C’era una volta.
C’era una volta un gatto, che veniva chiamato cattivo. Non perché lo fosse davvero, ma semplicemente perché girava in territori non suoi e continuava a miagolare per ore e ore. Incessantemente. Mandando in esasperazione altri 3 gatti casalinghi. Ma in realtà cattivo non lo era mai stato.
Cercava semplicemente una casa, e aveva capito che quella sarebbe stata la sua. Era un periodo di piogge insistenti e di tanto freddo. Il posto in cui era nato era pieno di altri gatti che non lo volevano e anzi, continuavano a picchiarlo.
Un giorno scoprì un giardino vicino, ed era il paradiso! Alberi, erba, cibo, acqua e solo altri 2 gatti che lo sorvegliavano. Un gattone grande e grosso che difendeva il suo territorio e suo fratello più scaltro. Alla sera però i guardiani tornavano a casa dai loro umani, e li ci fu l’illuminazione!
“Può un gatto avere davvero una casa dove può avere cibo, calore, coccole, una cassetta pulita e soprattutto amore?“
Così inizió, incessantemente, ad andare a piangere ogni notte davanti a quella porta. I 3 gatti padroni di casa ormai non sapevano più che fare!
Una notte pioveva a dirotto, il gatto piangeva ormai denutrito e disperato. In preda a un attimo di compassione le umane che lo chiamavano cattivo misero una cuccia con dei vestiti pesanti dentro nella veranda al coperto e due ciotole con cibo e acqua.
Il mattino seguente il nostro eroe era lì che dormiva rifocillato e beato ma, quando i due gatti di casa uscirono, lui scappò via.
Qualche ora dopo si sentì un gran trambusto: il gatto era in casa. Aveva ormai deciso che quella era casa sua, e lo sarebbe sempre stata, così salì sul tetto e, con un gesto estremo, si buttò giù nella terrazza. Era la sua ultima speranza di felicità.
Ed è così che l’ex gatto cattivo divenne Artù, il gatto piovuto dal cielo, il più buono e dolce che abbia mai avuto e che da un anno rende la nostra vita più ricca d’amore.
Anna Bigarello