Dal 17 settembre al 30 ottobre 2022 le inedite creazioni dell’artista giapponese alle Gallerie dell’Accademia.
Il mio vetro è trasparente e incolore.
Cattura e rilascia la luce e i colori che la circondano.
Da qualche parte, il ricordo di una linea si sovrappone alla linea della natura:
per caso, o inevitabilmente, emerge l’idea di una forma.
Il vetro è illuminato dai raggi del sole, dai riflessi dell’acqua e dai sentimenti di chi lo guarda. E per un po’ tutto si fonde.” Ritsue Mishima
Dal 17 settembre al 30 ottobre 2022 le Gallerie dell’Accademia di Venezia ospitano la mostra “Ritsue Mishima – Glass works”, ideata e progettata in occasione dell’Italian Glass Week 2022. L’esposizione, curata da Michele Tavola, presenta 32 sculture in vetro incolore realizzate appositamente per gli spazi al piano terra del museo, che dialogano con le opere di Antonio Canova, di cui quest’anno ricorre il bicentenario dalla morte.
Ritsue Mishima nasce a Kyoto nel 1962 e si trasferisce a Venezia nel 1989. Dopo aver stabilito la residenza a Kyoto nel 2011, vive e lavora tra le due città. Dal 1996 collabora con i maestri vetrai nell’isola di Murano. Insignita del Premio Giorgio Armani alla migliore artista nel 2001 per la rassegna Sotheby’s Contemporary Decorative Arts Exhibition, le sue opere sono oggi esposte in diversi musei internazionali, come il Musée des Arts décoratifs a Parigi o il Vangi Sculpture Garden Museum in Giappone e fanno parte di prestigiose collezioni come quella del Boijmans Van Beuningen a Rotterdam, del Coesfeld Alter Hof Herding in Germania e del Frans Hals Museum in Olanda. Molte le incursioni nel mondo del design, dell’architettura e della moda con importanti partnership con prestigiosi marchi quali Issey Miyake, Max Mara, Bottega Veneta e con la casa di produzione di champagne Perrier-Jouet.
L’inedita rassegna alle Gallerie dell’Accademia si snoda lungo il corridoio palladiano al pianterreno e si apre con nove piccoli Meteoriti in vetro argentato la cui superficie granulosa e irregolare interagisce con il candore dei bassorilievi di Canova.
Un esplicito rimando al maestro di Possagno è rappresentato dalla composizione Lottatori, che richiama sin dal titolo l’omonima terracotta del grande scultore veneto esposta in sala 10 e collocata nell’elegante teca progettata da Carlo Scarpa, eseguita nel 1775 e ispirata al gruppo scultoreo antico conservato agli Uffizi.
L’opera di Mishima si articola in due distinti elementi, lavorati separatamente e avvolti a caldo da cordoni di vetro, e simboleggia la quotidiana lotta creativa degli artigiani nella lavorazione del vetro.
Proseguendo lungo il percorso, il Tablino ospita alcune opere in vetro cristallo (Vento, Arca di luce e due versioni di Cellula) posizionate di fronte alla scrivania di Cicognara, mentre nella tromba della impressionante Scala ovata, progettata da Andrea Palladio, si estende, per oltre otto metri di altezza, la spettacolare “Colonna di luce”, formata da novanta elementi di forma tondeggiante, simili l’uno all’altro ma tutti diversi nella loro unicità.
La mostra si conclude nell’atrio antistante al monumentale cortile palladiano con una superficie specchiante sulla quale quindici opere fanno eco ai riflessi dei canali veneziani, quasi a formare un’ipnotica e unica installazione.
Le raffinate ed eleganti creazioni di Ritsue Mishima, tratte dalle secolari tradizioni artigiane muranesi, sono del resto un omaggio alla cultura lagunare veneziana, con il loro costante rinvio all’acqua e alla luce. La natura e i suoi elementi primordiali – acqua, aria, terra, fuoco – sono da sempre fonte d’ispirazione per l’artista, le cui sculture in vetro trasparente e incolore fondono i contorni della luce, diventando parte dell’ambiente circostante. Forme e disegni naturali rievocano al tempo stesso concetti astratti e mitologici: “Fiore di mare”, “Vento”, “Sole”, “Chronos”, “Medusa”, “Infinito” sono solo alcune delle opere che verranno esposte, per la prima volta, alle Gallerie dell’Accademia.
Come spiega Mishima, “nel vetro trasparente si può trovare ogni colore. Il vetro diventa luce pura e la luce riflette lo spazio circostante. La luce riflessa mi ispira e mi porta in un’altra dimensione. Il vero concetto del mio lavoro non è il vetro, ma la luce”.
“Ritsue Mishima realizza le sue opere a Murano, ponendosi nella tradizione plurisecolare di questo centro – afferma Giulio Manieri Elia, Direttore delle Gallerie dell’Accademia. È un’artista molto sensibile e attenta ai contesti in cui espone le sue opere: vetri trasparenti o argentati, che non si impongono ma propongono un dialogo molto naturale e discreto con gli ambienti e con le opere con cui condividono gli spazi. Abbiamo scelto di destinare all’artista l’ala palladiana al piano terra, ove hanno trovato posto i Gessi di Antonio Canova e siamo certi che attiveranno, con i vetri di Mishima, inediti e inaspettati colloqui”.