Si dice che Nikola Tesla sia stato lo scienziato più geniale che l’umanità abbia mai avuto, un neo-Leonardo da Vinci. Se si fossero applicate le sue scoperte l’uomo non avrebbe mai avuto bisogno del petrolio e tanto meno della bolletta dell’energia elettrica. Con la sua tecnologia infatti basterebbe una semplice antenna in giardino o su un tetto per accedere a tutta l’energia di cui abbiamo bisogno attingendo direttamente da quella che ci circonda. Basti pensare soltanto alle conseguenze di tutto ciò: già 120 anni fa c’era la visione di un mondo con l’energia pulita e libera o free energy, gratuita da non misurare con un contatore per poi mandare una bolletta da pagare a ogni singolo cittadino. In questa visione era contemplata la libertà dal giogo delle multinazionali, un nuovo modo di vivere in un mondo moderno con l’energia fornita liberamente da Madre Terra.
Negli anni ’90 del 19′ secolo Nikola Tesla aveva rivoluzionato il mondo con le sue invenzioni per sfruttare l’elettricità, dandoci il motore elettrico a induzione, la corrente alternata (AC), la radiotelegrafia, il radiocomando a distanza, le lampade a fluorescenza ed altre meraviglie scientifiche. Fu la corrente alternata polifase di Tesla, non l’iniziale temporaneo successo della corrente continua di Thomas Alva Edison, ad inaugurare la moderna epoca tecnologica.
Tesla non rimase a dormire sugli allori ma continuò a fare scoperte fondamentali nei campi dell’energia e della materia. Scoprì i raggi cosmici decenni prima di Millikan e fu il primo a sviluppare i raggi-X, il tubo a raggi catodici e altri tipi di valvole.
Chi era davvero Nikola Tesla?
L’inventore serbo, morto 79 anni fa, era solo un brillante scienziato o un genio venuto dal futuro? Facciamo un po’ di chiarezza.
Pochi personaggi della scienza hanno attorno a sé un’aura di leggenda come l’inventore Nikola Tesla (1856-1943). Al centro della rivoluzione tecnologica dell’elettricità, Tesla era il prototipo del genio folle: casto tutta la vita, a disagio in società, eppure carismatico mago nel presentare al pubblico i suoi esperimenti, ossessionato dall’igiene ma amante dei piccioni, che accoglieva a decine nelle camere d’albergo dove viveva, col risultato di farsi cacciare via regolarmente.
Inventò la bobina che porta il suo nome: Bobina di Tesla, le cui impressionanti scariche elettriche sono il simbolo del laboratorio dello scienziato definito “pazzo”. Era allo stesso tempo dotato di capacità mentali forse sovrumane, come quella di progettare complesse macchine elettriche solo nella sua mente, costruendole senza prendere nessun appunto.
Non stupisce quindi che ci sia una nutrita comunità di “teslisti” che hanno fatto del geniale serbo una specie di divinità scientifica. Tesla sarebbe stato secondo loro il vero padre di una quantità impressionante di invenzioni fondamentali della modernità: dal transistor alla radio, dal radar ai raggi X, dall’altoparlante all’energia idroelettrica, dalla corrente alternata alla radioastronomia. Non manca chi afferma che Tesla avesse addirittura inventato un visionario metodo per distribuire corrente senza fili, che comunicasse con gli alieni o, addirittura, che avesse costruito una macchina del tempo. Tale è il culto di Tesla che – caso raro per uno scienziato – ci sono romanzi, film e fumetti che lo vedono protagonista.
Purtroppo però la bislacca e poco pratica personalità del nostro lo avrebbe portato a essere regolarmente turlupinato (in primis dal ben più pragmatico Thomas Alva Edison, con cui ebbe un rapporto tormentato), strappato della priorità sulle sue invenzioni e infine ingiustamente dimenticato.
L’Energia Gratis
Nei lontani anni intorno al 1880, le riviste commerciali delle scienze elettriche stavano predicendo “l’elettricità gratis” nel prossimo futuro. Incredibili scoperte riguardo la natura dell’elettricità stavano divenendo di dominio pubblico.
