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Foresta M9: la cultura libera dalla paura

Il museo, la cultura, producono gli anticorpi alla paura. Parola di Luca Molinari, Direttore scientifico di M9 – Museo del ’900.

565 alberi e 22 essenze arboree sono i protagonisti dell’originale installazione con cui riparte M9 – Museo del ‘900. “Aprire” la mostra malgrado la zona rossa è un messaggio di speranza, come il verde della Natura, che racconta di un museo vivo malgrado le restrizioni, in attesa di accogliere a braccia aperte i propri visitatori, che potranno godere del profumo del bosco in questa incredibile “serra museale”. La primavera avanza e queste splendide piante cresceranno in un ambiente protetto, pronte a lasciare il nido, quando sarà il momento, per donare ossigeno agli abitanti di sette Comuni veneti.

La prima mostra temporanea che M9 – Museo del ’900 ospita nel 2021, parla della forza di volontà di reagire all’emergenza pandemica.

Protagonista, il bosco

Foresta M9. Un paesaggio di idee, comunità e futuro è un’installazione unica nel suo genere, a cura di Luca Molinari e Claudio Bertorelli, in programma dal 19 marzo al 16 aprile.

Per quattro settimane il terzo piano del museo veneziano sarà popolato da essenze arboree come querce, carpini, farnie, oppi, olmi campestri, frassini, ciliegi, sanguinelle, noccioli, cornioli, sambuchi, frangole, biancospini, ligustri, rose canine, prugnoli, lantane. 180 alberi, alti fino a 4 metri, sovrasteranno con la loro chioma la variegata vegetazione sottostante, tipica da sottobosco, con altezze tra i 30 e i 40 cm, suggellando da un lato l’emblematico significato di risveglio, ripresa e rinascita, e celebrando dall’altro il forte legame con le radici della città lagunare e il territorio che le fa da cornice.

Si tratta, dunque, di una foresta temporanea nel cuore di M9, un luogo emotivo ed essenziale, un’oasi simbolo di rinascita del museo e dei boschi nella pianura veneta. Testimonianza della grande attenzione e lungimiranza che la Repubblica di Venezia, nella sua secolare storia, ha sempre rivolto alla salvaguardia dell’ambiente. L’installazione Foresta M9 sarà riflessa sulle pareti del terzo piano, grazie all’applicazione di una pellicola a specchio, dove si sottolineerà il rapporto che unisce il territorio veneto ai suoi boschi. La mostra sarà anche l’occasione per raccontare quanto i boschi abbiano favorito l’espansione e lo sviluppo del territorio veneto contribuendo al suo fascino paesaggistico.

Paesaggio che si svela in una mostra evocativa, in un’esperienza fatta di sensi e conoscenza. Non una semplice performance a effetto, ma un gesto tangibile per il territorio e le sue comunità. Un percorso espositivo ideato per valorizzare la continuità tra un passato che è anche presente e futuro. A conclusione della mostra, infatti, 7 Comuni della pianura veneta riceveranno in dono da M9 alcuni degli alberi che animano l’installazione, per rinvigorire o dare avvio ad altrettante foreste che arricchiranno il territorio. Hanno aderito all’iniziativa i Comuni di Concordia Sagittaria, San Donà di Piave, San Stino di Livenza, oltre all’Istituzione Boschi e Grandi Parchi del Comune di Venezia, i Comuni di Padova, di Treviso e di Cessalto.

Le piante più giovani saranno donate, a fine mostra, ai cittadini per un collettivo guerrilla gardening che diffonda l’arte di coltivare la biodiversità, nel proprio giardino o nel proprio quartiere.

L’esperienza green di Foresta M9, che ospiterà anche il “Premio Jean Giono. L’Uomo che piantava gli alberi”, istituito da Veneto Agricoltura e assegnato a una personalità che si è contraddistinta nella promozione e realizzazione di impianti di vegetazione legnosa, non si esaurisce con la mostra. Con l’installazione boschiva Foresta M9 si inaugura, infatti, un “semestre verde” di laboratori e incontri. Una rassegna di iniziative green che vanno nel solco della vocazione ecosostenibile con cui il Polo M9 è nato nel piano architettonico dei progettisti Matthias Sauerbruch e Louisa Hutton. Saranno approfonditi i temi dell’Agenda 2030 dell’Onu per l’ambiente, organizzati laboratori e iniziative per bambini e ragazzi, con visite e letture dedicate agli alberi, giungendo all’inaugurazione della prima mostra satellite dedicata ai grandi alberi della storia italiana.

La presentazione di Foresta M9 sarà anche l’occasione per far conoscere M9 Impatto Zero, il progetto greentech che intende rendere M9 il più grande museo italiano a impatto energetico zero.  Il progetto si avvia in questi giorni con l’installazione di un nuovo grande impianto fotovoltaico sui tetti degli edifici del distretto M9, con l’obiettivo di raggiungere la neutralità energetica entro il prossimo triennio.

