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Il caso Alaska Sanders

L’ultima persona ad averla vista in vita fu Lewis Jacob, il proprietario di una stazione di servizio sulla Route 21. Erano le sette e mezzo di sera e Lewis si accingeva a lasciare il negozio attiguo alle pompe di benzina. Doveva portare a cena fuori la moglie per festeggiare il suo compleanno.

“Sei sicura che non ti scoccia chiudere?” chiese alla sua dipendente dietro la cassa.

“Nessun problema, signor Jacob.”

“Grazie, Alaska.”

[…]

” Avanti, vada, non faccia tardi.”

“Buon fine-settimana, Alaska. Ci vediamo lunedì.”

“Buon fine-settimana, signor Jacob.”

Gli sorrise di nuovo. Quel sorriso non lo avrebbe mai dimenticato.

Questo è l’incipit del giallo di Joël Dicker,

Alaska Sanders, è una giovane donna il cui cadavere viene ritrovato in riva a un lago. In un primo momento sembrerebbe che la ragazza sia stata vittima di un orso. In realtà l’animale le si è avvicinato solo dopo la sua morte avvenuta per un’aggressione.

L’inchiesta che segue l’evento viene rapidamente chiusa, la polizia infatti ottiene le confessioni del colpevole, che si uccide subito dopo, mentre il suo complice viene condannato alla detenzione a vita. Undici anni più tardi, però, il sergente Perry Gahalowood, e il suo amico scrittore, Marcus Goldman, che hanno già avuto una comune esperienza investigativa, a causa di una lettera anonima, riprendono il caso per scoprire la verità. Il loro sforzo comune approderà alla fine alla ricostruzione di quello che può a ragion veduta definirsi un omicidio quasi perfetto.

L’unico granello di sabbia in quel meccanismo siete stati voi due, Perry e Marcus. Devo riconoscere che formate una squadra formidabile.

Il caso Alaska Sanders, scritto nel 2022, è l’ultimo giallo di una trilogia di cui fanno parte La verità sul caso Harry Quebert, del 2012 e Il libro dei Baltimore, nel 2016. Quest’ultimo lavoro di Dicker tuttavia  si colloca temporalmente in una fase successiva ad Alaska Sanders, ma come già detto, è stato ideato e pubblicato prima. Il che crea un intoppo per chi non conosce o non ricorda con esattezza i fatti narrati in quest’ultimo e nel primo, che ha come protagonista Harry Quebert, personaggio, anche questo, più volte citato nel corso della narrazione di Alaska Sanders.  

Il continuo rimandare a eventi del passato, per quanto possa dimostrarsi stimolante, può dunque risultare un po’ complicato e fuorviante, così come complessa e, forse, persino esasperante è la serie dei colpi di scena che, come sovrapposti in un enorme caleidoscopio, presentano, a chi legge, situazioni sempre diverse perché viste da prospettive in continua trasformazione.

L’ambiente scelto dallo scrittore per collocare la sua narrazione, con poche eccezioni, è invece quello delle piccole cittadine di provincia americane, ambientazione ideale per storie apparentemente banali e in realtà destinate a stupire, per l’attenzione e l’abilità con cui l’autore intesse la sua trama costruendo amicizie, amori, rapporti familiari talvolta impensabili così come  accade quando è di scena  l’animo umano. In definitiva il risultato finale, malgrado i punti deboli evidenziati è quello di un giallo dal ritmo incalzante, con molti dialoghi che lo rendono scorrevole e stimolano il lettore a cimentarsi nella ricerca di una possibile soluzione, obiettivo non trascurabile in lavori letterari di questo genere.

La prof. (al secolo Maria Lucia Martinez)