Il primo ‘Rapporto sull’andamento dell’edilizia residenziale europea’ condotto da RE/MAX Europe intervistando circa 16mila consumatori europei in 22 Paesi rivela una predisposizione a orientare le proprie scelte abitative in ottica di sostenibilità ambientale.
Più di due terzi degli europei sono disposti a scendere a compromessi sulla loro futura casa per il bene dell’ambiente. A seguito del cambiamento climatico e dei derivanti eventi atmosferici eccezionali che si stanno verificando in Europa, il leader del franchising immobiliare RE/MAX ha effettuato una ricerca che traccia una dettagliata fotografia di come le valutazioni ambientali abbiano ricadute sulle scelte immobiliari.
Questi risultati sono frutto del primo ‘Rapporto sull’andamento dell’edilizia residenziale europea’ condotto da RE/MAX Europe affidandosi alla società Kantar che ha intervistato un panel di circa 16.000 consumatori europei. Ai partecipanti è stato chiesto se siano disposti a sacrificare alcuni comfort abitativi a favore di una casa più eco-friendly, come ad esempio avere un giardino più piccolo, un’ubicazione logisticamente più scomoda o strutture scolastiche meno organizzate.
Dalla ricerca condotta da RE/MAX è emerso che il 64% degli italiani intervistati è disposto ad adattare le proprie esigenze immobiliari a favore dell’ambiente; un dato che si attesta leggermente al di sotto della media europea pari al 68%.
“La ricerca mostra che gli acquirenti di case vorrebbero ridurre l’impatto della propria abitazione sull’ambiente, ma spesso non sanno come fare. La casa rappresenta una parte importante dell’impronta ecologica di un individuo e gli agenti immobiliari svolgono un ruolo fondamentale nell’aiutare i compratori a riconoscere i requisiti di ecosostenibilità della loro futura abitazione”, ha commentato Dario Castiglia, CEO & Founder di RE/MAX Italia.
Spazi più piccoli a favore dell’ambiente
In Italia oltre il 50% degli intervistati si dichiara più propenso a trasferirsi rispetto a un anno fa e molti cercano case più grandi (25,8%). Tuttavia, oltre il 28% degli italiani sarebbe favorevole a scegliere una casa di minori dimensioni, purché più ecologica. Numerosi anche quelli disposti ad avere un giardino più piccolo (18,6%), tempi di pendolarismo più lunghi (18,5%) o una posizione meno desiderabile (14,6%) se ciò significa aiutare il pianeta. Tuttavia, solo il 2,7% scenderebbe a compromessi sulle opportunità di istruzione per sé e per i propri figli.
Differenze generazionali
Dal Rapporto di RE/MAX Europe emerge però che non si tratta di una visione univoca; ci sono differenze significative tra le fasce d’età in termini di compromessi accettabili che riflettono priorità diverse.
In generale a livello europeo, i consumatori di età compresa tra i 18 e i 25 anni sarebbero più disposti ad accettare un giardino più piccolo (32%), tempi di pendolarismo più lunghi (24%) o una posizione meno ambita (22%). Tutti questi dati scendono di oltre 10 punti percentuali tra le persone di età compresa tra i 56 e i 65 anni. La fascia d’età più avanzata sarebbe più disposta a vivere in meno spazio: il 34% accetterebbe una casa più piccola rispetto al 30% dei giovani tra i 18 e i 25 anni. Questo può essere dovuto al fatto che i giovani acquirenti di case sono in genere alla ricerca di immobili più piccoli, e quindi hanno meno margine di manovra per quanto riguarda le dimensioni, oppure stanno pensando di formare una famiglia o di aumentare il nucleo famigliare.