Nikola Tesla stava dimostrando “l’illuminazione senza fili” (wireless lighting) ed altre meraviglie associate alle correnti ad alta frequenza. C’era eccitazione riguardo al futuro come mai prima. Entro 20 anni, ci sarebbero state automobili, aeroplani, film, musica registrata, telefoni, radio e macchine fotografiche pratiche. L’Età Vittoriana stava cedendo il passo a qualcosa di completamente nuovo.
Per la prima volta nella storia, le persone comuni furono incoraggiate a prevedere un futuro utopistico, pieno di abbondanti trasporti e comunicazioni moderne, lavoro, casa e cibo per ognuno. La malattia sarebbe stata sconfitta e così la povertà. La vita stava migliorando e adesso, ognuno si accingeva ad avere “un pezzo della torta”.
Allora, cosa accadde? Nel mezzo di questa esplosione tecnologica, dove andò la conquista energetica? Tutto questo eccitamento riguardo “l’elettricità gratis”, poco prima dell’inizio del secolo scorso, fu solo un bel sogno che la “scienza reale” confutò, si dice per ovvie ragioni di business.
Le invenzioni di Tesla
Dal momento che di Tesla si parla spesso, ed è stata perfino fondata una società di auto elettriche che porta il suo nome, forse è bene capire oggettivamente il suo ruolo nelle principali tecnologie a lui attribuite.
Corrente alternata
Tesla ha inventato la corrente alternata, ovvero il modo con cui oggi trasportiamo la corrente elettrica a grandi distanze. Se Tesla fu un personaggio chiave nella cosiddetta guerra delle correnti di fine Ottocento, battendo Thomas Edison al secondo rounr, il vero protagonista fu l’americano George Westinghouse, che acquistò numerosi brevetti sulla corrente alternata (alcuni dei quali, ma non tutti, erano di Tesla) e iniziò a finanziare e costruire sistemi a corrente alternata dal 1886. Tesla si sarebbe unito al team di Westinghouse solo due anni dopo, nel 1888.
La famigerata guerra tra Tesla ed Edison nacque proprio sul terreno della corrente. Edison promise a Tesla la faraonica cifra di 50.000 dollari dell’epoca se avesse migliorato il sistema di Thomas Edison di dinamo a corrente continua. Tesla ci riuscì dopo un anno di sudatissimo lavoro, in cui peraltro cercò inutilmente di convincere Edison a usare la ben più pratica corrente alternata. Ma Edison si rifiutò di pagare, con la puerile scusa che la promessa ricompensa era solo una battuta (a onor del vero, però, gli offrì un sostanziale aumento di stipendio). A quel punto, Tesla mollò Edison e iniziò a collaborare ai sistemi a corrente alternata.
In seguito Edison difese a tutti i costi il più inefficiente (ma da lui brevettato) sistema a corrente continua. Edison arrivò al punto di fare una serrata campagna mediatica (del tipo che oggi chiameremmo Fud (Fear, Uncertainity and Doubt) per screditare la corrente alternata, al punto da inventare la sedia elettrica al solo scopo di dimostrare che la corrente alternata era mortale. Solo alla fine della sua vita Edison ammise che rifiutare i consigli di Tesla e lasciarsi scappare la sua collaborazione fu il suo errore più grave.
La Bobina di Tesla
La Bobina di Tesla è un trasformatore ad alta tensione che, sistemato e azionato attentamente, risulta efficiente e sicuro. Consente di produrre scariche aeree per generare fulmini simili a quelli atmosferici e trasmettere all’ambiente energia elettrica senza fili.
È un tipo di trasformatore con nucleo ad aria (talvolta ad olio) che consiste in due o anche tre circuiti elettrici accoppiati in risonanza. Tesla sperimentò una grande varietà di bobine e configurazioni. Le usò per condurre innovativi esperimenti sulla luce elettrica, fluorescenza, raggi X, fenomeni di corrente alternata ad alta frequenza, elettroterapia, trasmissione di segnali elettrici e di energia elettrica senza fili. Gli schemi dei primi modelli sono differenti da quelli più recenti. Una particolarità di questa bobina è quella di riuscire ad accendere i tubi fluorescenti senza che questi siano collegati ad alcun impianto elettrico: è infatti sufficiente avvicinare il tubo alla bobina per vederlo accendersi.
