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A tu per tu con… un incontro artistico

La vita riserva sempre qualche sorpresa.
Mi spiego: abito in un posto che, con rassegnazione estrema, definisco THE WASTE LANDS [trad. Le Terre Desolate – NdA].
Avete presente New York? Ecco, tutto il contrario. Soprattutto se una persona cerca uno stimolo culturale.
Dunque, quando capita che un’artista si trasferisca da queste parti, per me è una festa, perché non è un avvenimento così comune.
Fu così che cercando qualcuno per fare uno shooting fotografico professionale ad Etienne, ho trovato tra i miei scroll di Instagram la mano magica della ritrattistica in bianco e nero di Valentina.
Trovando la cosa molto curiosa, ho deciso di porle qualche domanda sul suo lavoro artistico.

Come ti sei avvicinata alla fotografia?

La mia passione per la fotografia risale alla mia infanzia, quando impugnavo una macchina fotografica analogica e scattavo immagini di qualsiasi cosa attirasse la mia attenzione. A 21 anni ho iniziato a viaggiare e ad approfondire la mia passione per la fotografia, concentrandomi in particolare sui paesaggi e sulle città straniere che visitavo. Sono sempre stata affascinata dalla fotografia di ritratti e dall’abilità di grandi fotografi come Richard Avedon, Annie Leibovitz, Irving Penn e August Sander di saper raccontare storie attraverso dei volti. Nonostante la mia natura riservata e introversa, la mia passione per la fotografia mi ha spinto a superare i miei limiti e a sperimentare in quest’arte, che richiede una notevole abilità nel rapportarsi al soggetto e nel saper catturare la sua essenza attraverso l’obiettivo.

Cosa ti ha portato a ritirarti in provincia?

Ho avuto la fortuna di abitare in diversi luoghi, come Malta, Belgio, Portogallo, Dubai e di visitare oltre 50 paesi, dandomi la possibilità di esplorare e conoscere molte culture. Queste esperienze mi hanno permesso di comprendere la diversità e la bellezza del mondo che mi circonda, di ampliare la mia prospettiva e di rendermi conto di quanto sia piccola la mia presenza nel grande mondo. Dopo anni trascorsi viaggiando e lavorando nell’aviazione però, ho sviluppato un forte desiderio di pace e tranquillità. Ho sentito il bisogno di rallentare, prendermi del tempo per riflettere e riordinare i miei pensieri… di iniziare un viaggio interiore.

Ho deciso così di ritornare a casa, in una piccola città di campagna nel cuore del Veneto, perché desideravo un ambiente più tranquillo e meno frenetico rispetto a quello che avevo vissuto in precedenza. Volevo avere la possibilità di concentrarmi sulla mia creatività, lontano dalla pressione e dalle aspettative del mondo che avevo conosciuto.

Cosa vuoi trasmettere coi tuoi ritratti?

La mia passione per la fotografia nasce dalla mia necessità di comunicare il mio mondo interiore attraverso un’arte visiva. Rifiuto di accettare la rappresentazione superficiale e artefatta della realtà che troppo spesso ci circonda. Desidero esplorare la verità e l’autenticità dietro ogni volto che fotografo, senza la necessità di posare in modo forzato. Voglio cogliere l’anima delle persone che fotografo. Sono stanca della pesante aspettativa sociale di essere sempre impeccabili, belli e ben vestiti, questa pressione crea solo solitudine e separazione, invece di autenticità e connessione. Credo che la verità della persona sia più importante della perfezione estetica e che la fotografia sia un mezzo potente per esprimere questa verità.

Voglio che le persone si sentano a loro agio davanti alla mia macchina fotografica, che possano essere se stessi, che possano mostrare il loro vero io.

Non mi ritengo dotata di un talento particolare, ma ho una certa sensibilità nel cogliere l’essenza delle persone. Cerco di avvicinarmi con delicatezza ed empatia per catturare un momento di verità che altrimenti potrebbe restare nascosto. Alcuni soggetti sono come fiori che si aprono facilmente alla luce, liberi da preconcetti e consapevoli del proprio valore. Altri sono come noci dure, che richiedono un po’ di forza e di pazienza per essere scoperti, ma una volta che si è riusciti a superare la loro scorza, la bellezza che si nasconde all’interno può essere sorprendente. Questo tipo di fotografia è molto personale e spero che possa ispirare e toccare le persone che la guardano. Mi auguro di continuare a esplorare questo mondo, di scoprire nuovi modi di esprimermi e di trasmettere la mia visione a un pubblico sempre più vasto.

… e noi ci auguriamo che questa tua esperienza ti porti lontano pur mantenendoti accanto a noi, perché qua nelle Waste Lands c’è gran bisogno di Arte!

Foto in copertina dettaglio, foto con diritti riservati ©Valentina Gobbo ph

Laureata in arte orientale, OSS, scrittrice part-time, matta per i cani e per i tatuaggi. Sicuramente curiosa della vita.