Lago Film Fest, va in scena il cinema indipendente

Dal 22 al 30 luglio a Revine Lago (TV) oltre 160 film provenienti da 45 Paesi per 9 giorni di proiezioni, incontri, masterclass, premiazioni, fireworks e focus curatoriali dedicati al cinema del futuro.

Tra gli ospiti del festival anche Luigi Lo Cascio, iconico protagonista de I Cento Passi e La Meglio Gioventù, che lunedì 25 luglio terrà un reading inedito su un soggetto mai realizzato di Rodolfo Sonego. Ad aprire il festival, venerdì 22 luglio, la proiezione di Tracce di Pietro Daviddi, documentario dedicato alla mostra dell’artista Lawrence Weiner prodotto da Ring Film e MACRO-Museo d’Arte Contemporanea di Roma.

Tra i protagonisti di questa edizione anche Mitra Farahani, Massimo Gaudioso, Payal Kapadia, Alexandre Koberidze, Rosa Palasciano, Mirko Perri, Tomàs Pichardo-Espaillat, Kiro Russo.

È iniziato ieri e si concluderà il 30 luglio nel borgo di Revine Lago, nel cuore delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, la diciottesima edizione di Lago Film Fest, il festival indipendente di cinema di ricerca che dal 2005 propone uno sguardo inedito sulle concezioni più contemporanee del cinema internazionale.

Ospite speciale di questa edizione è Luigi Lo Cascio, iconico protagonista de I Cento Passi e La Meglio Gioventù, che lunedì 25 luglio terrà un inedito reading su un soggetto mai realizzato di Rodolfo Sonego, ritrovato e concesso dal figlio, Giulio Sonego.

L’incontro si inserisce nell’ambito del Premio Rodolfo Sonego – concorso per sceneggiature di commedia pensato e organizzato da Piattaforma Lago – e delle celebrazioni per il centenario di Rodolfo Sonego, e sarà introdotto da un talk sul libro “Rodolfo Sonego: tutto è cinema” (ore 19.00) con Luigi Lo Cascio, Silvia Napolitano, amica di Rodolfo Sonego, sceneggiatrice napoletana residente a Roma che ha scritto per la televisione, tra gli altri, I Bastardi di Pizzofalcone e per il cinema ha lavorato con Peter Del Monte e Marco Risi, Giulio Sonego, figlio di Rodolfo, Franco Melis, archivista e ricercatore cinematografico e Massimo Gaudioso, storico sceneggiatore, tra gli altri, dei film di Matteo Garrone, con cui ha scritto Gomorra vincendo il premio miglior sceneggiatura agli European Film Awards, e tre volte vincitore del David di Donatello.

In programma a Lago Film Fest 2022 oltre 160 titoli provenienti da 45 Paesi, tra fiction, documentari e animazioni, con decine di anteprime nazionali e due anteprime assolute, per nove giorni di suggestive proiezioni in riva al lago, incontri, laboratori per adulti e bambini, masterclass e performance a sorpresa tra i vicoli medievali, per un’esperienza unica all’insegna di cinema, arte e musica.

Il festival si apre venerdì 22 luglio con la proiezione alle ore 21.15 di Tracce di Pietro Daviddi, documentario prodotto da Ring Film e MACRO-Museo d’Arte Contemporanea di Roma che raccoglie le reazioni dei bagnanti alla mostra TRACCE/TRACES dell’artista Lawrence Weiner, sviluppata in dieci banner aerei che nel 2020 hanno sorvolato il litorale romano. Il film sarà introdotto alle ore 19.00 dal talk “Arte relazionale a confronto: dalla fotografia al video” con Luca Lo Pinto, direttore artistico del MACRO, Pietro Daviddi, regista, e Piero Percoco, fotografo, autore del progetto Saluti da Revine Lago e della campagna di comunicazione del festival, moderato da Carlo Sala, critico d’arte e docente allo IUAV di Venezia.

Oltre alle prime proiezioni dei film in concorso – un totale di 102 titoli selezionati tra oltre 3.000 candidature da tutto il mondo, suddivisi in 9 concorsi ufficiali – venerdì 22 luglio è inoltre possibile assistere alle proiezioni dei focus curatoriali sul cinema georgiano, alle ore 22.10(prima parte, prosegue nei giorni successivi), curato da Alexandre Koberidze, regista di What Do We See When We Look at the Sky?, vincitore del premio della critica alla Berlinale e tra i film dell’anno per The Guardian e Cahiers du Cinéma, e sul nuovo cinema indiano, alle ore 22.45, curato da Payal Kapadia, vincitrice del Golden Eye Award come miglior film documentario al Festival di Cannes 2021 con A Night of Knowing Nothing.

ph Filippo Silvestrin

Sabato 23 luglio ampio spazio al dialogo tra cinema e musica con la presentazione in anteprima assoluta di Caravan (ore 21.30), documentario di Alberto Gottardo e Francesca Sironi dedicato a IRA, ultimo album del cantautore, produttore e compositore IOSONOUNCANE, e le masterclass sul sound design a cura di Mirko Perri (ore 17.00), tre volte vincitore del David di Donatello nella categoria Miglior Suono, con due nomination nel 2022 per È Stata la Mano di Dio di Paolo Sorrentino e Freaks Out di Gabriele Mainetti; sulla composizione musicale per colonne sonore di Ginevra Nervi (ore 15.45), musicista solista e compositrice di colonne sonore per Sky, Rai e il cinema, presente alla 77esima Mostra con 3 colonne sonore; la masterclass sulla composizione musicale in rapporto a immagini e narrazione di Giorgi Koberidze (ore 14.30), fratello di Alexandre Koberidze e autore della colonna sonora originale di What Do We See When We Look at the Sky?, che sarà al festival come giurato del premio L.O.S.T.

