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Il diritto di scegliere

Quanto è lunga ancora la strada perché le donne siano davvero libere di scegliere? Il libro di Simona De Ciero, oltre a un’analisi accurata della situazione socio-politica odierna a livello internazionale, raccoglie tante storie, testimonianze di donne, stralci di vissuti femminili che sono il substrato reale su cui basare la riflessione sul diritto alla libertà dell’autodeterminazione.

La parola aborto ha sempre generato accesi dibattiti sia nella politica sia più in generale nell’opinione pubblica. Sono passati più di 40 anni dalla legge 194 che tutela il diritto di scegliere per le donne in Italia, ma come dice anche Emma Bonino, “i diritti non sono scolpiti sulla pietra a imperitura memoria. Vanno protetti, difesi, tutelati; altrimenti un bel giorno ti svegli e magicamente non ci sono più”.

Oggi più che mai questa esigenza si fa urgente. Serve parlare di aborto dopo la sentenza della Corte Suprema americana del 24 giugno, che assegna ai singoli Stati il diritto di normare l’aborto volontario fino a vietarlo del tutto. Serve dopo quello che è successo in Polonia il 27 gennaio 2021, quando è entrata in vigore la legge che nega l’aborto anche in caso di malformazione del feto e in sostanza ne sancisce il divieto pressoché totale.

Il diritto di scegliere di Simona De Ciero, nasce sull’onda di questa urgenza.

Un libro, che oltre a un’analisi accurata della situazione socio-politica odierna a livello internazionale, raccoglie tante storie, testimonianze di donne, stralci di vissuti femminili che sono il substrato reale su cui basare la riflessione sul diritto alla libertà dell’autodeterminazione.

Come quella di Kinsley che si è ritrovata da un giorno all’altro a essere una potenziale fuorilegge o quella di Mia che è dovuta scappare illegalmente dal suo Paese per poter avere la sua bambina o ancora Dorota, obbligata a sacrificare tutto in nome della sua scelta. Un libro, tante storie, che dà voce anche a chi si schiera in prima linea facendo del diritto alla libertà di scelta una battaglia personale, come Don Giulio Mignani, la stessa Emma Bonino, o Margaret Sanger.

Quanto può essere democratica una società in cui non è garantita la libertà di scelta delle donne? Quanto è discriminante? E quanto ancora si deve lottare?

Una strada, quella per il raggiungimento dell’ugualianza di genere, ancora lunga. Una strada che non può che partire dal bisogno di parlarne.

Il diritto di scegliere è in libreria dall’11 novembre e inaugura SEGNI, la nuova collana di attualità della Corte diretta da Stefano Tura.

DALLA QUARTA DI COPERTINA

Il 24 giugno 2022, con la sentenza Dobbs v. Jackson, la Corte Suprema Americana assegna ai singoli Stati il diritto di normare l’aborto volontario fino a vietarlo del tutto, portando al centro del dibattito mondiale un tema quantomai fondamentale per l’autodeterminazione della donna.

Anche in Italia, nonostante siano passati più di 40 anni dalla legge 194 che tutela il diritto di scegliere per le donne, la parola aborto continua a dividere l’opinione pubblica.

Ma qual è la sua storia? Cosa è cambiato da allora e come si colloca la nostra nazione rispetto a quello che accade nel resto del mondo? Cosa si cela davvero dietro la scelta dell’obiezione di coscienza e quanto una società in cui vige ancora fortissimo lo stigma del senso di colpa può considerarsi una società democratica e libera?

Il diritto di scegliere affronta l’aborto con uno sguardo laico e provando ad approfondire questo tema passando dalla storia, dalla religione e dal diritto. Una sfida complessa che l’autrice ha deciso di affrontare partendo dalla voce stessa delle donne, dalle loro storie che diventano preziose testimonianze, da chi ha deciso di rivelare un frammento della propria vita per mettere a disposizione degli altri la propria esperienza.

Ma anche da chi  ne ha fatto una battaglia personale, come Don Giulio Mignani, Marta Loi o Emma Bonino. Il diritto di scegliere nasce per il bisogno di raccontare e insieme concedersi il tempo necessario a spiegare.

Ma soprattutto nasce per il bisogno di capire come ci si debba muovere per difendere il primo elemento che sta alla base della parità di genere: l’autodeterminazione del corpo femminile.

Quanto è lunga ancora la strada perché le donne siano davvero libere di scegliere?

Il tema dell’aborto era, è e sempre sarà al centro di un dibattito politico e sociale molto controverso.

Affrontarlo oggi diventa quanto mai urgente, alla luce degli sviluppi in campo internazionale che fanno vacillare questo diritto anche laddove si dava ormai per acquisito.

Oltre ogni moralismo, Il diritto di scegliere raccoglie storie e testimonianze e pone l’attenzione sulla realtà dei vissuti femminili che sta alla base della difesa della libertà di autodeterminazione, per un’analisi approfondita della situazione attuale in Italia, in Europa, nel Mondo.