La mummia di Ramses. Il faraone immortale

Giovedì 9 febbraio, presso la Sala Piacentiniana del Palazzo del Rettorato dell’Università La Sapienza di Roma, si terrà l’inaugurazione della mostra La mummia di Ramses. Il faraone immortale del Museo del Vicino Oriente Egitto e Mediterraneo e del Centro SAPeri&Co.

Arriva a Roma un importantissimo appuntamento con la storia. Faraone durante l’età d’oro dell’Egitto, amato dalla sua famiglia, acclamato dal suo esercito e venerato dal suo popolo, Ramses II regnò più a lungo di qualsiasi altro faraone, e la sua leggenda ha attraversato i millenni. Fece erigere più monumenti ed ebbe più figli di qualsiasi altro sovrano egizio. Ramses II è anche uno dei faraoni dei quali conosciamo il vero volto, perché ne è stato ritrovato il corpo mummificato.

Morì all’età, sorprendente per la sua epoca, di 90 o 91 anni e fu sepolto in una grande tomba della Valle dei Re. Il suo corpo fu poi traslato nel nascondiglio di mummie regali di Deir el-Bahari, a ovest di Luxor, dove fu scoperto nel 1881. Oggi si trova al Museo egizio del Cairo.

credits foto news.uniroma1.it

Ramses II ha governato per 67 anni, lasciando un’eredità ben documentata. Ha firmato con gli Ittiti il primo trattato di pace conosciuto nella storia, registrato sulle pareti dei templi di Karnak. Ha registrato su più monumenti la sua battaglia di Qadesh, che ha combattuto contro gli Ittiti nel quinto anno del suo governo.

Ha costruito templi quasi ovunque in Egitto, tra i più famosi è doveroso citare Abu Simbel e il Ramesseum. È Nefertari la più importante delle sue spose, per più di venti anni una delle figure preminenti della politica egizia. Per lei Ramses II costruì un tempio vicino al suo ad Abu Simbel.

Facciata colossale del Tempio maggiore di Abu Simbel

La mostra, che sarà presente fino a mercoledì 14 giugno 2023, è incentrata sulla riproduzione tridimensionale in scala 1:1 della mummia del faraone Ramses II realizzata con una tecnica sperimentale avveniristica che ha comportato la ricostruzione della pelle del faraone con materiale organico.

La replica, perfettamente corrispondente all’originale – la vera mummia è oggi al Museo Nazionale della Civiltà Egiziana del Cairo, Egitto – permetterà ai visitatori di conoscere, attraverso un percorso arricchito da contenuti multimediali e multisensoriali (inclusi i profumi dell’imbalsamazione) e di ricostruzioni 3D, le principali imprese di uno dei più importanti sovrani dell’antico Egitto.

Il percorso, ospitato nella sezione egizia del museo, conduce il visitatore all’interno della camera funeraria del faraone dove, oltre alla mummia, è possibile toccare e sentire i profumi delle sostanze usate per la mummificazione ed esplorare la tomba monumentale scavata nella pietra riprodotta in un plastico.

Ramses II intento ad abbattere un nemico e calpestare i corpi di altri nemici. Da un rilievo nel Tempio maggiore di Abu Simbel.

Una sezione a parte è interamente dedicata alla Battaglia di Qadesh (1274 a.C.), quando le armate del faraone cercarono di riconquistare gli stati settentrionali di Qadesh e Amurru finiti sotto il controllo dell’Impero ittita.

La battaglia tra Ramses II e il re ittita Muwatalli II (1310-1272 a.C.), nella quale il re egiziano rischiò persino di essere ucciso, si concluse con uno stallo, sebbene entrambi i sovrani si fossero attribuiti la vittoria. Le vicende complesse dello scontro epocale sono illustrate da plastici e dal racconto dei protagonisti che rende possibile immergersi in un passato solo apparentemente lontano.

Rilievo di una scena della battaglia di Qadeš nel Ramesseum
Details of mummy of the pharaoh Ramesses II. Cairo Museum.