Museo Carlo Zauli: una raccolta fondi per riparare i danni dell’alluvione
“Ho fondato, insieme alle mie sorelle, a Faenza nel 2002 un museo dedicato a nostro padre Carlo, scultore ceramista noto in tutto il mondo, scomparso quello stesso anno. – racconta Matteo Zauli, direttore MCZ – Da allora questo luogo non ha mai smesso di essere un vivacissimo centro aggregatore per la nostra città e un punto di riferimento in Italia per la ceramica contemporanea. L’alluvione del 18 maggio ha devastato cantine, piano terra, e giardino, tutti spazi adibiti a esposizioni, eventi e laboratori. Sono state distrutte numerose opere della nostra collezione, e si sono danneggiati impianti e strutture. Saranno indispensabili ingenti lavori di restauro specializzato”.
Il Museo Carlo Zauli è un contenitore che, attraverso le sue collezioni e le diverse attività culturali, esplora e diffonde l’arte contemporanea in tutti i suoi linguaggi, con un’attenzione particolare alla ceramica, materiale della tradizione locale.
Si trova infatti a Faenza, in pieno centro storico, all’interno dei locali che furono dal 1949 di Carlo Zauli, uno dei più rappresentativi scultori del 900, di cui promuove il lavoro e la storia.
L’alluvione del 17 maggio ha apportato danni notevoli al museo che coinvolgono vari aspetti: la collezione di opere, gli ambienti dedicati a spazio espositivo, parte degli impianti, il giardino, le sale, tutti gli spazi adibiti a eventi e laboratori che rappresentano il cuore della programmazione che anima MCZ.
La raccolta fondi è già stata avviata sulla piattaforma GoFundMe ed è possibile donare un importo di entità libera.
https://gofund.me/51e5a625
Il Museo è un viaggio in cui si toccano luoghi che l’artista non aveva frequentato e altri a lui cari e familiari. Ha come base il suo laboratorio, ora vivissimo con le attività museali. Attraverso il linguaggio delle sue opere, a volte confrontate con artisti della sua epoca, altre con giovani che non lo hanno mai incontrato, MCZ porta avanti il progetto principale per cui è nato: mantenere viva la memoria di un artista scomparso, portarlo a conoscenza dei giovani, farlo incontrare con artisti delle nuove generazioni, affinché ne possano trarre spunti e insegnamenti.