I primi e i più recenti progetti generalmente includono una sorgente ad alta tensione, uno o più condensatori ad alta tensione e uno spinterometro che funge da “interruttore” (o switch) per eccitare il circuito primario con impulsi periodici di corrente ad alta frequenza. Una bobina di Tesla generalmente lavora ad alta frequenza, dai 70 kHz ai 25 MHz (nelle bobine di Tesla a stato solido più recenti). Vi sono oggi molti appassionati che si dedicano alla costruzione di bobine di Tesla, reperibili perfino su Amazon.
Circuiti contenenti bobine di Tesla furono usati commercialmente nei trasmettitori radio a spinterometro per la telegrafia senza fili fino al 1920. Bobine di Tesla modificate sono ancora oggi usate come spinterometro per lampade a scarica usate per l’illuminazione. Sebbene esistano altri spinterometri, il progetto dell’originale spinterometro di Tesla è meno costoso, e facilmente realizzabile.
Radar
È vero che Tesla propose, nel 1917, un concetto simile al moderno radar – ben in anticipo sull’effettiva introduzione negli anni ’30-’40. È anche vero che Edison faceva parte, guarda caso, del comitato che bocciò l’idea del radar di Tesla. Ma Tesla non fu affatto il primo a inventare il radar. Il merito va attribuito al ben più dimenticato Christian Hülsmeyer, che costruì un apparecchio radar funzionante (sebbene rudimentale) già nel 1904.
Tesla inoltre (a differenza di Hülsmeyer) non costruì alcun prototipo del suo radar: venne bocciato perché non avrebbe mai funzionato: Tesla voleva usarlo per individuare i sottomarini nemici, ma il radar non funziona sott’acqua. La tecnologia che venne correttamente sviluppata successivamente allo scopo (e tuttora usata) è infatti il sonar.
Raggi X
Qui il contributo di Tesla è più chiaro. Se è vero che fu Röntgen il primo a studiare sistematicamente i raggi X e a renderli universalmente noti alla comunità scientifica nel 1895, Tesla iniziò a lavorarci a partire dal 1887, e nel 1892 aveva già condotto numerosi esperimenti in merito. Fu inoltre uno dei primi, se non il primo, a rendersi conto della loro pericolosità (mentre Edison la ignorò, col risultato che uno dei suoi assistenti, Clarence Dally, morì atrocemente di tumore). Un altro fisico, Fernando Sanford, condivide con Tesla il fatto di essere arrivato prima di Röntgen, pubblicando i suoi risultati poco dopo, nel 1893.
Radio
La cosa ci tocca più da vicino: può Tesla scippare il merito della radio a uno dei nostri monumenti nazionali, Guglielmo Marconi? I teslisti ne sono convintissimi, ma la verità è un’altra. Il primo a trasmettere segnali radio per comunicare non furono né Tesla né Marconi, ma l’inglese David Edward Hughes, che comunicò via radio in codice Morse sulla distanza di 500 metri, nel 1879, e ne diede pubblica (e acclamatissima) dimostrazione.
Tesla indubbiamente diede un enorme contributo allo sviluppo tecnologico di quella che sarebbe diventata la radio: migliorò molto gli apparati sperimentali, si garantì dei brevetti essenziali (che avrebbe usato per contestare quelli di Marconi), e dimostrò perfino una forma primitiva di telecomando radio. Vero è anche che Marconi conosceva il lavoro di Tesla (dal momento che aveva comprato ben 17 dei sui brevetti) e i suoi primi apparati secondo alcuni assomigliano fin troppo a quelli dell’inventore serbo.
Ma Tesla non fu il solo precursore di Marconi: nello stesso periodo ci sono i nomi di Hertz, Branly, De Moura, Lodge, Bose, Braun, e altri. La radio fu un classico esempio di invenzione che non nacque in un colpo solo, ma dal contributo di molti, che più o meno nello stesso periodo capirono che era possibile comunicare tramite onde elettromagnetiche. Il merito cruciale di Marconi fu quello di rendere la radio, da interessante apparato sperimentale, a sistema pratico e funzionante di comunicazione mondiale, superando l’ostacolo della curvatura terrestre.
