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Quattro tonnellate di plastica in meno e la natura ringrazia

La Onlus Plastic Free dopo cinque anni di intenso lavoro ha raggiunto un risultato sopra le righe raggiungendo il traguardo record di quattro milioni di chili di plastica e rifiuti rimossi dall’ambiente. Ovviamente orgogliosi del risultato i milleduecento referentie gli oltre duecentosessantamila volontari che hanno partecipato a migliaia e migliaia di interventi organizzati su tutto il territorio italiano e, da qualche mese, anche nel resto del mondo.

L’obbiettivo principale di queste iniziative, dice il presidente di Plastic Free Onlus Luce De Gaetano,fondatore dell’associazione ambientalista assieme a Rosa Reale, vogliono in particolar modo “sensibilizzare e rendere consapevoli” sempre più cittadini delle tonnellate di rifiuti che produciamo e che vanno a bloccare il respiro dell’ambiente naturale che ci circonda.

La convinzione è che ogni piccolo gesto conta per la salvaguardia dell’unico, almeno per ora, pianeta che abbiamo. Il progetto ambizioso di Plastic Free, dice ancora il presidente, è quello di raggiungere un miliardo di persone nel mondo entro il 2030, “attraverso il coinvolgimento di imprese, istituzioni locali, scuole e associazioni” 

Un altro obiettivo di Plastic Free è anche la cura del suo animale simbolo, il più colpito dall’inquinamento: sono state infatti salvate e rimesse in mare oltre duecento tartarughe mentre oltre tremila tartarughine sono state accompagnate e protette alla nascita.

Ultima ma non meno importante, è stata l’iniziativa che ha consentito a Plastic Free di raccogliere migliaia di mozziconi di sigarette da spiagge e coste e sensibilizzare oltre duecentoquarantamila tra bambini e ragazzi attraverso la formazione nelle scuole.  La Onlus si è anche fatta promotrice di progetti e proposte normative che sono stati presentati nei palazzi istituzionali, tra questi una mozione parlamentare che punta , tra l’altro, a vietare il rilascio deliberato in volo dei palloncini (un oggetto apparentemente innocuo che può provocare anche la morte di uccelli e pesci che ne ingeriscono i frammenti) e a contrastare l’abbandono selvaggio degli pneumatici consumati.