Camminare lungo le linee di prossimità, dove gli opposti si attraggono e si contaminano, dando vita a piccoli grandi cambiamenti in grado di rimodellare Confini già tracciati e rispondere a nuove domande sul futuro, sui bisogni del pianeta e della società. Con questo spirito e lo sguardo teso proprio ai Confini, tema della settima edizione, torna a Mantova il Food&Science Festival, da venerdì 19 a domenica 21 maggio. Tre giorni ricchi di occasioni per conoscere e approfondire i legami tra ricerca scientifica e alimentazione.
Camminare lungo le linee di prossimità, dove gli opposti si attraggono e si contaminano, dando vita a piccoli grandi cambiamenti in grado di rimodellare Confini già tracciati e rispondere a nuove domande sul futuro, sui bisogni del pianeta e della società. Con questo spirito e lo sguardo teso proprio ai Confini, tema della settima edizione, torna a Mantova il Food&Science Festival, da venerdì 19 a domenica 21 maggio.
Promossa da Confagricoltura Mantova, ideata da FRAME – Divagazioni scientifichee organizzata daMantova Agricola, la manifestazione presenta un ampio programma di incontri, conferenze, laboratori, mostre, spettacoli, panel a più voci e visite guidate,dedicato a indagare le sfumature più o meno manifeste dei confini che separano e uniscono cibo e scienza.
Dal cambiamento climatico alla transizione energetica ed ecologica, dalla gestione delle risorse planetarie ai bisogni delle future generazioni, dalla tradizione agricola all’innovazione tecnologica, dalla lotta contro gli sprechi a produzioni più sostenibili, per tre giorni la città dei Gonzaga sarà il luogo in cui numerosi esponenti del panorama scientifico contemporaneo, nazionale e internazionale accademici, divulgatori, ricercatori, figure istituzionali e professionisti di settore discuteranno dell’attuale andamento della ricerca scientifica e del settore agroalimentare nel proporre soluzioni concrete a sfide globali complesse, secondo quella prospettiva multidisciplinare e il dialogo dinamico che da sempre contraddistinguono il Festival.
Tra i molti ospiti della settima edizione anche il giornalista e conduttore televisivo di fama internazionale Dan Saladino, il direttore del CREA (Centro di ricerca per la genomica e la bioinformatica) Luigi Cattivelli, le lead authors del sesto rapporto IPCC – Intergovernmental Panel on Climate Change – Annalisa Cherchi e Susanna Corti, l’attore comico Dario Vergassola, mattatore del tradizionale spettacolo serale, i divulgatori scientifici Dario Bressanini e Ruggero Rollini, YouTuber, che porta La scienza sul divano intervistando gli ospiti del Festival, il primo astronauta italiano, Franco Malerba, il docente della Michigan State University Bruno Basso, il responsabile del Servizio per il coordinamento della fauna selvatica ISPRA Piero Genovesi e i giornalisti scientifici Marco Ferrari e Roberta Villa, tradizionali animatori della Rassegna Stampa mattutina a base di “scienza e sbrisolona” (sabato 20 e domenica 21, ore 9.30, via Goito).
I FILONI DELLE CONFERENZE
Confini come contatto
Superare Confini per creare connessioni, conoscere mondi e saperi differenti grazie a una mente aperta e creativa, nel tentativo di costruire rapporti, reti e sistemi complessi basati su solide collaborazioni. Ma come ci si orienta nella complessità? Qual è il vero legame tra territorio, paesaggio e urban farming, tra agricoltura 4.0, partnership e governance multi-stakeholder? Saranno gli ospiti del primo filone, Confini come contatto, a fornirci la bussola per esplorare le interazioni tra questi elementi apparentemente distanti tra loro, senza pericolo di smarrimento.
Confini come identità
È la lente d’ingrandimento che segna i nostri confini culturali, uno dei made in Italy a cui siamo più legati, parte indelebile della nostra identità individuale e collettiva: tra filosofia e psicologia, passando per ricerca e produzione, è al cibo che guardano gli appuntamenti del filone tematico Confini come identità, lente di ingrandimento sul “cosa” mettiamo sulle nostre tavole e sul come ci finisce. Ma anche sul chi lavora perché questo avvenga.
Confini come convenzioni
Dalle normative sulla sostenibilità a quelle che regolano la ricerca scientifica, dalle politiche locali a quelle globali, passando per la produzione e il mercato: Confini come convenzioni è il filone che s’interroga sul ruolo della scienza di fronte a problematiche che varcano le soglie di altri ambiti, dall’economia al diritto, chiedendosi quali debbano essere gli obiettivi e le regole comuni da rispettare per far fronte ai bisogni e alle esigenze delle nuove generazioni.
Al centro di questo filone, Orsi, lupi e cinghiali con Piero Genovesi, responsabile del Servizio per il coordinamento della fauna selvatica ISPRA, che rifletterà sui confini della convivenza tra specie alla luce dei più recenti avvenimenti (sabato 20, ore 14.30, Teatro scientifico Bibiena), ma anche La finanza climatica, di cui parlerà il giornalista scientifico Francesco Suman, seguito dalle riflessioni della giornalista Roberta Villa sulle malattie infettive che stanno colpendo sempre più volatili, e le prospettive di vaccinazione (domenica 21, ore 15.45, Teatro Scientifico Bibiena).
Confini come limite
L’applicazione di nuove tecnologie all’agricoltura, come le blockchains e intelligenze artificiali, ha permesso di sviluppare una maggiore precisione nel settore, entrando così nell’era 4.0. Ma fin dove può spingersi il progresso? Confini come limite riflette sulle questioni etiche aperte dalle innovazioni poste al servizio dell’agricoltura e dell’allevamento, ma anche sulle responsabilità verso la biodiversità, il pianeta e le sue risorse.
