Sono oltre 200 le storie di emigrazione raccolte all’interno del Mei, 1.300 le immagini d’archivio conservate ora alla Commenda di San Giovanni di Prè. Ad accogliere i visitatori, sarà una videoproiezione 3D di Francesco Sivori, nonno materno di Papa Francesco.
I visitatori non solo potranno vivere esperienze virtuali a 360 gradi con stanze e oggetti, ma anche consultare oltre 5 milioni di documenti di viaggio di emigrati italiani.
Genova è una città fortemente legata all’emigrazione: dal suo porto sono partiti milioni di italiani diretti alle Americhe, all’Africa, all’Asia e all’Australia.
A Genova, da tutta Italia, sono arrivati uomini e donne che lasciavano tutto – lavoro, casa, affetti – per un viaggio senza ritorno.
Come Antonio Antioco, partito da Palermo alla volta dell’America lasciando la giovane moglie incinta con la promessa di tornare. Cosa che non fece mai, così la giovane sposa alla fine si arrese, lo dichiarò morto e si sposò con Francesco, un vedovo di Agrigento. Moltissimi anni dopo, alla donna arrivò una lettera dal consolato americano. Ma lei non la aprì mai. Ne fece letteralmente coriandoli.
Le storie di vita dei migranti sono narrate attraverso fonti di prima mano, come le autobiografie, i diari, le lettere, le fotografie e attraverso i giornali.
Un museo avvincente ed empatico, multimediale e interattivo, dove “fare esperienza”. Lettaralmente, l’ultima frontiera dell’innovazione nei musei dove vedere, ascoltare, imparare e mettersi alla prova negli allestimenti scenografici di uno degli edifici medievali più antichi della città, che in origine dava ospitalità ai pellegrini.
Il MEI – Museo Nazionale dell’Emigrazione Italiana, ospitato all’interno della Commenda di San Giovanni di Prè, si sviluppa su 3 piani divisi in 16 aree dove si può ripercorrere le molteplici storie delle migrazioni italiane, dall’Unità d’Italia (e ancora prima) alla contemporaneità.
Il museo è in stretta relazione con il Mu.MA – Istituzione Musei del Mare e delle Migrazioni e in particolare con il vicino Galata Museo del Mare, che ospita la sezione sui viaggi transoceanici “Memoria e Migrazioni” e la sezione sull’immigrazione, “Italiano anch’io”.
“Un luogo unico, pieno di multimedialità per rivivere le speranze, i dolori e i sacrifici degli immigrati italiani, storie che non possono essere dimenticate e che vanno tramandate alle future generazioni”. questo il messaggio del Ministro della Cultura Dario Franceschini in occasione dell’inaugurazione del Museo nazionale dell’emigrazione italiana, nato dall’accordo tra MiC, Regione Liguria e Comune di Genova.
“La prima volta che sono andato a Ellis Island – ha proseguito il ministro – ho potuto vivere le emozioni straordinarie che trasmette quel luogo: le storie degli immigrati, gli arrivi, le separazioni e i dolori. Abbiamo immaginato che anche lo Stato Italiano dovesse creare un luogo importante, all’altezza delle storie straordinarie dei nostri emigrati, e la scelta non poteva che cadere su Genova per quello che ha rappresentato rispetto al tema immigrazione. Il progetto è andato avanti molto velocemente, complimenti a tutti coloro che lo hanno realizzato in un tempo così breve”.