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Monte Rosa, nuova strumentazione per lo studio del cambiamento climatico

Il nuovo pluviometro donato da FRoSTA, installato nel laboratorio di climatologia alpina del Monte Rosa a 3030 metri, racconterà lo stato di salute delle precipitazioni. Il progetto in collaborazione con Legambiente.

Azioni tangibili per la difesa del clima e a tutela dell’ambiente e del pianeta, con fatti e azioni concrete. Da oggi il Laboratorio di Climatologia Alpina LCA a 3030 metri sul Monte Rosa, è dotato di una nuova strumentazione per lo studio e la previsione del cambiamento climatico donata da FRoSTA che, in stretta collaborazione con Legambiente, da anni è attiva per sensibilizzare e mantenere alta l’attenzione sugli effetti del cambiamento climatico sui nostri ghiacciai.

Il nuovo strumento, consegnato venerdì 14 luglio in occasione di una visita di Legambiente e FRoSTA al Laboratorio, offre un sostegno concreto alla ricerca universitaria supportando il lavoro della climatologa Fiorella Acquaotta dell’Università di Torino, insieme a un gruppo di giovani ricercatori, tra cui la climatologa Alice Baronetti, la glaciologa Cristina Viani, e l’ICT consultant Diego Guenzi.

FRoSTA da sempre sta “dalla parte dell’ambiente”, uno dei valori fondanti dell’azienda che ormai già dal 2003 ha deciso di produrre cibo non solo in maniera totalmente naturale, senza aggiunta di nessun additivo o ingredienti industriali, ma anche impegnandosi a farlo in modo sempre più sostenibile.

FRoSTA mette da sempre al centro della propria filosofia aziendale il rispetto per l’equilibrio del pianeta e in particolare si è concertata negli ultimi anni, in Italia, in collaborazione con Legambiente, sulla condizione dei nostri ghiacciai, che necessita di controllo e monitoraggio continuo.

Per questo, dopo la creazione del Giardino dei Ghiacciai in Valnontey nel Parco del Gran Paradiso nel 2022, quest’anno l’impegno di FRoSTA è andato all’implementazione della strumentistica necessaria al Laboratorio di Climatologia Alpina per raccogliere dati e fare previsioni in merito al fenomeno del cambiamento climatico, e al supporto dei ricercatori universitari impegnati su questo fronte, a sottolineare l’importanza dell’investimento nella ricerca scientifica.

Lo strumento donato è il TRwS x2y, il pluviometro attualmente più preciso e sensibile, che permette di misurare tutti i tipi di precipitazioni, solide e liquide, in un ampio intervallo di temperature, condizioni di vento e neve rigide, con un grado di precisione molto alto.

Un progetto speciale, realizzato nell’ambito della Carovana dei Ghiacciai ideata e promossa da Legambiente, per mantenere alta l’attenzione sulla difesa del freddo e lanciare un grido d’allarme sul ritiro dei ghiacciai e le sue conseguenze sul nostro ecosistema.

Una progettualità che interessa un territorio di alta montagna ma non solo, tra Piemonte, Valle d’Aosta e Lombardia, in particolare il massiccio del Monte Rosa tra i comuni di Alagna Valsesia e Gressoney-La-Trinité. Un’area montana che ha una valenza ambientale fondamentale, testimone della fragilità socio- ambientale e metereologica cui vanno incontro questi territori eroici per via del cambiamento climatico.

Per FRoSTA agire in difesa del freddo e a tutela del pianeta sono scelte che si concretizzano in azioni anche grazie a collaborazioni con attori impegnati sul campo. Quest’anno siamo orgogliosi di continuare il percorso al fianco di Legambiente e di iniziare quello con il Laboratorio di Climatologia Alpina, una realtà di eccellenza e di impegno molto preziosa in Italia, sostenendo la ricerca e sensibilizzando gli effetti dei cambiamenti climatici sul nostro territorio”, commenta Gianluca Mastrocola, AD FRoSTA Srl.

Siamo molto felici di presentare questo progetto speciale, realizzato nell’ambito della nostra campagna Carovana dei Ghiacciai che testimonia la drammatica accelerazione dei fenomeni di riscaldamento – ha dichiarato Vanda Bonardo Responsabile Alpi Legambiente -. L’ambientalismo scientifico di Legambiente si fa ancora più concreto grazie alla collaborazione con il Laboratorio di Climatologia Alpina a 3030 metri sul Monte Rosa. Così potremo raccontare, in modo ancora più puntuale, l’andamento delle precipitazioni, indispensabile dato per lo studio e la previsione del cambiamento climatico, di cui le Alpi rappresentano uno dei principali hotspot a livello europeo“.

Il Dipartimento di Scienze della Terra, Università di Torino, da sempre ha un ruolo di primo piano nella ricerca sul cambiamento climatico in ambienti estremi. L’avanguardia della ricerca è confermata dalla nascita del Laboratorio di Climatologia Alpina – LCAracconta Fiorella Acquaotta, climatologa Università di Torino Dipartimento di Scienze della Terra -. LCA favorirà una migliore interpretazione del rischio climatico in ambienti di alta quota promuovendo così un’adeguata pianificazione delle politiche territoriali (buone pratiche) e preparerà tecnici, professionisti e popolazione a conoscere ed affrontare i problemi di mitigazione del cambiamento climatico nel futuro prossimo”.