Caschi Blu della Cultura, mezzo secolo al servizo dell’Arte

Un Ufficio Comando che gestisce la Banca dati di opere da ricercare più antica ed estesa al mondo, composta da un milione e 300mila files. Nel 2022 i Carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Culturale hanno recuperato 80.522 beni d’arte per un valore complessivo stimato di 84.274.073 euro. Questo il dato d’insieme nel dossier “Attività Operativa 2022” dell’Unità specializzata dell’Arma, istituita nel 1969 per onorare l’articolo 9 della Costituzione italiana – “la Repubblica tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione” – e che, in mezzo secolo di vita, ha restituito al pubblico o ai legittimi proprietari più di tre milioni di beni culturali, nonché sequestrate circa 1.368.267 opere false.

Tanti i risultati raggiunti e gli innumerevoli recuperi, come si legge nelle pagine del dossier, in molti casi si è trattato beni di elevato valore culturale ed economico. Sono state promosse restituzioni alle Comunità italiane ed estere e intraprese innovazioni tecnologiche a partire dalla Banca Dati delle opere sottratte che rappresenta lo strumento investigativo per eccellenza dei Carabinieri dell’Arte.

Tra i recuperi del 2022, 17.275 i reperti archeologici e 21.359 quelli paleontologici. 9.653, invece, i beni antiquariali, archivistici e librari recuperati. Nell’ambito della contraffazione, sono state sequestrate1.241 opere, di cui 951 d’arte contemporanea. Inoltre, sono stati sottoposti a sequestro 258 reperti archeologici/paleontologici e 32 beni antiquariali/archivistici e librari, per un valore complessivo stimato di circa 86.026.350 euro, qualora immessi sul mercato.

L’identità di una nazione è riconducibile al suo patrimonio storico e territoriale, costituito dai beni culturali e paesaggistici – spiega il Comandante Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, Generale di Brigata Vincenzo Molinese. – Nel corso dei secoli, grazie all’interrelazione tra fattori naturali e umani, nel nostro pianeta si sono formati i più disparati ambiti territoriali con specifiche, distintive ed omogenee caratteristiche di formazione e di evoluzione, laddove i beni culturali rappresentano l’espressione più alta dei valori storici, artistici ed estetici delle aree di appartenenza. I crimini contro il patrimonio culturale, al di là della sottrazione o distruzione di opere, cagionano un grave nocumento alla conoscenza scientifica, in ragione della perdita di tutte le informazioni che consentono di ricostruire le vicende che hanno segnato la storia dei vari territori, nonchè del danno inferto alle future generazioni che non avranno la possibilità di conoscere le proprie origini e identità culturale“.

Anche nel 2022 l’azione preventiva è stata sostenuta grazie a una maggiore proiezione esterna dei militari impiegati nel controllo del territorio, che ha permesso di ridurre del 36,8% l’attività illecita degli scavi clandestini – da 38 nel 2021 a 24 nel 2022 – con conseguente deferimento di 66 soggetti. Il monitoraggio costante delle piattaforme “e-commerce” ha consentito, nel 2022, di recuperare dai siti web 4.935 beni culturali e deferire 112 soggetti.

Nel settore paesaggistico e monumentale, anche nel 2022, i Reparti Tpc hanno continuato un’intensa attività di controllo, effettuando1.733 verifiche e denunciando in stato di libertà 133 persone.

Importanti recuperi hanno caratterizzato l’anno appena trascorso. L’esempio è la copertina del dossier, dove posano maestosi “Orfeo e le Sirene”, gruppo scultoreo in terracotta della fine del IV secolo a.C., trafugato negli anni ‘70 in Italia Meridionale (Taranto) e rimpatriato a Roma nel mese di settembre 2022.

Le sculture, rinvenute in frammenti, passarono nelle mani di diversi ricettatori fino a giungere in Svizzera per un clandestino restauro, poi acquistate dal “The Paul Getty Museum” di Malibu (Los Angeles – USA). Recupero avvenuto grazie all’indagine condotta dal Reparto Operativo del TPC, coordinata dalla Procura della Repubblica di Taranto e in collaborazione con il District Attorney’s Office di Manhattan (New York – U.S.A.) e l’Homeland Security Investigations (H.S.I.).

Le varie attività svolte in cooperazione di polizia con i collaterali Uffici esteri, assieme alla “diplomazia culturale”, hanno permesso il rimpatrio di molte opere di notevole rilevanza, costituendo un’arma vincente nella lotta al traffico illecito dei beni culturali.

Fondamentale in tale ambito è il ruolo offerto da Europol che supporta i Paesi aderenti, tramite l’attività di specialisti e analisti dell’European Serious and Organised Crime Centre e che, nel 2022, ha visto nella prestigiosa cornice della sede di Europol a L’Aja l’organizzazione di due eventi di rilievo: la European Police Chiefs Convention (EPCC) e l’European Customs DG, a cui hanno partecipato oltre 380 Rappresentanti delle Forze dell’Ordine dell’Unione Europea e dei principali Paesi partner, provenienti da 49 Nazioni, per discutere gli aspetti operativi e rafforzare lo spirito di cooperazione.

Il Ministero della cultura, con Decreto Ministeriale n. 128 del 31 marzo 2022, ha istituito – in continuità con la Task Force Unite4Heritage – i “Caschi Blu della Cultura”, rimodulandone l’organizzazione, l’attività, i compiti nazionali e internazionali. Il nuovo provvedimento prevede il dispiegamento della task-force italiana all’estero sempre a seguito di un formale invito dell’UNESCO, anche nel caso di richiesta rivolta bilateralmente all’Italia da un altro Paese.

Nel contesto dei contributi formativi all’estero apportati dalla Task Force italiana “Caschi Blu della Cultura”, si menziona la missione svoltasi a novembre 2022 a Buenos Aires (Argentina), nell’ambito della cooperazione bilaterale tra il Departamento Protección Cultural Interpol della Policia Federal Argentina (PFA), il Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale d’Italia e i Ministeri della Cultura di entrambi i Paesi, per fornire supporto specialistico all’omologa unità specializzata latino americana per la formazione dei “Los Cascos Azules de la Cultura” argentini.

In territorio nazionale, si ricorda l’impegno della Task Force “Caschi Blu della Cultura” nell’intervento nelle Marche a seguito dell’emergenza maltempo del settembre 2022.

Tra le esposizioni di beni culturali recuperati dai Carabinieri TPC, l’inaugurazione celebrata il 15 giugno 2022 a Roma del “Museo dell’Arte Salvata” presso l’Aula Ottagona (Planetario) delle Terme di Diocleziano con l’allestimento di una selezione di beni recuperati dal Comando TPC: la struttura espositiva permanente è destinata alla valorizzazione e alla fruizione dei beni recuperati, in attesa di essere restituiti ai contesti di origine.

credits foto beniculturali.it/carabinieritpc