Traduttore: Roberta Bovaia
Editore: Bompiani
Pagine: 243
Anno pubblicazione: 2022
Genere: Giallo poliziesco
Sinossi:
Nei giorni roventi in cui i venti del sud spazzano la primavera cubana, il tenente Mario Conde ha appena incontrato Karina, una donna bella e abbagliante, appassionata di jazz e sassofono, quando viene incaricato di un’indagine molto delicata. Una giovane professoressa dello stesso liceo frequentato da Conde in gioventù viene trovata assassinata nel suo appartamento, accanto a lei tracce di marijuana. Così, per indagare nella vita di un’insegnante dal curriculum impeccabile, Conde si addentra in un mondo decadente dove carrierismo, corruzione e traffico di droga svelano il lato oscuro di una Cuba lontana dai paradisi turistici. Nel frattempo il tenente, innamorato di Karina, vive inaspettati giorni di gloria, senza immaginare gli esiti imprevedibili della sua bollente storia d’amore.
Recensione:
“Era il Mercoledì delle Ceneri e con la puntualità di sempre un vento arido e soffocante, che sembrava arrivare direttamente dal deserto per ricordare il sacrificio necessario del Messia, investì il quartiere sconvolgendo le sue sporcizie e le sue pene. La sabbia delle cave e gli odi più antichi si mescolarono ai rancori, alle paure e ai rifiuti dei cassonettti traboccanti, […]”
Inizia così, nella primavera del 1989, il romanzo di Leonardo Padura.
Ho letto queste prime righe in ginocchio sul pavimento della libreria del mio quartiere, e me ne sono innamorata.
È stato così che ho conosciuto il dolente Mario Conde, sbirro di Havana.
Il Conde, nel mezzo del cammino della vita, un amico invalido, un sacco di pagine scritte nel cassetto, una bellissima ragazza che suona il sassofono nei suoi pensieri.
L’indagine sull’omicidio di una giovane professoressa nel vecchio istituto che anche il Conde e i suoi amici avevano frequentato quasi vent’anni prima sembra il pretesto che Conde aspettava per sprofondare nella malinconia tutta caraibica che trasuda da queste pagine.
Sembra un caso semplice: violenza, droga, omicidio. Ma la vittima aveva molti segreti che complicano l’indagine sulla sua morte.
Conde sembra procedere a casaccio, trascinato un po’ dal vento implacabile che continua a soffiare, un po’ dalle proprie intuizioni. Riscuote debiti di riconoscenza da vecchi amici, diventa debitore di altri, si perde nei ricordi e nelle massime del nonno che allevava galli da combattimento.
Le pagine di Padura soffiano in faccia al lettore l’atmosfera soffocante di Havana in quei giorni, la polvere, il vento, il senso di colpa e di incurabile nostalgia.
Un romanzo da gustare con calma, con un bicchiere di rum e le note del Buena Vista Social Club.
Assaggiatelo, non ve ne pentirete.
Denise Antonietti