All’Università di Firenze si preparano esperti per la transizione ecologica
Al via il corso di laurea magistrale Mechanical Engineering for Sustainability. La proposta, in lingua inglese, rappresenta una novità dell’offerta formativa 2022/23.
C’è ancora tempo fino al 4 novembre per iscriversi al nuovo corso di laurea magistrale in lingua inglese Mechanical Engineering for Sustainability (MES) dell’Università di Firenze (Scuola di Ingegneria), una delle novità che arricchiscono l’offerta formativa dell’anno accademico 2022/2023 e che ha lo scopo di formare ingegneri meccanici con una preparazione specifica per supportare le industrie nell’attuale transizione ecologica.
MES è un percorso di studio nuovo, attuale, e concepito per colmare un vuoto presente nell’esistente offerta formativa universitaria a livello nazionale.
Il corso di studio si svolgerà in lingua inglese e prevede un primo anno con attività formative comuni con successiva differenziazione in più curricula su progettazione meccanica (Design), energia (Energy technologies) e nuovi sistemi di mobilità sostenibile (Mobility), ognuno dedicato ad uno specifico aspetto della sostenibilità.
Ogni curriculum ha come riferimento uno specifico obiettivo di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda ONU 2030: il curriculum Design è collegato all’obiettivo 9 “Imprese, innovazione e infrastrutture”; il curriculum Energy Technologies si riferisce all’obiettivo 7 “Energia pulita ed accessibile”; il curriculum Mobility riguarda l’obiettivo 11 “Città e comunità sostenibili”. Tutti e tre i curricula contribuiscono all’obiettivo 12 “Consumo e produzione responsabili”.
“Il laureato magistrale in Mechanical Engineering for Sustainability avrà un’ampia conoscenza interdisciplinare, normativa e metodologica, nel settore della sostenibilità e dell’economia circolare applicata all’ingegneria meccanica – spiega il coordinatore del corso Niccolò Baldanzini – ed acquisirà metodologie e strumenti di valutazione analitica del ciclo vita dei prodotti industriali ed una conoscenza delle fonti di energia rinnovabili. L’organizzazione del percorso permette di formare diversi profili professionali ad elevata specializzazione per settori chiave dell’industria: il confronto con le aziende è stato, infatti, costante durante tutta la fase di pianificazione, per poter garantire il più rapido inserimento dei laureati nel mondo del lavoro”.
Il percorso di studio presenta anche innovazioni didattiche, sia nei contenuti che nei metodi. Nel corso del primo anno di studi saranno fornite competenze trasversali su tecniche di presentazione, scrittura di testi tecnici e metodologie di lavoro di gruppo.
Durante il secondo anno saranno sviluppati project work, specifici per ogni curriculum. “Si tratta – spiega ancora Baldanzini – di attività a carattere interdisciplinare e prevalentemente pratico, mirate al problem solving, che vogliono stimolare l’applicazione creativa delle competenze acquisite, simulando metodologie di lavoro tipiche dell’ambito industriale. I temi progettuali – prosegue Baldanzini – saranno definiti insieme alle aziende, che parteciperanno anche alla revisione degli stati di avanzamento dei progetti”. Queste attività faciliteranno l’incontro fra studenti ed aziende per lo svolgimento dei tirocini curriculari e la preparazione della tesi di laurea, che occuperanno la maggior parte dell’ultimo semestre.