Senza confini
Oltre l’ordinario, per trovare nuovi modi di innovare il presente guardando al passato, ma soprattutto per immaginare un futuro Senza confini. È questo lo spazio ideale in cui si anima il confronto sulle dinamiche che legano e influenzano alimentazione e attualità: migrazioni, disuguaglianze, questioni sanitarie, economiche, geopolitiche. Oltre le frontiere nazionali e i singoli contesti, incontri e ospiti per aiutarci a “leggere” le relazioni che ci legano come individui, ben oltre la tavola. Lo sanno bene i protagonisti di questa sezione, guide spaziali che trasporteranno il pubblico del Festival oltre i confini terrestri nel corso di due appuntamenti. Franco Malerba, primo astronauta italiano, e autore di Il cibo nello spazio (Edizioni Dedalo, 2022), svelerà al pubblico retroscena divertenti della vita in orbita mescolando ricordi e prospettive sul futuro, in una riflessione sul ruolo dell’alimentazione nelle prossime esplorazioni della Luna e di Marte (domenica 21, 12.30, via Goito). Poi, andando A pranzo su Marte con la docente dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” Laura di Renzo, Alberto Battistelli e Marta Del Bianco,rispettivamenteresponsabile e project scientist del progetto REBUS (In-situ Resource Bio-Utilization per il supporto alla vita nello Spazio), si approfondirà l’importanza del cibo come elemento di equilibrio psicofisico, guardando anche alla produzione agroalimentare in condizioni extraterrestri e alle prospettive di realizzazione di sistemi biorigenerativi a supporto degli astronauti nel mantenimento a lunga durata di uno stile di vita sostenibile nell’ecosistema spaziale (domenica 21, ore 11.30, Palazzo della Ragione).
Confini come segno
Il linguaggio è l’espressione di pensiero con cui il mondo circostante prende forma. Spesso, sono i nomi che diamo alle cose a determinarne il valore, ma con il cibo accade sempre. Per rendersene conto basti pensare alla differente reazione rispetto alle espressioni “carne sintetica” e “carne fresca”: una dà voce a un dibattito su quale sia il confine tra naturale e artificiale, mentre l’altra, pur potendo far riflettere sull’impatto ambientale e la sostenibilità del consumo di carne, viene percepita come naturale, autentica, sana. Confini come segno è il filone tematico che analizza gli effetti della comunicazione sull’alimentazione e sui valori ad essa associata, prestando particolare attenzione alle conseguenze sull’intera filiera.
INSTALLAZIONI, MOSTRE, FILM, SPETTACOLI, EVENTI SPECIALI
La scienza che si vede, si ascolta, si tocca. In una parola, si vive. Sempre pronto a diversificare la propria offerta e il modo in cui proporla, accanto a incontri, dialoghi e panel il Food&Science Festival riserva spazio anche a installazioni multimediali, proiezioni di film e spettacoli dal vivo. Un viaggio tra le arti che porterà a Mantova anche un pezzetto di Puglia, permettendo di addentrarsi idealmente nella piana degli ulivi monumentali con il toccante documentario Il tempo dei giganti, lungometraggio sull’epidemia di Xylella in Puglia ispirato dal libro La morte dei Giganti (Meltemi, 2022) di Stefano Martella. Insieme a due dei protagonisti che appaiono sullo schermo, il direttore delle riviste “National Geographic”, “Le Scienze” e “Mind” Marco Cattaneo e lo scrittore Daniele Rielli, l’incontro anticipa la proiezione del documentario di recente uscita in cui si intrecciano memorie, storie e testimonianze sulla vicenda del piccolo batterio letale in grado di piegare dei giganti millenari (sabato 20, ore 17.30, Teatro Scientifico Bibiena).
Cambio di palcoscenico e di atmosfera per lo spettacolo del Food&Science Festival, momento di unione tra scienza e arti. Questa volta, a stupire il pubblico del Festival sarà la formidabile creatività di Dario Vergassola in Storie vere di un mondo immaginario, che inscena le vicende di un mondo al rovescio, sommerso, in cui le creature del mare si lamentano dell’uomo, sfidandolo e cercando di contrastarlo. Una rappresentazione dalla delicata ironia, che alterna intensità e leggerezza, raccontando le reali problematiche della fauna marina (sabato 20, ore 21, Teatro Scientifico Bibiena).
Al Teatro Scientifico Bibiena, sabato 20 alle ore 10, Stefano Bertacchi, ambasciatore per la bioeconomia presso la Commissione Europea e l’attore comico Francesco Giorda condurranno l’Eurofestival della bioeconomia, un evento speciale che coinvolge 12 nazioni in collegamento con Mantova. I rappresentanti di Germania, Danimarca, Irlanda, Malta, Portogallo, Italia, Estonia, Lituania, Belgio, Austria, Ungheria e Ucraina dovranno spendere 12 punti su un tema di bioeconomia, aggiudicandosi il favore del pubblico che, tramite un voto, decreterà il vincitore del contest.
Non mancano neppure installazioni e mostre, porte di accesso a mondi straordinari di cui potremmo non conoscere tutti i segreti. Per esempio: come funziona la ricerca di base? Cosa si nasconde in una goccia d’acqua? Per rispondere a queste domande basterà partecipare a Ricercalcubo (Loggia dei Mercanti di via Goito) e La forma dell’acqua (Loggia dei Mercanti di via Goito), rispettivamente a cura di Fondazione AIRC per la Ricerca sul Cancro,in collaborazione con l’Associazione ToScience e TheFabLab e del Dipartimento di Chimica dell’Università di Torino, in collaborazione con l’Université Grenoble Alpes e l’Istituto Nazionale di Astrofisica.