Un nuovo grande viaggio per Asterix

A gennaio, Panoramix si era svegliato di soprassalto! E aveva deciso di partire alla volta di una destinazione lontana per aiutare un vecchio amico. In primavera, abbiamo scoperto che in quella terra remota Asterix e i suoi amici si erano messi alla ricerca di un animale mitico: il Grifone.

In questa tavola possiamo ammirare i terrificanti totem Grifone che incorniciano una distesa selvaggia e innevata a perdita d’occhio… deturpata dalla presenza di una sterminata colonna di legionari romani.

Per Jupiter, ma dove si sono andati a cacciare?! Per scoprirlo, infilate calighe imbottite, indossate una tunica bella calda e mettetevi in marcia coi nostri eroi, alla ricerca del misterioso e terribile Grifone! State già battendo i denti? Anche loro!

Da ottobre del 1959 a oggi sono oltre trentanove gli albi in cui lo sperduto villaggio dei galli del capo Abraracourcix è il punto di partenza per i viaggi di Asterix, Obelix e il piccolo Idefix. In tutti questi anni il piccolo ma invincibile guerriero e il gigante scultore di menhir che, come ricorda il druido Panoramix praticamente in ogni avventura, è caduto nel pentolone della pozione magica da piccolo, vivranno mille avventure in tutto il mondo, a partire dalla burocrazia romana 😱 per poi sbarcare in Britannia, incontrare Cleopatra, partecipare alle Olimpiadi, fare un salto in Iberia, volare in India e, involontariamente, scoprire l’America.

L’ultimo capitolo, tradotto in diciassette lingue e appena arrivato in Italia con Panini Comics, è “Asterix e il Grifone”. Un viaggio che spinge Asterix, Obelix e il druido Panoramix agli estremi confini orientali d’Europa nella terra dei Sarmati.

A ovest dell’Europa, ci sono Roma e la sua fiorente civiltà (anche se un villaggio di Galli resiste ancora e sempre all’invasore!). A est, c’è il Barbaricum, un territorio vasto e sconosciuto, selvaggio e inesplorato, abitato da popoli dai nomi impronunciabili. Tra loro, ci sono i Sarmati! Ma chi sono?

I Sarmati sono un popolo nomade menzionato per la prima volta nel V sec. a.C. da Erodoto. Popolo di guerrieri ed eccellenti  cavalieri, all’inizio della nostra era dominavano tutte le steppe tra gli Urali e il Danubio. Già presenti in alcune vignette di Asterix e la Corsa d’Italia del 2017 (dove sono impegnati nella corsa insieme ad altri carri), i Sarmati vivevano nella steppa e combatterono contro i Persiani alleandosi inizialmente con i loro cugini Sciti. In seguito, arrivarono a soppiantare anche gli stessi Sciti e nel II secolo a.C. dominavano una parte dell’Europa centrale. Non a caso, ancora oggi Polacchi e Russi rivendicano un’eredità “sarmatica”.

Affini  agli  Sciti  dal  punto  di  vista  culturale  e  linguistico  (entrambi  parlavano  una  lingua  indo-iraniana),  i  Sarmati  ne condividevano anche l’attenzione alle pari opportunità. Le donne, infatti, vestite e armate come gli uomini, combattevano sul campo di battaglia con grande furore e determinazione. Proprio loro sono all’origine del mito delle Amazzoni raccontato da Erodoto.

I Sarmati giocarono un ruolo politico e militare essenziale in Europa centrale e orientale. Furono anche artefici di scambi culturali,  tecnologici,  commerciali  e  militari.  Stupiti  dalle  loro  tecniche  di  guerra  e  dalle  loro  straordinarie  abilità  di cavalieri  (poi  ereditate  dai  Cosacchi),  i  Romani  ne  reclutarono  alcuni  come  mercenari  e  li  rappresentarono  a  cavallo sulla colonna Traiana, inaugurata a Roma nel 113 d.C. Cento anni dopo, nel II sec. i Sarmati di entrambi i sessi furono sottomessi dai Goti, ma si vendicarono sostenendo gli Unni al loro arrivo.

