Antonio Vivaldi morì a Vienna, solo, lasciando tutta la sua musica, una quantità enorme, a Venezia. Non venne più eseguita per tutto l’800 passando da un lascito privato all’altro finché, nel primo dopoguerra, spuntò casualmente in Piemonte. Da quel momento in poi ne avverrà la riscoperta dando a Vivaldi il lustro e la popolarità che conosciamo oggi.
L’unico autografo rimasto a Venezia e precisamente nella Biblioteca del Conservatorio di musica Benedetto Marcello, è l’aria «Sovvente il sole». Per molto tempo è stato un mistero viste le difficoltà nel datarla, collocarla e ricondurla alla provenienza originaria. Solo in tempi recenti gli studiosi ci sono riusciti rivelando una storia particolare ed affascinante.
Una storia raccontata venerdì 20 gennaio 2023 nella Sala Concerti del Conservatorio di Venezia, con due video frutto del progetto di valorizzazione della biblioteca “Mario Messinis” del Conservatorio.
In «Sovvente il sole», l’unico Vivaldi Federico Maria Sardelli, studioso ed esecutore della musica di Antonio Vivaldi, illustra la genesi e le caratteristiche salienti della composizione, conservata nel Fondo Correr e facente parte della serenata-pasticcio Andromeda liberata (1726).