Successo per l’iniziativa Ri-portalo in circolo, una raccolta straordinaria di indumenti usati e tessuti di medie/grandi dimensioni (tende, tovaglie, coperte) organizzata dal Green Office dell’Università di Torino UniToGO, in occasione della Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti.
Il 23 e il 24 Novembre, presso il Palazzo del Rettorato e il Campus Luigi Einaudi, i partecipanti all’iniziativa hanno consegnato i propri indumenti usati puliti e in buono stato o i tessuti in sacchetti chiusi. Nelle due giornate sono stati raccolti oltre 240 kg di materiali tra indumenti e tessuti, il 74% composto da vestiti.
Grazie alla collaborazione con la Cooperativa Esserci e il suo progetto Exito, laboratorio di sartoria sociale e produzione di accessori rivolto a donne fragili, i tessuti di medie/grandi dimensioni troveranno nuova vita attraverso un processo di upcycling che consente il recupero e il riutilizzo di materiali in un’ottica di sostenibilità ambientale e con una valenza sociale. Gli indumenti in buone condizioni, invece, saranno donati attraverso il network della cooperativa Esserci a persone che in questo momento ne hanno bisogno.
Contestualmente alla raccolta rifiuti il Green Office UniToGO ha realizzato una campagna informativa on line sul tema degli impatti ambientali del settore tessile e sulle soluzioni per la loro prevenzione e riduzione volta ad accrescere la consapevolezza della comunità sulle proprie scelte ed a sensibilizzarla sull’importanza del riuso e del riciclo degli indumenti e dei tessuti.
Tra i molteplici impatti ambientali la campagna si è concentrata su emissioni di Co2, consumo di acqua, produzione di rifiuti e dispersione di microplastiche.
L’industria della moda e del tessile è responsabile di circa il 10% delle emissioni globali di Co2 (più di quelle prodotte dai voli internazionali e dal trasporto marittimo). A livello europeo secondo un rapporto dell’European Environment Agency, la produzione e il consumo di abbigliamento, calzature e tessili casalinghi nel 2017 ha generato (in EU-28) emissioni pari a 654kg CO2 eq pro capite (come un volo A/R da Roma a Dublino).
Anche l’impronta idrica è rilevante: secondo le stime più affidabili per realizzare una t-shirt di cotone servono 2.700 litri d’acqua (l’equivalente di 18 vasche da bagno piene). Il settore della textile and clothing industry consuma 79 trilioni di litri d’acqua all’anno.
Il settore tessile, secondo un articolo di Nature, produce 92 milioni di tonnellate di rifiuti l’anno. Inoltre si stima che l’85% dei prodotti tessili vada in discarica ogni anno. Infine, il lavaggio di vestiti e capi d’abbigliamento è responsabile della dispersione di microplastiche: ogni anno l’equivalente di 50 miliardi di bottiglie di plastica è disperso negli oceani a causa delle microfibre in poliestere.
Durante l’iniziativa sono stati forniti consigli su comportamenti quotidiani per evitare la logica della fast fashion, preferendo marchi che garantiscono sistemi di produzione e gestione attenti agli impatti ambientali e sociali del prodotto, allungando il ciclo di vita di ciascun capo attraverso la riparazione, lo scambio e il dono.
L’Italia ha anticipato le disposizioni europee sul tema della raccolta differenziata del tessile avviando l’obbligo a partire dal 1° gennaio 2022. L’avvio della raccolta differenziata del tessile consente di portare all’attenzione di tutti il tema dell’eco-design dei capi d’abbigliamento, progettare puntando a rendere il più semplice possibile la riciclabilità dei materiali.
Ri-portalo in circolo, evento patrocinato dal gruppo rifiuti della Rete delle Università per lo Sviluppo Sostenibile – RUS, è un’iniziativa inserita nel calendario della Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti (SERR). La tredicesima edizione della SERR si tiene tra il 20 e il 28 novembre e il tema dell’edizione 2021 riguarda le “Comunità circolari”.