Che potere abbiamo per fronteggiare i venti di guerra che, sempre più insistenti, spirano in Europa?
Nelle parole di Virginia Woolf, scritte più di ottant’anni fa, troviamo l’indicazione di una via, di una possibilità di agire al di fuori degli schieramenti in lotta: quella di chi rifiuta la potenza mortifera del conflitto armato, in nome della forza mediatrice del pensiero.
Pensare dobbiamo.
È sempre Woolf ad aver smascherato l’intima natura della guerra, la sua “virilità”, mentre nell’anno 1940, la sentiva approssimarsi nel rombo degli aerei che saturava l’aria di Londra e i suoi cieli: la guerra è un dispositivo maschile. Anche oggi, la sua limpida constatazione, è confermata: abbiamo tutte davanti agli occhi l’immagine del tavolo dei “negoziati”, da un lato i negoziatori ucraini in tenuta da guerra, dall’altro lato i russi in giacca e cravatta, tutti maschi.
La guerra è una narrazione fatta di simboli e parole d’ordine che servono a raccontare una storia tutta maschile in cui l’invenzione di un mondo, fatta di parole come “patria”, “gloria”, “eroe”, “popolo”, maschera la verità dei fatti per ingiungere all’invasione dei confini, o per difenderli.
Sempre per ragioni economiche.
“Ogni giorno ci dicono che siamo un popolo libero, che combatte per difendere la libertà” rilevava Woolf, “eppure, proseguiva, non c’è libertà nella vita dell’aviatore, né in quella di chi, nascosta al pianterreno, attende che il rumore dei bombardamenti cessi“.
La guerra è fatta di menzogne da disinnescare affinché non producano squarci irreparabili, prima fra tutte quella che essa possa portare a qualcosa di buono. In questi giorni, per difendere l’intervento armato dell’Italia, molti dicono “pace è una parola vuota”.
E invece no: pace è una parola piena che ne contiene molte altre: “mediazione”, “negoziati”, “confronto”, “equilibrio”, ed essa sì, “libertà”. Pace è soprattutto una parola di verità che obbliga, per il suo altissimo valore politico, ad affrontare i fatti per quello che sono cercando la soluzione più difficile, quella più giusta.
Per tutti. Per il mondo intero.
Per dare voce ai pensieri di pace di Virginia Woolf, insieme alle Donne in Nero di Padova e al Centro Pandora, ci incontriamo domenica 6 alle 16 a Lìbrati, la libreria delle donne di Padova in via Barbarigo 91 per una lettura collettiva del testo “Pensieri di pace durante un’escursione aerea”.
Potrete trovare l’incontro anche nei canali social della libreria, all’interno della pagina Facebook o del canale YouTube
Ilaria Durigon