Tra i tesori di Casamari, il gioiello gotico costruito dai monaci cistercensi
Costruita dai monaci Cistercensi nel 1203, l’Abbazia di Casamari è un gioiello gotico immerso nel territorio di Frosinone. Il nome svela le origini antichissime del santuario, sorto sulle rovine di un municipio romano dedicato alla dea Cerere e poi divenuto patria del famoso console romano Caio Mario.
Così, la “casa di Mario” è divenuta Casamari e tale è rimasta, anche quando, poco dopo l’anno mille, qui arrivarono e si stabilirono i monaci Benedettini. La loro permanenza durò appena un centinaio di anni, ma già in quel periodo fiorì all’interno dell’Abbazia l’arte amanuense che dotò il monastero dei primi manoscritti, dando vita a una presenza libraria arrivata fino a noi grazie alla Biblioteca Statale del Monumento nazionale di Casamari.
Oggi l’Istituto conta circa novantamila volumi di carattere prevalentemente umanistico, tra storia, letteratura, storia del monachesimo e storia dell’arte. “Il fondo antico è formato da ventimila volumi a stampa che vanno dal 1450 fino all’inizio dell’Ottocento, perché il patrimonio dei manoscritti negli anni ha subito una forte dispersione” spiega nel video Padre Alberto Coratti, direttore della Biblioteca.
A seguito della riforma dell’ordine monastico, nel 1140 i Benedettini furono sostituiti dai monaci Cistercensi, che direttamente da Clairvaux in Borgogna, abbazia francese fondata nel 1115 da Bernardo di Chiaravalle, arrivarono nel monastero in provincia di Frosinone. A loro si deve l’attuale assetto architettonico di Casamari, che i religiosi d’oltralpe costruirono nel 1203, segnando il passaggio dallo stile romanico a quello gotico.
Divenuta di proprietà del regno d’Italia nel 1873 con la confisca dei beni ecclesiastici, l’anno successivo l’Abbazia fu riconosciuta Monumento nazionale e venne affidata in custodia agli stessi monaci.
“La collaborazione tra Stato e comunità monastica ha garantito da allora la conservazione e la gestione dei beni, compresa la Biblioteca- spiega ancora il direttore- che dal 1930 è collocata nella sala duecentesca che originariamente era il refettorio dei conversi. Nel monumentale salone lungo 25 metri, largo 10 e alto 30, viene ospitato il fondo antico, costituito, oltre ai manoscritti rimasti, dai libri a stampa, con esemplari che si attestano ai primissimi anni dopo il 1450 a testi che coprono fino all’Ottocento”.
Negli anni la Biblioteca si è ampliata e ha inaugurato anche una sala lettura più moderna. È qui che vengono a consultare i testi i tanti studiosi che arrivano a Casamari per la ricchezza delle collezioni librarie.
“È sicuramente la Biblioteca più importante di questo territorio- dice infine Padre Coratti- ed è punto di riferimento innanzitutto per gli studiosi che vengono a fare le loro ricerche sulla storia locale e sulla storia medievale, ma anche per gli studenti universitari che qui trovano un ambiente accogliente per la preparazione dei loro esami”.