Con RAI Documentari le ultime sorprendenti scoperte nel sito archeologico più importante d’Europa, domenica 14 novembre alle 15.35 su Raidue
Pompei, l’antica città romana, oggi il più grande Parco Archeologico d’Europa, regala sempre nuove incredibili scoperte, che saranno protagoniste della puntata di “Mompracem. L’isola dei documentari” di Rai Documentari in onda domenica alle 15:30 su Rai Due.
Negli ultimi anni, grazie al lavoro degli archeologi, sono emersi pezzi di storia di questa città, come il Termopolium, un antico fast food moderno e il carro nunziale. Li ritroviamo nel documentario “Pompei la scoperta continua”, una coproduzione italo-francese che sigilla l’impresa di un team di archeologi, esperti e restauratori, tutto italiano. Per due anni le telecamere hanno seguito gli ultimi lavori di scavo e messa in sicurezza del Parco Archeologico, raccontando la fatica, la dedizione, le emozioni, la gioia di tutti coloro che ogni giorno lavorano intensamente per ridare luce, identità e una nuova vita alla storia.Il documentario ricostruisce, grazie a una dettagliata fiction, le circostanze e gli ultimi momenti di vita delle vittime ritrovate durante i recentissimi scavi. Immagini che restituiscono, in soggettiva, gli eventi delle ultime ore di Pompei. Un’inedita fusione tra scienza ed emozioni.
Ad accompagnare i telespettatori alla scoperta dell’antica Pompei una guida d’eccezione, Massimo Osanna, oggi Direttore Generale dei Musei Italiani, che dal 2016 al 2020 ha diretto i lavori del Parco Archeologico di Pompei, restituendo luce e dignità all’antica città romana e contribuendo alla sua rinascita. Il suo racconto in presa diretta e le testimonianze inedite della sua equipe di esperti svelano le ricchezze e i dettagli esclusivi degli ultimi ritrovamenti: un quartiere incontaminato della città romana ancora adagiato sotto le ceneri vulcaniche dell’eruzione del 79 d.C. e, poi, un’ulteriore sorprendente scoperta, filmata per la prima volta grazie a una telecamera endoscopica, in grado di prelevare informazioni preziose sul contenuto della cavità: due corpi pressoché intatti. Grazie a un innovativo laser scanner in grado di rilevare due milioni di punti al secondo, è stato poi possibile ricostruire un modello 3D dello spazio: indizi che come in un “Cold Case”, permettono di risalire per la prima volta alla data esatta, all’attimo prima che la furia del Vesuvio distruggesse tutto, il 25 ottobre del 79 d.C.
Pompei è un giacimento inesauribile di storia che aspetta solo di emergere, come accaduto per la stanza degli schiavi, l’ultima scoperta appena emersa dagli scavi della villa di Civita Giuliana. Mompracem ci farà entrare in questo nuovo ambiente in eccezionale stato di conservazione, che offre uno sguardo straordinario su una parte del mondo antico che normalmente rimane all’oscuro, uno spaccato rarissimo della realtà quotidiana degli schiavi. Grazie all’affinamento della tecnica dei calchi, sono stati ritrovati letti e altri oggetti in materiali deperibili, che permettono di acquisire nuovi interessanti dati sulle condizioni abitative e di vita degli schiavi a Pompei e nel mondo romano. “Si tratta di una delle scoperte più emozionanti nella mia vita da archeologo – racconta il Direttore Generale del sito archeologico di Pompei Gabriel Zuchtriegel – anche senza la presenza di grandi ‘tesori’: il tesoro vero è l’esperienza umana, in questo caso dei più deboli della società antica, di cui questo ambiente fornisce una testimonianza unica”.