi sul sito, scegliere il gruppo preferito, ma non la pianta, tra alberi di prima grandezza come querce, frassini, bagolaro, tigli, di seconda grandezza – acero campestre, carpino bianco, melo selvatico, sorbo – o arbusti come biancospino, prugnolo, sanguinella, lantana.
“Sono dei cuccioli di pianta veri e propri – spiega Cristina di Veneto Agricoltura – e come tutti i piccoli hanno bisogno di cure e attenzioni. Padova è la provincia con maggiori adesioni. Addirittura, i cittadini hanno prenotato le piante ancor prima che i Comuni di residenza avessero aderito”.
Saranno proprio le amministrazioni comunali, infatti, a occuparsi del ritiro e della consegna gratuita ai cittadini.
Ridiamo il sorriso alla Pianura Padana nasce “per migliorare le caratteristiche ambientali del territorio, importante ruolo svolto dagli alberi nella mitigazione climatica e ambientale, nel miglioramento del paesaggio e della qualità della vita”.
Per quest’anno, il Centro Biodiversità Vegetale e Fuori Foresta di Montecchio Precalcino, in provincia di Vicenza, ha prodotto 70mila piante da donare ai cittadini veneti. Che sono già finite: “Abbiamo raggiunto il numero massimo di piante ordinabili: 70mila. Ringraziamo tutti i cittadini della Regione del Veneto che hanno partecipato al progetto. Avete aderito veramente in tanti!”, si legge oggi nel sito.
“Ridiamo il sorriso alla pianura padana”…un po’ di storia
Nel corso del 2016 e del 2017, un gruppo di Comuni della pianura veneta meridionale (Carceri, Casale di Scodosia, Merlara, Urbana e Cartura in provincia di Padova; San Bellino, Villanova del Ghebbo, Arquà Polesine in provincia di Rovigo; Noventa vicentina in provincia di Vicenza), su iniziativa dei vulcanici sindaci di Carceri (ideatore del titolo dell’iniziativa) e di San Bellino e da essi coordinati, ha dato vita a un’iniziativa semplice quanto efficace. Ciascun Comune stanziò una cifra nel proprio bilancio per l’acquisto di giovanissimi alberi destinati a chi, tra i propri cittadini, intendesse piantarli nel proprio campo o giardino. Un dépliant molto semplice aiutò i cittadini nella scelta delle specie e spiegò loro come “prenotarsi”. L’iniziativa, in collaborazione con Veneto Agricoltura, ebbe un grande successo e consentì l’impianto di ben 20mila alberi.
Questa realtà, fatta di piccoli comuni e di partecipazione, ha suscitato l’interesse della Regione Veneto, ben consapevole dell’efficacia, per l’ambiente e il territorio, di un atto – quello del piantare alberi – semplice quanto antico e ricco di significati sia concreti sia simbolici. La Regione ha perciò deciso di replicare questo “format” sull’intero territorio della pianura veneta. Considerati gli obiettivi, l’assegnazione di alberi riguarda appunto i soli comuni di pianura, dove il “deficit” di verde ha bisogno prioritario di essere colmato.