#Riprenditi Venezia: la Fondazione Giancarlo Ligabue apre gli archivi digitali dei primi 25 anni della rivista
Dalle pagine del magazine di scienza e cultura parte la campagna #Riprenditi Venezia
In concomitanza con l’uscita del Ligabue Magazine n 76, la Fondazione Giancarlo Ligabue apre i propri archivi digitali e mette a disposizione gratuitamente, uno allo settimana, i primi 50 numeri della preziosa rivista scientifica e culturale, semestrale, che da oltre 38 anni approfondisce i diversi ambiti del sapere, grazie ai contributi di importanti studiosi nazionali e internazionali e a un ricchissimo apparato fotografico.
In questi giorni, accanto all’uscita del nuovo numero della rivista diretta da Alessandro Marzo Magno, con direttore editoriale Alberto Angela – il numero 76 – la Fondazione presieduta da Inti Ligabue ha infatti lanciato il progetto 50×50, aprendo i suoi archivi digitali e mettendo a disposizione degli amanti della cultura i primi cinquanta numeri dell’ormai famoso magazine, che ha visto la luce il 1 ottobre del 1982.
50 Ligabue Magazine per 50 settimane, con la possibilità di scaricare gratuitamente ogni settimana dal sito della Fondazione un numero diverso della rivista in versione digitale.
“Sono trascorsi quasi 40 anni dall’uscita del primo Ligabue Magazine e riguardare la pagina del sommario – sottolinea Inti Ligabue – dove accanto al titolo della rivista si legge “Anno 1, Numero 1” suscita ancora forti emozioni e fa ripercorrere con la memoria tutti gli anni trascorsi e le edizioni realizzate; fa ripensare agli incontri che hanno portato alla pubblicazione degli articoli, alle riunioni, alle discussioni, alle scelte e all’apprensione che ha preceduto ogni singola uscita. Un grande lavoro e una grande soddisfazione“.
“Stiamo da tempo mettendo ordine negli archivi storici sia della Ligabue che del Centro Studi Ricerche con i suoi incredibili materiali documentari sulle diverse spedizioni e indagini: la digitalizzazione delle edizioni passate del magazine rientra in questo progetto. Così in questo anno di cambiamenti profondi anche nelle modalità di diffusione della cultura e della conoscenza, abbiamo deciso di mettere a disposizione gratuitamente dei nostri lettori e di tutti gli interessati i primi 50 numeri della nostra rivista di cultura e scienze.”
I temi affrontati in questi anni di pubblicazione sono stati tanti: Venezia con la sua storia, le tradizioni e gli aspetti più curiosi; le popolazioni lontane disseminate e nascoste in luoghi spesso inaccessibili; i tesori archeologici e le scoperte epocali; i viaggi nei continenti e nella Natura spesso incontaminata, di luoghi meravigliosi del nostro Pianeta; 25 anni di articoli usciti dalla penna di grandi esperti e giornalisti e immagini splendide di straordinari fotografi o reporter.
Proprio da questa attenzione per la città lagunare, che vive e affronta un momento indubbiamente difficile e complesso, nasce la campagna #Riprenditi Venezia promossa dalla Fondazione e dal suo presidente Inti Ligabue e lanciata in questa edizione del magazine.
Pagine di pubblicità messe a disposizione delle principali istituzioni culturali cittadine perché possano comunicare insieme le loro iniziative, nella volontà di riconnettere la città, i suoi abitanti e il territorio, colpiti ma non piegati dall’emergenza sanitaria, collaborando al rilancio di Venezia.
“Il Covid-19 – scrive Inti Ligabue – ha messo in ginocchio il mondo e anche Venezia: non sarebbe potuto andare diversamente. Ma Venezia deve guardare con fiducia al futuro, pensando al proprio passato. Non è la prima volta nella storia che la nostra splendida in città viene costretta a rinascere, e sempre ci è riuscita. Si è risollevata da condizioni ben peggiori dell’attuale, quando è stata svuotata di un terzo dei propri abitanti a causa delle epidemie di peste, quando ha avuto i nemici a Chioggia o a Mestre, quando è uscita prostrata dall’invasione napoleonica, dall’assedio austriaco, dalle guerre mondiali che l’hanno coinvolta. La città è sempre risorta dalle proprie ceneri. Tutte le crisi accelerano il futuro. Oggi è il momento di agire, senza rinvii. È oggi che dobbiamo assumere le decisioni che contano. Con coraggio, sempre senza paura“.
Nel numero appena pubblicato la copertina e l’articolo di apertura sono dedicati a Giambattista Piranesi, il grandissimo incisore, architetto, scultore, ma anche archeologo e mercante d’arte veneto, di cui ricorrono nel 2020 i trecento anni dalla nascita. Ne scrive nell’occasione Pierluigi Panza che ci porta nello studio romano di questo visionario ed eclettico artista, tappa obbligata nel Gran Tour dei ricchi inglesi.
Ma in questo n. 76 del Ligabue Magazine “si viaggia soprattutto nel tempo” come ci ricorda Alberto Angela, passando dai fossili nell’antichità, con un sapiente articolo di Adrienne Mayor, storica della scienza antica dell’Università di Stanford, in California, all’invenzione dei globi geografici che tanta importanza ebbero nella conoscenza della Terra, raccontata da Franco Farinelli.
Quindi l’incantevole arcipelago delle Lofoten in Norvegia che Natalino Russo ci racconta con foto e parole e ancora il Bosforo, luogo di fascino e sorprese, con Bruno Cianci che ricorda come siano stati due italiani a studiarlo, capendo per primi come si muovessero le correnti che uniscono il Mediterraneo al Mar Nero. Giandomenico Romanelli e Pascaline Vatin ci affascinano facendoci scoprire la collezione d’arte del Ristorante all’Angelo, uno dei locali storici di Venezia, crocevia di artisti, dove un tavolo fisso era per Peggy Guggenheim e, infine, Alessandro Marzo Magno rievoca l’operazione di spionaggio che attorno al 1665 permise alla Francia di Jean-Baptiste Colbert, ministro del Re Sole, di sottrarre ai maestri vetrai muranesi il segreto della fabbricazione degli specchi di cristallo.
Arte, scienza, scoperte geografiche e storici intrighi internazionali sono dunque gli ingredienti di questo numero di Ligabue Magazine, in cui l’attenzione su Venezia non manca mai.