La mia conoscenza di questa docuserie su Netflix arriva per caso, tra un click e un altro sui nuovi arrivi. Incuriosita dal titolo “Cucina e cambiamento” – “High on the hog” in originale, adattamento dell’omonimo libro della studiosa dell’arte culinaria Jessica B. Harris – mi appresto alla visione.
Il click più bello della settimana.
La cosa più stupefacente della prima puntata di questa serie è scoprire come questa docuserie non parli di cibo, pur parlandone. O meglio non parla SOLO di cibo.
Siam abituati ai vari “Chef table”, “Asian Food”, “Street food” et simili, che ci fanno scoprire piatti, ricette e tipicità, siamo abituati ai docuviaggi di Bourdain che ci portano in giro per il mondo con e per il cibo.
Questa docuserie va oltre, in questa serie viaggerete attraverso le pietanze culinarie e la storia che sta alla base di questi tradizionali piatti.
Si viaggia nello spazio e nel tempo tra continenti e città, tra passato e presente, per scoprire come le radici della cucina americana siano strettamente collegate alla cucina afroamericana. Il sottotitolo ne è il testimone “come i piatti afroamericani hanno trasformato l’America”.
È un viaggio profondo, raccontato attraverso le persone e le storie che ancora oggi narrano queste tradizioni, dalle vecchie generazioni, che hanno portato e custodito questo prezioso tesoro, alle nuove generazioni che vogliono raccogliere questo seme e continuare a coltivarle. A cucinarle. A Servirle.
Addentrandosi tra le puntate si riscoprono storia, antropologia, sociologia, storia culinaria e soprattutto una comunità, tutti ingredienti importanti per delineare una cultura, quella afroamericana, che si è salvata e preservata grazie e attraverso anche la cultura culinaria.
“Perché è intorno ad una tavola che nascono le storie e si costruisce un’eredità”
Come una pianta strappata dalla propria terra e trapiantata in un altro luogo, che cerca di crescere anche grazie a quei granelli di terra che ha trattenuto tra le sue radici, così è stato per la comunità afroamericana attraverso le tradizioni culinarie che è impossibile sradicare.
Ed è proprio dalle radici che parte questo viaggio di scoperta in cui l’esperienza culinaria è la punta dell’iceberg della storia di una comunità intera, ed è attraverso questi gesti, queste tradizioni e sapori antichi che riusciamo ad assaporarne il profumo e la storia.
“Il menu e il cibo sono la sintesi di quanto accade tra le righe, tra le pieghe della società”
E così, il profondo significato di questa docuserie si sviluppa, tra i profumi e i commenti dei commensali perfettamente trasmessi dalla fotografia e i suoni che son stati catturati in camera.
Il team di produzione e realizzazione del documentario è interamente afroamericano perché come dice Bell Hooks “combinare teoria ed esperienza è una modalità di conoscenza molto più arricchente”. E questa qualità e sensibilità la si percepisce ad ogni inquadratura, ad ogni assaggio che fanno immergere lo spettatore in tutto ciò che viene raccontato con e attraverso i piatti.
Alcuni momenti arrivano, arrivano nel profondo, per poi risalire e liberarsi e librarsi “High on the hog”.
Buona visione.
Alessandra Collodel