Art Raiders. Caccia ai Tombaroli

La docu-serie sui furti più clamorosi degli antichi capolavori della storia dell’arte. Su Sky Arte dal 19 ottobre alle 21.15 disponibile anche on demand e in streaming su Now.

L’Italia è lo scrigno di uno dei patrimoni artistici più importanti del mondo ma è anche il Paese dove migliaia di preziosi reperti archeologici vengono trafugati ogni anno, costituendo uno dei più grandi traffici illeciti globali.

Art Raiders. Caccia ai tombaroli è la nuova serie Sky Original – realizzata da TIWI – che racconta le storie di chi ha scavato per rubare capolavori dimenticati, di chi li ha venduti come una merce qualsiasi e dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale, il TPC, primo nucleo investigativo al mondo che dal 1969 lavora sui crimini legati alla cultura e ogni giorno cerca di riconsegnare queste opere al Paese cui appartengono.

Per la regia di Simona Risi, scritta da Donato Dallavalle e Cecilia Ferrara, con la colonna sonora originale realizzata da Rodrigo d’Erasmo, la serie è in onda su Sky Arte da martedì 19 ottobre alle 21.15 per quattro settimane, (disponibile anche on demand e in streaming su NOW) e mostra la ragnatela di intrighi e interessi che ha polverizzato più di 3 milioni di opere d’arte in 50 anni, legando a doppio filo tombaroli e collezionisti bramosi di possesso, la criminalità organizzata e alcuni dei più prestigiosi musei del mondo.

Nel corso dei quattro episodi sono raccontati alcuni dei casi più clamorosi dell’arte criminale: il Cratere di Eufronio, la Dea di Morgantina, la Triade Capitolina e il Vaso di Assteas. Come in un noir, protagonista di ogni episodio è l’opera d’arte stessa, una sorta di “sequestrato speciale” coinvolto in un caleidoscopio di incredibili storie che intrecciano arte, antichi miti, indagini impossibili, traffici pericolosi, organizzazioni criminali e i più grandi musei del mondo.

Opere che sono diventate, loro malgrado, simboli di un momento storico in cui tutto sembrava permesso, anche svendere preziosi aspetti della nostra identità. Un momento storico che, speriamo, sia morto e sepolto.

La serie si avvale di interviste, riprese girate nei luoghi degli scavi e nei musei che oggi ospitano le opere d’arte recuperate, ricostruzioni in studio e animazioni che ripercorrono i momenti salienti della storia.

Gli Episodi

Il cratere di Eufronio – martedì 19 ottobre alle 21.15 su Sky Arte e in streaming su NOW

Nel novembre del 1972 il Metropolitan Museum of Arts di New York presenta una nuova acquisizione di grande pregio: un cratere (un vaso di grandi dimensioni) a figure rosse, quasi intatto, risalente al V secolo a.C. e firmato da uno degli artisti più famosi dell’epoca, il ceramista Eufronio. L’acquisizione crea grande scandalo nel mondo dell’archeologia perché un pezzo di tale importanza che sbuca dal nulla è molto sospetto: sembra che il MET, per averlo nella propria collezione, abbia pagato un milione di dollari, la cifra più alta sborsata fino ad allora per un reperto archeologico. Il primo a mettere in dubbio la legittimità dell’acquisizione è il New York Times, che con un’inchiesta trova delle tracce in Italia, in una cittadina vicino Roma. Da allora inizia un’indagine durata trent’anni che porta da Cerveteri a Ginevra passando per Parigi, e che scoperchia l’intreccio di crimine e interessi economici dietro al furto di arte antica. Il MET non ammetterà mai di aver comprato un oggetto scavato illegalmente ma nel 2008 restituirà il Cratere di Eufronio all’Italia.

La Dea di Morgantina – martedì 26 ottobre alle 21.15 su Sky Arte e in streaming su NOW

Una statua femminile alta due metri e mezzo, un volto di marmo nello stile di Fidia e un corpo in pietra calcarea che segna un movimento in avanti della donna misteriosa, vestita con una tunica il cui drappeggio denota la maestria della scuola greca. È uno dei pochissimi acroliti al mondo interi, statue che venivano assemblate con testa ed estremità di marmo e corpo in una pietra meno pregiata. Appare nell’estate del 1988 al museo J.P. Getty di Los Angeles e crea immediatamente scalpore. Si innesca una guerra tra curatori per dimostrare che la statua è di legittima provenienza, ma allo stesso tempo si fa sempre più forte il sospetto che l’opera provenga da una zona archeologica fortemente saccheggiata dai tombaroli: l’antica città di Morgantina, nel cuore della Sicilia.

La Triade Capitolina – martedì 2 novembre alle 21.15 su Sky Arte e in streaming su NOW

Si può aprire un’indagine su un oggetto mai visto e della cui esistenza non si è neanche certi? È quello che hanno fatto i carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Culturale quando hanno saputo di uno scavo illegale avvenuto alle porte di Roma. Un famoso tombarolo, Pietro Casasanta, definito  dal Washington Post “Il Re dei Tombaroli”, potrebbe aver scavato un’opera più unica che rara, la Triade Capitolina, la statua delle tre divinità protettrici della Roma imperiale antica: Giove, Minerva e Giunone. Una statua con tre figure di cui si conosce l’esistenza solo dalle fonti scritte e dalle raffigurazioni nelle monete antiche. Ma dov’è finita questa statua? Esiste davvero? E chi la potrebbe comprare? Ci vuole tutto l’ingegno e la determinazione dei carabinieri per recuperare la Triade Capitolina, che oggi è tornata nella sua città di origine, nel Museo Archeologico di Guidonia di Montecelio a Roma.

Il Vaso di Assteas – martedì 9 novembre alle 21.15 su Sky Arte e in streaming su NOW

Nel 1995 un ex capitano della Guardia di Finanza muore in un’incidente sull’autostrada Roma-Napoli. Si tratta di Pasquale Camera, “O’ Capitano”, intercettato dai Carabinieri perché sospettato di essere a capo di un giro di tombaroli in Campania, in collegamento con la criminalità organizzata. Durante la perquisizione della casa di “O’ Capitano” viene trovata una polaroid con un uomo accanto a un enorme vaso a figure rosse che rappresenta il mito del Ratto di Europa. Come fare per risalire da una foto all’autore del furto? E cosa ci fa lo stesso vaso in una teca al Getty Museum di Malibù?