Tra le proiezioni da non perdere si segnalano: due cortometraggi di Kamal Aljafari (25 luglio, ore 21.30), regista di punta del cinema palestinese, che a distanza di 16 anni raccontano di due luoghi “amministrativi” di Berlino dal forte carico simbolico; l’anteprima italiana di Sycorax di Matìas Pineiro (28 luglio, ore 21.30), un’ulteriore variazione su Shakespeare presentata alla Quinzaine des Réalisateurs, e la proiezione di Una Mujer Silenciosa, primo cortometraggio del regista argentino che riflette tutte le caratteristiche del suo cinema.

Ancora, l’anteprima italiana di The Sower of Stars di Lois Patino (23 luglio, ore 22.00), film candidato agli EFA dalla Berlinale, fantasmagorica composizione di una città asiatica di notte; l’anteprima mondiale di Lost in 2020 di Donatella Di Cicco (22 luglio, ore 21.30), nuovo film della documentarista italiana, che racconta la notte di Capodanno 2020; l’anteprima nazionale di The Capacity for Adequate Anger di Vika Kirchenbauer (24 luglio, ore 21.30), uno dei corti LGBTQI+ più apprezzati e premiati dell’ultimo anno, che indaga lo spazio sociale dei corpi; l’anteprima europea di The Analogy of Space di Oleksandr Hoisan (26 luglio, ore 21.30), documentario animato del giovane regista ucraino, ospite del festival, che esplora in chiave documentaristica le frontiere della realtà virtuale.

The Capacity for an Adequate Anger Vika Kirchenbauer

La programmazione di Lago Film Fest si arricchisce di quattro fireworks dedicati a giovani filmmaker da tutto il mondo: la già citata regista indiana Payal Kapadia (22 luglio);il filmmaker boliviano Kiro Russo (25 e 26 luglio), premio della giuria all’ultima Mostra del Cinema di Venezia per El Gran Movimiento, che presenta, tra gli altri titoli, ancheun cortometraggio inedito in anteprima mondiale;l’iranianaMitra Farahani (28 luglio), regista e produttrice, tra gli altri, degli ultimi due film di Jean-Luc Godard, vincitrice del premio speciale alla giuria alla Berlinale 2022 con il film A Vendredì, Robinson, che porta tre cortometraggi di Ebrahim Golestan restaurati insieme alla Cineteca di Bologna; Tomàs Pichardo-Espaillat (26, 28 e 29 luglio), illustratore e animatore dominicano che ha già collaborato in Italia con varie fondazioni ed enti tra cui FABRICA a Treviso, che presenta alcuni suoi cortometraggi animati.

Importanti nomi internazionali compongono le giurie di quest’anno, a prevalenza femminile: Joana Sousa, direttrice di DocLisboa, uno dei festival di documentari più importanti al mondo; Elsa Charbit, direttrice di Entrevues de Belfort, secondo festival di cinema in Francia dietro a Cannes; Sarah Möller, direttrice di POOL, festival di videodanza berlinese tra i più importanti nel suo genere; Diana Cam Van Nguyen, astro nascente del cinema d’animazione, e Gesine Moog, ballerina contemporanea di fama internazionale.

Tra gli italiani in giuria anche Francesco Montagner, trevigiano d’origine e Pardo d’oro a Locarno con Brotherhood, recentemente distribuito in sala in Italia, Rosa Palasciano, co-autrice e protagonista di Giulia di Ciro De Caro, candidata ai David di Donatello per la miglior interpretazione femminile, e la musicista Adele Altro (Any Other), quest’ultima nella giuria Regione del Veneto.

Tornano inoltre i Barefoot Industry Days, due giorni dedicati ai professionisti del mondo del cinema con pitch, incontri one-on-one sui pedalò sul lago, tavole rotonde, laboratori a gruppi, talk e masterclass. Tema di quest’anno è il decentramento: partendo dalla consapevolezza della trasformazione dei centri urbani e del conseguente cambiamento radicale della vita, il focus è posto sui modi, gli strumenti e i buoni esempi per fare cinema al di fuori dei grandi centri abitati e, nello specifico, all’interno delle microcomunità sparse sul territorio italiano ed europeo.

The Town, Lindiwe Makgalemele

Grande attenzione è riservata anche agli spettatori del futuro grazie ai concorsi patrocinati dall’Unicef, 37 film per un pubblico diviso in kids e teens, in cui gli stessi bambini voteranno e sceglieranno il film vincitore.

Lago Film Fest si riconferma un appuntamento annuale con il cinema internazionale del presente e del futuro che si distingue per la qualità dei contenuti e per le coinvolgenti modalità di fruizione, in grado di trasformare il paesaggio e le acque di Lago nel perfetto ecosistema per l’evoluzione dell’immagine in movimento. Un’identità anfibia, quella di Lago, che è anche al centro dell’immagine guida della nuova edizione del festival, firmata da Piero Percoco che torna a Revine Lago con un progetto fotografico inedito incentrato sul rapporto tra l’ecosistema lacustre e i suoi frequentatori (disponibile sul sito dedicato nuovevisioni.com).

A partire da quest’anno, sarà possibile acquistare un abbonamento a vita per Lago Film Fest e garantirsi un posto in prima fila sulle sponde del cinema anfibio più visionario d’Italia.