Presentata la prima ricerca nazionale di mercato con i sette punti per il futuro dell’apicoltura. Nel corso dell’evento, è stato firmato il “patto d’intesa” tra agricoltura e apicoltura nella Regione Marche, primo protocollo a livello regionale.
Per approfondimento delle tematiche, quantità di consumatori coinvolti e per la completezza d’indagine (qualitativa e quantitativa) l’analisi si presenta come la 1° Ricerca Italiana di Mercato legata alle produzioni di apicoltura: fotografa il rapporto tra il consumatore e il prodotto in termini di immagine, valori, tradizioni, acquisto e consumo, tracciando le aspettative e le tendenze emergenti.
Nella medesima sede è stato firmato il primo protocollo d’intesa a livello regionale, vale a dire il “Protocollo d’intesa per l’applicazione delle buone pratiche agricole e la salvaguardia del patrimonio apistico della Regione Marche”, una scelta operativa destinata a dare vita nella Regione Marche al primo format regionale a favore delle qualità nelle produzioni agricole e a tutela del patrimonio apistico, mutuabile dai tanti e diversi territori regionali italiani.
Hanno partecipato all’incontro Andrea Maria Antonini, Assessore Agricoltura Regione Marche, Rolando Pecora, Presidente Le Città del Miele, Daniele Orazi, Client Manager Intertek, Paolo Fontana, Entomologo, Presidente World Biodiversity Association (WBA) e ricercatore Fondazione Edmund Mach, Sara Ruschioni e Paola Antonia Deligios, entrambe del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali, Università Politecnica delle Marche, la prima ricercatrice per l’area di Entomologia generale e applicata, la seconda per l’area di Agronomia e Coltivazioni erbacee. In rappresentanza del mondo agricolo, Maria Letizia Gardoni, Presidente Coldiretti Marche e dell’Associazione Imprese biologiche e biodinamiche di Coldiretti e Renato Claudio Minardi, Coordinatore Consorzi Apicoltori Marchigiani.
LA RICERCA
L’esigenza di una ricerca che fotografasse “lo stato dell’arte del mondo del miele” è stata fortemente espressa da Le Città del Miele, associazione che da oltre vent’anni può essere considerata il primo promotore dei mieli italiani e dei loro territori di produzione. Oggi il consumatore non solo è sempre più protagonista nella propria scelta, ma promotore attivo di un approccio sempre più orientato ai valori ambientali, alla salute, a una alimentazione sana, alla sicurezza alimentare. Da qui la scelta di poter disporre di un’analisi nazionale che consentisse di approfondire il sentiment del consumatore verso il miele, i prodotti dell’alveare e gli apicoltori, sondando anche le sue aspettative, al fine di poter disporre di dati funzionali a indicare le evoluzioni possibili.
La ricerca evidenzia risultati di grande interesse, destinati a contribuire a una evoluzione positiva dell’apicoltura italiana.
Il consumo del miele e le api
Il primo dato significativo che emerge tra gli stili e le abitudini di consumo è che il consumatore di miele ha come priorità l’attenzione alla propria salute e che il miele viene considerato da una buona parte di intervistati come comfort food da gustare in un momento di tranquillità e relax, preferibilmente a casa. Il 38% degli intervistati sono considerati “heavy users” perché consumano il miele tutti i giorni e anche più volte al giorno. Per quanto riguarda il momento di consumo, la prima colazione risulta vincente.
Relativamente all’immagine percepita del prodotto, gli intervistati hanno un’opinione omogenea e ben definita: il miele è purezza, salubrità e sostenibilità ambientale.
Millefiori e acacia sono le tipologie più conosciute tra i consumatori: su 10 intervistati, 9 conoscono il Millefiori, che ritengono sia anche il più saporito, mentre il sapore del Castagno è il più riconoscibile e il miele all’Eucalipto il più caro.
Alla domanda sulla conoscenza di altri prodotti dell’alveare, in generale gli intervistati hanno risposto in modo spontaneo di conoscere la pappa reale e il propoli, mentre il 37% non indica alcun altro prodotto delle api.
Miele e cosmesi
Il miele ha molti utilizzi anche in campo cosmetico e nella ricerca non poteva mancare un focus specifico: il 51% degli intervistati conosce l’esistenza di cosmetici a base di miele e di questi ben il 23% ne fa uso sempre/spesso. Interessante però la propensione ad aumentare gli acquisti di cosmetici a base di miele, 6,7 su una scala da 1 a 10.
Il legame con la sostenibilità
Fortissimo il legame tra miele e sostenibilità. L’80% degli intervistati ritiene che il miele sia un prodotto con forti valori collegati alla natura: è considerato un alimento privo di lavorazione meccanica, prodotto in un ambiente naturale e incontaminato. Proteggere le api è la prima richiesta del consumatore italiano: ben il 63% degli intervistati sollecitano di migliorare ulteriormente il livello di sostenibilità ambientale. Il 24% ritiene importante far conoscere di più il ‘mondo del miele’ per sensibilizzare i consumatori, mentre il 13% risponde positivamente alla proposta di vendere il miele solo in packaging ecosostenibili e riciclabili.
Modalità di acquisto e preferenze
Il 64% acquista miele in media almeno una volta al mese, mentre un 8% lo acquista tutte le settimane. Interessante anche la relazione tra territori e l’acquisto di miele: ben il 78% ha acquistato miele almeno una volta mentre era in vacanza, mentre il 13% dei consumatori abituali di miele lo acquista ogni volta che va in vacanza. In questo contesto si introduce il concetto di apiturismo, una innovativa motivazione al viaggio e vacanza per la quale l’associazione Le Città del Miele sta mettendo a punto un “format di lavoro” finalizzato a promuovere lo sviluppo economico-sociale dei territori del miele.
Per quanto riguarda i criteri di scelta del prodotto, il 60% sceglie il prodotto in base alla provenienza del miele, mentre il 22% presta molta attenzione ai criteri di sostenibilità percepita del prodotto che sta acquistando.
Tra i canali di acquisto, sorprende il pari merito tra la GDO e gli apicoltori e produttori locali, rispettivamente con 75% e 70%, al terzo posto ci sono le fiere e i mercatini con il 66% (domanda multirisposta).
Nella valutazione dei canali di acquisto gli apicoltori godono dell’immagine migliore per una serie di motivazioni relative al prodotto, quali artigianalità, genuinità, sostenibilità, qualità, sapore ottimo e in quanto garanzia di buon trattamento delle api. Il 54% degli intervistati conosce apicoltori o produttori locali di miele, grazie al passaparola di amici e conoscenti, in secondo luogo perché partecipano a eventi con presenza di stand dove acquistare il miele. Un dato particolarmente significativo fa riferimento al 91% di consumatori interessati al rapporto diretto con gli apicoltori presenti sul loro territorio, riducendo le difficoltà esistenti di individuazione e localizzazione.
In sintesi, dalla ricerca emergono sette punti fondamentali per il futuro dell’apicoltura:
- il miele è un prodotto dall’enorme portata valoriale della qualità ambientale, nel suo legame con l’alimentazione quotidiana
- il consumo di miele ha forti “valori ancestrali” di consumo, ma registra una tendenza “di emancipazione” evolutiva interessante e da non sottovalutare
- tra le sue variabili di acquisto “la provenienza” è la più importante per il consumatore
- l’apicoltore è indicato come il canale d’acquisto preferito in termini di aspettative del consumatore
- tra i desiderata del consumatore italiano la protezione e la salvaguardia delle api sono a livelli molto alti
- per il consumatore italiano la geografia del miele è di natura regionale.