«Le iniziative che presentiamo oggi sono il segno di un deciso cambio di passo nella strategia di sviluppo del Polo M9», afferma Michele Bugliesi, Presidente della Fondazione di Venezia.  «Con Foresta M9 si avvia il nuovo corso delle mostre temporanee, attraverso le quali il Museo si propone come luogo di incontro e di confronto, capace di valorizzare ogni forma di creatività sperimentale, potente stimolo di riflessione sui grandi temi della contemporaneità e del futuro. Con M9 Impatto Zero si realizza un passaggio concreto del progetto che vedrà in M9 il principale riferimento dell’innovazione. Progetto capace di coniugare compiutamente il dialogo tra arte e scienza, cultura e tecnologia che rappresentano gli elementi costitutivi del nuovo indirizzo strategico per il Polo M9, a favore del quale la Fondazione di Venezia ha investito con forza e grande determinazione».

«Foresta M9 è un gesto potente e coraggioso in un momento molto difficile della nostra storia perché afferma la centralità della Natura e delle nostre comunità come cuore del museo che riapre»,ricorda il Direttore scientifico di M9 – Museo del ’900 Luca Molinari, «La Foresta M9 diventa simbolo della rinascita di M9 che è, a sua volta, frutto di una grande rigenerazione urbana. Portare una foresta al terzo piano di M9 è provocare il buon senso, spiazzare il pubblico offrendo un’esperienza sensoriale e culturale unica in un momento in cui tutti noi siamo stati costretti nelle nostre case. La Foresta M9 non è solo un’installazione che vuole stupire, ma è anche un segnale politico verso il territorio veneto e le sue amministrazioni virtuose che in questi anni hanno dato vita a nuovi, meravigliosi, boschi di pianura. In tal senso va la donazione degli alberi che popoleranno il museo a comunità che credono nella sostenibilità e nella Natura come risorsa vitale per il nostro futuro. Perché M9 vuole essere una casa aperta per tutte quelle occasioni che costruiscono una prospettiva diversa e a misura d’uomo per le generazioni a venire».

«In concomitanza con l’apertura della mostra e del semestre verde», sottolinea il Consigliere delegato di M9 District Fabrizio Renzi, «stiamo piantando sul tetto del museo e del distretto l’equivalente di un’altra foresta di 15.142 alberi. Il nuovo impianto permetterà infatti una riduzione di emissioni di CO2 di dimensione pari a quella assorbita da una foresta di tali dimensioni. Stiamo lavorando per trasformare M9, il sito museale con l’infrastruttura tecnologica più importante di tutto il paese, in un Museo a impatto zero, e l’implementazione dell’impianto fotovoltaico è solo il primo piccolo-grande passo in questa direzione.  Lo sviluppo sostenibile è, infatti, una delle cinque direttrici su cui stiamo focalizzando il percorso che vuole fare di M9 la casa dell’innovazione, dove le tecnologie per le scienze della vita, per l’ambiente e per la cultura contribuiranno alla crescita del distretto e della città, grazie al coinvolgimento di giovani imprenditori e artisti e a un approccio aperto, capace di raccogliere le energie e i contributi di tutti».

Foresta M9 è promosso con il contributo di Veneto Agricoltura, agenzia di riferimento di Regione Veneto, in collaborazione con i Comuni veneti utilizzatori finali dei tasselli di Foresta M9 e le associazioni di interesse, tra cui l’Associazione Forestale di Pianura e l’Associazione Italiana Direttori e Tecnici Pubblici Giardini. Il progetto allestitivo è curato da Aspro Studio, con la supervisione scientifica di Giustino Mezzalira di Veneto Agricoltura. Main sponsor sono i Vivai Guagno; sponsor tecnico IGuzzini.

M9 Impatto Zero è realizzato dalla società RnB4culture nell’ambito delle attività di trasformazione affidatele dalla Fondazione di Venezia. Oggi l’infrastruttura energetica del Polo M9 è basata su un sofisticato sistema di geotermia dotato di 63 sonde che, pescando acqua di falda a 110 metri di profondità a temperatura stabile nel corso dell’anno, hanno l’obiettivo di mitigare i costi di raffreddamento estivo e riscaldamento invernale. Il nuovo impianto fotovoltaico porterà ad una espansione della potenza da 80 a 270 kW con l’obiettivo di rispondere alle esigenze energetiche del museo senza impatto sul territorio. RnB4culture sta realizzando l’intervento con 995 metri quadri di pannelli solari senza impatto visivo con una produzione totale attesa di 6.443.567 kWh.