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Intelligenza artificiale per ricostruire testi antichi

La nascita della scrittura segnò l’alba della Storia ed è fondamentale per la nostra comprensione delle civiltà del passato come del mondo in cui viviamo oggi. Per esempio, oltre 2.500 anni fa, i Greci iniziarono a scrivere su pietra, ceramica e metallo per documentare tutto da locazioni e leggi a calendari e oracoli, fornendo una panoramica dettagliata sull’area mediterranea.

Sfortunatamente, tale racconto è incompleto. Nel corso dei secoli, moltissime iscrizioni del mondo antico sono state danneggiate e parti del loro testo sono ora perdute o illeggibili, possono essere state trasportate lontano dalla loro ubicazione originaria, e la loro datazione è incerta. Le moderne tecniche di datazione come quella al radiocarbonio, infatti, non possono essere usate su questi materiali, rendendo le iscrizioni difficili e laboriose da interpretare.

Giovedì 10 marzo il Dipartimento di Studi Umanistici di Ca’ Foscari, assieme a DeepMind, la Faculty of Classics dell’Università di Oxford, ed il Dipartimento di Informatica dell’Università AUEB di Atene hanno presentato Ithaca.

In onore dell’isola greca nell’Odissea di Omero, Ithaca è il primo modello di intelligenza artificiale (deep learning) che può aiutare studiose e studiosi a ricostruire le parti mancanti di testi antichi, a datarli ed a identificare il loro luogo di scrittura originale. Il sistema è addestrato sul più grande database digitale di iscrizioni greche del Packard Humanities Institute. La ricerca è stata pubblicata dalla rivista scientifica Nature.

Il modello è stato progettato per massimizzare il potenziale collaborativo tra l’intelligenza artificiale e gli storici che studiano questi testi. Mentre Ithaca è capace di integrare le lacune testuali con una precisione del 62%, quando gli studiosi combinano la propria conoscenza storica con l’input di Ithaca, la loro performance sale dal 25% al 72%.

Ithaca può anche attribuire iscrizioni alla loro ubicazione originaria con una precisione del 71% e datarle a meno di 30 anni dalle date proposte dagli storici.

Ithaca è già stato utilizzato per dibattiti metodologici attuali nello studio della storia greca, per esempio sulla datazione controversa di una serie di importanti decreti ateniesi ritenuti antecedenti al 446/445 a.C. Studi recenti suggeriscono invece che questi documenti siano stati scritti intorno al 420 a.C. È straordinario che Ithaca preveda per questi decreti una data media del 421 a.C., allineandosi dunque con i più recenti progressi nella disciplina e dimostrando come l’intelligenza artificiale possa contribuire ai dibattiti storici correnti.

“Nonostante possa sembrare una differenza di solo qualche anno, ridatare questi testi ha implicazioni importanti per la nostra comprensione della storia politica di Atene nell’età classica”, afferma Thea Sommerschield, Marie Curie Fellow a Ca’ Foscari e ricercatrice presso il CHS dell’Università di Harvard. “Speriamo che modelli come Ithaca possano inaugurare una nuova stagione di ricerca collaborativa fra intelligenza artificiale e discipline umanistiche, rivoluzionando il modo in cui studiamo e scriviamo la storia di alcuni dei periodi più significativi nell’umanità”.

“Riteniamo che nuovi modelli di machine learning come Ithaca possano aiutare studiose e studiosi ad espandere e approfondire la nostra comprensione della storia antica, proprio come i microscopi e i telescopi hanno avanzato le scienze”, ha affermato Yannis Assael, ricercatore a DeepMind. “L’antica Grecia gioca un ruolo fondamentale nella nostra comprensione del mondo Mediterraneo antico, ma è solo una parte di un vasto mosaico di culture scritte che possiamo esplorare”.

Il team sta attualmente lavorando su versioni di Ithaca addestrate su altre lingue antiche. L’architettura di Ithaca può già essere utilizzata da ricercatori per studiare altri sistemi di scrittura, dall’accadico al demotico, dall’ebraico alle lingue maya, allenando nuovi modelli sui propri dati.

Per rendere la ricerca facilmente accessibile a ricercatori, educatori, personale museale e altri, DeepMind ha collaborato con Google Cloud e Google Arts & Culture per creare una versione interattiva e libera di Ithaca. Per avanzare ulteriormente la ricerca, hanno anche reso open source il modello e il codice di programmazione.