Una storia lunga tre secoli, dal 1723 ai manoscritti autografi di Antonio Vivaldi.
Con la Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino, nel giorno di apertura del Salone del libro, prosegue il racconto delle meraviglie del patrimonio librario italiano che ogni settimana accompagna i visitatori in un viaggio virtuale alla scoperta delle 46 biblioteche dello Stato grazie a una serie di reportage promossi sui canali social del Ministero della Cultura guidato da Dario Franceschini.
Istituita da Vittorio Amedeo II con la regia Costituzione del 25 ottobre 1720, e inaugurata nel 1973 come prima biblioteca pubblica del Regno d’Italia, oggi si trova in piazza Carlo Alberto nella sede ricostruita sulle ex-scuderie di Palazzo Carignano, dopo il trasferimento dell’immenso patrimonio librario dai locali di via Po, a seguito del disastroso incendio scoppiato nella notte tra il 25 e il 26 del 1904.
“Oggi la Biblioteca nazionale Universitaria di Torino festeggia i suoi 300 anni dalla nascita avvenuta con le Regie patenti del 1720 firmate da Vittorio Amedeo II che poi aprirà tre anni dopo – spiega nel video il vicedirettore della Nazionale Universitaria di Torino, Giovanni Saccani – in questi tre anni abbiamo celebrato i nostri patrimoni nel migliore dei modi possibili e – assicura – ci saranno grandi mostre almeno per tutto il 2023”. La Biblioteca negli anni della sua costruzione nell’attuale sede di Piazza Carlo Alberto, ha costruito la sala Consultazioni che per anni è stata la più grande d’Europa con 60.000 volumi a consultazione libera a scaffale e 240 posti a sedere. “Oggi – spiega Saccani – conta oltre un milione e trecentomila volumi con un repertorio straordinario di periodici e manoscritti”.
“Il periodo di chiusura dovuto al Covid ha dato vita al progetto Le Biblioteche nella Biblioteca, grazie al quale siamo riusciti a recuperare e mettere nei corretti stati di conservazione il Fondo cosiddetto del 1904: 11.000 fascicoli e 17.000 volumi antichi dal Cinquecento al Settecento, con i doni arrivati da tutto il mondo in seguito all’incendio con una gara straordinaria di solidarietà, e che speriamo nei prossimi anni di rimettere in piena valorizzazione – racconta Saccani. Entro la fine di questo semestre dovremmo riuscire a creare l’esposizione permanente dei circa 10.000 volumi della Biblioteca della Regina Margherita con un allestimento che prevederà una rotazione per temi del patrimonio raccolto da questa straordinaria donna di cultura che ha fatto di Torino una città importantissima”. Tra le raccolte più importanti, la Biblioteca ospita il fondo Juvarra, dedicato ai disegni e alle stampe del grande architetto. E i fondi Foà e Giordano che raccolgono la quasi totalità dei manoscritti autografi esistenti al mondo di Antonio Vivaldi.
“La Biblioteca prosegue naturalmente con i suoi lavori tradizionali, quindi con la distribuzione, i prestiti locali e internazionali, che abbiamo mantenuto anche durante il covid con un sistema di prenotazione. Senza mai interrompere i servizi bibliotecari, la Nazionale di Torino negli ultimi anni ha rinnovato le sue sale, inaugurando un nuovissimo atrio e un Auditorium, naturalmente dedicato a Vivaldi. Anche per i prossimi lavori – conclude il vicedirettore – contiamo di riuscire a mantenere intatti e inalterati tutti i nostri servizi”.