Oggi vorrei raccontarvi la storia di quanto ancora i libri abbiano salvato numerose persone, le abbiano accompagnate nei loro momenti peggiori donando un sorriso, una via di fuga, un futuro in cui credere ancora.
Ci sono tante storie che raccontano di persone che con coraggio ed intraprendenza proteggevano i valori della cultura. Una in particolare, che ha ispirato anche le parole proprio di un libro, “La Libreria di Parigi” di Janet Skeslien Charles.
Durante la Seconda Guerra Mondiale, i nazisti fecero razzia della cultura, bruciando intere collezioni di libri, chiudendo biblioteche, sequestrando libri di autori solo perché erano anti-regime.
Una sola libreria ha sfidato il regime, rimanendo aperta per tutto il periodo dell’occupazione, l’American Library in Paris, dove vi erano custodite tra le più importanti opere della letteratura mondiale.
La direttrice della libreria con il supporto dei suoi dipendenti e molti volontari hanno voluto mantenere la cultura accessibile a tutti, dai soldati in trincea alle persone che in quel periodo erano considerate “diverse” e non potevano più accedere alla libreria.
Organizzavano così spedizioni di pacchi di libri ai combattenti nel nord-est della Francia, con all’interno bigliettini di incoraggiamento. Leggevano libri ai soldati ricoverati negli ospedali di Parigi per tenere alto il morale. Sfidavano i posti di blocco consegnando di casa in casa i libri più amati a quei lettori, dapprima assidui frequentatori, che non avevano più la possibilità di accedere alla libreria perché “diversi”.
Assicuravano la circolazione dei libri, aggirando con astuzia i divieti delle politiche razziali della Bibliotheksschütz nazista, mettendo a rischio anche la propria vita.
La libreria era diventata una comunità dove si respirava l’aria della multiculturalità e dell’accettazione, messe a repentaglio da un regime che diffondeva invece solo odio.
La forza di queste persone però permise di mantenere l’unione tra le persone che la guerra stava dividendo. Erano anni bui, fatti di ansie, perdite, tradimenti (ahimè, molte lettere di denuncia arrivarono alla Centrale di Polizia, con le quali venivano segnalati possibili traditori, che spesso erano vicini di casa, amici, familiari, persone di passaggio).
Ma ancora una volta i libri e la cultura stessa si sono rivelati essere le armi più efficaci in una guerra senza senso.
Michelle Manias