Le avventure di Asterix e Obelix hanno ispirato dieci film d’animazione, quattro film con attori del calibro di Gerard Depardieu, Monica Bellucci, Roberto Benigni e Alain Delon, oltre venti videogiochi fino ad arrivare al Parc Astrerix, il parco a tema alle porte di Parigi che ogni anno accoglie oltre due milioni di visitatori sulle sue proverbiali montagne russe.

Il ritorno dei due complici, Jean-Yves Ferri e Didier Conrad

Dopo Asterix e i Pitti del 2013, Asterix e il Papiro di Cesare del 2015, Asterix e la Corsa d’Italia del 2017 e Asterix e la Figlia di Vercingetorige del 2019, il duo formato da Jean-Yves Ferri (testi) e Didier Conrad (disegni) torna nel 2021 per la sua quinta collaborazione, proseguendo la serie creata ormai più di sessanta anni fa dai compianti René Goscinny e Albert Uderzo.

Alla collezione che, con oltre 385 milioni di albi venduti in 111 lingue e dialetti, si conferma il più grande successo mondiale dell’editoria, si aggiunge l’avventura numero trentanove, che si annuncia ancora una volta ricca di peripezie. Ferri e Conrad hanno approfittato dell’isolamento per prepararci una pozione corroborante: un nuovo Asterix, uscito in tutte le librerie e fumetterie di Gallia e dell’Impero Romano il 28 ottobre 2021.

Una sfida ardua per colui che, nel 2013, ha ereditato le matite delle avventure di Asterix

Didier Conrad spiega così i problemi che ha dovuto affrontare per disegnare il nuovo albo: “Nuovo albo, nuova sfida! In Asterix e la Corsa d’Italia (2017), per esempio, si trattava delle numerose tavole raffiguranti cavalli, tanto cari ad Albert. Per questa trentanovesima storia, invece,  il mio compagno d’avventura Jean-Yves Ferri mi ha sfidato a rappresentare il freddo! Non è facile evitare la monotonia illustrando paesaggi tutti bianchi! Un autentico rompicapo e lunghe notti letteralmente… in bianco! La prima vignetta dell’albo dove appaiono questi paesaggi spettacolari è stata la più facile e anche una strizzata d’occhio alla serie (vedi La Corsa d’Italia!): è tutta bianca e corredata dalla didascalia: “Un’immensa steppa ghiacciata e ammantata dalla nebbia…” Da qui le cose si sono fatte molto più complicate!”.

Perché ha scelto quest’area geografica per l’albo numero 39?
Volevo suggerire un territorio immaginario, una specie di “paese delle Amazzoni”. Da qui la scelta di una zona situata tra Russia, Mongolia e Kazakistan. Da quanto ho avuto modo di leggere, pare che la zona d’insediamento dei Sarmati si trovasse effettivamente molto in alto, verso gli Urali o gli Altaj. In queste regioni lontane, sono state scoperte sepolture femminili. Aristea di Proconneso, poeta greco attivo nel 600 a.C. circa, ha scritto di queste regioni mitiche, evocando le “Amazzoni”, che situava in questi territori non
meglio precisati. Ciò mi ha dato l’idea di seguire le sue tracce e inventare, per le mie Amazzoni, un
territorio sarmata nei monti Altaj, con un folklore a base di yurte e sciamani”.

E… che posto ha il Grifone in tutto questo?
Nell’albo il Grifone è l’animale totemico dello sciamano. In un certo senso, rappresenta l’ignoranza dei Romani e la loro maniera fantasiosa di immaginare la fauna di un mondo che, all’epoca, era ancora ampiamente inesplorato. Benché dotato di un corpo di leone e una testa di aquila, ai loro occhi esso non
sembrava più improbabile di una giraffa o di un rinoceronte. Ma nel corso della loro avanzata ai confini
del Barbaricum, il dubbio finisce per insinuarsi. E se si trattasse di un potente dio della Natura? La loro mentalità di conquistatori comincia così a vacillare… Soprattutto perché Asterix e Obelix (senza dimenticare Idefix!), giunti in aiuto dei Sarmati, non faciliteranno loro il viaggio!
”.

Benvenuti al Villaggio!