Come cambiare il mondo partendo dal proprio quartiere. Un saggio breve per esplorare un nuovo, o forse antico, modo di concepire la città. Uno stimolo a pensare a come poter affrontare gli obiettivi sostenibili per la vita cittadina.
Che cos’è una “città dei 15 minuti”? È una città consapevole di se stessa, dove si utilizza il tempo, lo spazio e l’energia riconoscendone l’impatto sul pianeta.
È “una città progettata in modo che tutti i suoi cittadini possano raggiungere ciò di cui hanno bisogno in 15 minuti a piedi o in bicicletta“. All’incirca venti minuti, infatti, è il cosiddetto “spartiacque del pedone”, il tempo massimo per il quale le persone sono disposte a camminare per svolgere il lavoro quotidiano o sbrigare una faccenda.
Saremmo più felici e in salute e avremmo contatti sociali migliori se vivessimo in circoli più piccoli all’interno di una città? Recupereremmo parte del tempo perso con il pendolarismo, o finiremmo solo per ricollocarlo nella colonna delle faccende domestiche? Si porrebbe rimedio alla tendenza verso l’e-commerce che non restituisce nulla ai luoghi da cui trae profitto? Contatti sociali più stretti genererebbero un beneficio culturale?
Quello della città dei 15 minuti è un concetto sfaccettato e permeabile, uno stimolo a pensare a come poter affrontare gli obiettivi sostenibili per la vita in città, più che un programma rigido che implica cronometri e periti per misurare le distanze. Qualcosa che ha buone probabilità di esercitare un’influenza.
Ma la città dei 15 minuti è anche una definizione che, per quanto non nuova, per ora continua a trovarsi soltanto nei libri di urbanistica e in qualche tentativo di esperimento limitato a singoli quartieri.
In questo libro l’autrice, Natalie Whittle, giornalista che ha collaborato in passato con il Financial Times, ne analizza i pro, i contro e il potenziale rivoluzionario nel suo senso più ampio, per spiegare perché il suo messaggio susciti ora tanta risonanza, e per cercare di capire come potrebbe realmente rendere migliori le nostre vite nelle metropoli.
Tra cambiamenti climatici e pandemia, città sempre più popolate e sistemi di trasporto da ripensare, La città dei 15 minuti è un invito a riflettere sulle motivazioni e le modalità dei nostri spostamenti urbani.
Un saggio breve per esplorare un nuovo, o forse antico, modo di concepire la città, per farla più propria ed essere meno alienati e più solidali. Una scrittura semplice da cui scaturiscono numerose riflessioni e che rende il testo adatto a qualsiasi lettore.
Natalie Whittle scrittrice ed editor, è nata e cresciuta nel Galles. Durante la sua permanenza a Parigi ha collaborato con “Time Out Paris”. A Londra, ha lavorato quindici anni nella redazione del “Financial Times”, curando sezioni magazine e arte del “Financial Times Weekend”.