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Treviso, la rinascita di Casa Robegan

Casa Robegan, a lungo sede del museo delle arti applicate, apre in settembre con il nuovo progetto che coinvolge la Città di Treviso, l’Associazione TRA-Treviso Ricerca Arte e il Dipartimento di Management dell’Università Ca’ Foscari di Venezia.

Il Comune di Treviso offre un’importante spinta al tema dell’investimento culturale sul territorio attraverso la riattivazione di Casa Robegan pronta a riaprire le porte tra il 10 e il 19 settembre 2021. Il lancio della nuova destinazione culturale per la Città passa attraverso un investimento economico, la nuova distribuzione degli spazi, la gestione e la programmazione affidate alla competenza di TRA -Treviso Ricerca Arte e la scientificità di metodo del Dipartimento di Management dell’Università Ca’ Foscari di Venezia.

«Quello di Casa Robegan è un progetto ambizioso sul quale crediamo fortemente», le parole del sindaco Mario Conte. «Mettere in rete arte, università e impresa per dare vita a progetti espositivi di livello internazionale era l’obiettivo che avevamo in mente per questopolo culturale, che merita la promozione e la rivalorizzazione che stiamo attuando. Ringrazio l’assessore Colonna Preti per il grandissimo lavoro e Treviso Ricerca Arte per aver condiviso idee e progetti, coinvolgendo Ca’Foscari con uno staff di primissimo livello».

Investimenti progetto di riqualificazione edilizia. Per allineare gli spazi alla nuova progettualità, il Comune di Treviso ha stanziato 300mila euro per l’adeguamento dell’impianto di climatizzazione. L’investimento economico dell’Associazione TRA per la modernizzazione dell’immobile consente inoltre di usufruire di spazi più ricercati e adatti a ospitare in sicurezza il pubblico e le attività previste. Il valore delle migliorie per il rinnovamento dell’edificio, unito alla progettualità artistica quadriennale, complessivamente ammonta a oltre un milionedi euro.

«Abbiamo voluto investire su Casa Robegan per dare vita a un progetto in grado di dotare la città di un museo-laboratorio finalmente sempre aperto», afferma l’assessore ai Beni Culturali e Turismo, Lavinia Colonna Preti. «Un luogo espositivo che apriva soltanto in occasione di mostre, ora garantirà servizi straordinari per i cittadini che potranno viverlo con attività sette giorni su sette, oltre che,per la prima volta, un rendere protagonista il rapporto tra arte e impresa nel nostro territorio».

I cambiamenti che coinvolgono la struttura sono numerosi. Tra le novità, al piano terra sono previsti, in esclusiva in uno dei Musei Civici della città, un concept store e un caffè bistrot. Il cortile privato, un’area verde privata di oltre 600 metri quadrati, viene condiviso con il pubblico, in parte con l’area ristoro, in parte con la programmazione di eventi studiati appositamente. È anche possibile accedere al secondo piano mansardato per la prima volta, ripensato per attività destinate ai tesserati e ai supporter del progetto, con una reading room, un’area coworking, una sala riunioni. Gli spazi al primo piano ospitano una sala multimediale destinata a proiezioni e talk con un centinaio di sedute, oltre agli spazi espositivi. L’intero immobile è visitabile, grazie alla presenza dell’ascensore, a persone con ridotte capacità motorie.

Il programma. Il 22 ottobre 2021 inaugura la personale di Matteo Valerio, il primo progetto che segue la riapertura. L’artista, che studia le relazioni tra processi artigianali e produttivi, per questa mostra curata da Rossella Farinotti espone opere inedite in linea con la nuova direzione del museo: con il sostegno ai giovani professionisti dell’arte,si può alimentare il rapporto con il sistema industriale del territorio, attraverso una pratica innovativa e sostenibil eche trovi riscontro nell’ambito sociale e sia di prestigio internazionale. Contemporaneamente, il Museo Bailo ospita in autunno l’opera Miniera dell’artista Kensuke Koike. Il progetto site-specific è stato realizzato dal Dipartimento di Management di Ca’ Foscari in collaborazione con Contarina Spa, azienda che si occupa di gestione dei rifiuti, come primo esempio di applicazione di questo metodo legato alla peculiare ricerca tra arte e impresa.