Gli errori di Tesla
Assieme alle sue intuizioni geniali, Tesla – com’è normale – non mancò di seguire idee più o meno sballate. Abbiamo già parlato del fallimento del radar sottomarino. Ma Tesla rifiutò anche la teoria della relatività di Albert Einstein, che riteneva priva di senso, e cercò di formulare una teoria gravitoelettrica delle forze fondamentali che però non arrivò da nessuna parte. Tesla pensava erroneamente di aver osservato raggi cosmici più veloci della luce. Si convinse poi di aver ricevuto dei segnali da extraterrestri su Marte e Venere, ma si trattava solo di artefatti sperimentali. Tesla, inoltre, era abilissimo a propagandare le proprie invenzioni, e spesso si attribuì scoperte che non aveva mai dimostrato (cosa che contribuisce ad ampliarne la leggenda). A livello più personale Tesla aveva tratti caratteriali imbarazzanti: per esempio era ossessionato dalla pulizia e letteralmente disgustato dalle persone sovrappeso: arrivò a licenziare la sua segretaria perché a suo giudizio troppo grassa.
I DOCUMENTI OCCULTATI
Nel 1945, l’Aviation Service Command a Wright Field, Ohio, si interessò ai registri di Tesla della misteriosa arma a radiazioni. Perché lì stavano anche lavorando a progetti “top secret”. I documenti esistenti sono stati prestati all’Air Force dall’autorità competente, ma non sono mai stati restituiti.
Mesi dopo, il comando del servizio a Wright Field si è lamentato del fatto che i documenti richiesti non fossero mai arrivati. Da allora, i documenti sono andati persi e nessuna agenzia presumibilmente ne ha copie. Gran parte della proprietà di Tesla è andata perduta. Ben 87 enormi container, pieni di materiale, per essere precisi: Turbine, pompe, generatori, modelli, progetti.
JW McGinnis: “Ci devono essere tonnellate di materiale che non abbiamo mai visto e di cui non sappiamo nulla”
Il materiale rimanente è stato spedito a Belgrado, dove è stato lasciato in eredità al Museo Nikola Tesla. Non si può imparare molto dai documenti governativi precedentemente segreti rilasciati dopo un certo periodo di tempo ai sensi dell’Information Act.
Ci sono più di 600 pagine di file su Nikola Tesla , ma la maggior parte di essi sono oscurati. Ufficialmente, Nikola Tesla è scomparso così profondamente che la maggior parte dei libri scolastici non menziona nemmeno il suo nome. E ufficiosamente?
Conclusioni
Nikola Tesla non era un marziano che inventò dal nulla il ventesimo secolo. Tesla era un brillantissimo scienziato del suo tempo, che lavorava, al pari di altri, ai problemi tecnologici d’avanguardia della sua epoca, e i suoi contributi sono tutti ben inseriti all’interno delle ricerche dei suoi contemporanei (taluni ben più dimenticati di lui).
Tutto questo non significa sminuire il genio di Tesla, anzi: sebbene egli di per sé non abbia inventato dal nulla tutto quanto gli viene attribuito dai suoi fanatici sostenitori, la quantità di tecnologie a cui diede un contributo essenziale è assolutamente unica e impressionante. La visione di Tesla era effettivamente assai avanti: egli immaginava già alla fine dell’800 un mondo in cui si poteva comunicare attraverso lo Spazio con le onde radio a distanze inimmaginabili; un mondo in cui si potevano illuminare città senza usare fili. Immaginare mondi nuovi da raggiungere attraverso la tecnologia, saper osare al di là del presente, non aver paura di innovare: in questo la figura di Tesla resta un esempio indiscutibile. Senza bisogno di attribuirgli nulla più del moltissimo che ha davvero fatto. Il mistero che avvolge i files scomparsi di Tesla non è mai stato risolto. Tuttora sono in corso ricerche per appurare una verità che, forse, non sapremo mai. Su Focus TV una rubrica dedicata alle recenti indagini condotte da un giornalista e uno scienziato.
Vincenzo Pisano
Scrittore, Musicista, Informatico
Fonti: Wikipedia, wired.it, jedanews.com, Peter A. Lindemann www.fisicaquantistica.it, Focus TV