10 anni dopo il terremoto: 320 mattonelle fatte dai bambini diventano museo diffuso
Nuovo progetto di ceramico-terapia del Comune di Finale Emilia e della Fondazione Lene Thun per i ragazzi delle elementari e medie in nome del futuro.
Finale Emilia e THUN, un sodalizio nato 10 anni fa in nome della solidarietà.
Finale, una cittadina al centro del distretto della ceramica che ha una profonda affinità elettiva con l’azienda degli angeli di Bolzano.
Un terremoto che due lustri or sono ha sconvolto le vite dei cittadini e soprattutto dei più fragili, bambini e ragazzi.
La necessità di ripartire subito, riannodando immediatamente il filo con la tradizione e il senso di appartenenza, fatti di argilla e manualità.
Un’idea semplice e facile, tradotta subito in pratica: ricreare i laboratori di lavorazione dell’argilla nelle scuole elementari e medie dell’Istituto Comprensivo Elvira Castelfranchi.
Detto fatto: dal 6 all’11 maggio 2012 le ceramiste della Fondazione Lene Thun hanno aiutato i giovani artisti in erba a creare 320 mattonelle che oggi vengono messe all’asta e diventano un museo diffuso, un segno tangibile di continuità e di ottimismo che contribuisce a guarire le ferite fisiche e psicologiche del sisma.
“Ricordo come se fosse ieri il primo giorno che ho visitato Finale Emilia. La forza che le persone di questa terra hanno dimostrato è immensa. Quanto è stato fatto per ricostruire la città e la comunità è straordinario. Sapere che la nostra Fondazione ha potuto offrire a suo tempo un contributo alla ripartenza è per me una gioia, resa più grande dai progetti che ancora oggi ci legano a questo territorio” ha commentato Peter Thun, ideatore di Fondazione Lene Thun Onlus.
La collaborazione con il territorio, infatti, non si è fermata lì: nell’Ospedale di Modena è stato infatti aperto un laboratorio digitale di ceramico-terapia che, a breve, diventerà attivo in presenza.
E a Finale ritorna anche la ceramico-terapia: la Fondazione Lene Thun realizza un nuovo laboratorio sempre all’Istituto Castelfranchi a tema “La Mia Città E’ Più Bella”: un ideale passaggio di testimone tra i bambini di ieri – ormai giovani donne e uomini, special guest dell’iniziativa – e quelli di oggi.
Proprio in virtù di questo legame così forte e profondo con il territorio la comunità di Finale ha deciso di conferire la cittadinanza onoraria a Peter Thun/Fondazione Lene Thun Onlus.
“Il progetto “Adotta una mattonella” con cui le associazioni Manifatti Imperfetti e Manitese, in collaborazione con Alma Finalis, hanno voluto restituire alla cittadinanza i lavori realizzati dai ragazzi (oggi quasi maggiorenni) che nell’immediato post-terremoto hanno partecipato ai laboratori ceramici donati e organizzati dalla Fondazione Lene Thun, trova un nuovo slancio. Da oggi, infatti, è possibile adottare le mattonelle realizzate allora ed esporle nelle attività commerciali o collocarle sui muri delle case della città e delle frazioni per costruire una sorta di percorso della memoria che sarà affiancato da una mappa che renderà identificabile i luoghi ove sono state poste. Ma non solo: grazie alla generosità della Fondazione Lene Thun, verranno riproposti, a dieci anni di distanza, i laboratori ceramici per gli studenti della scuola Primaria “E. Castelfranchi”. Se dieci anni fa i ragazzi, lavorando l’argilla hanno ricevuto un aiuto per uscire dai momenti difficili e bui del post terremoto, oggi abbiamo la necessità di accompagnarli fuori dalle paure e dalle limitazioni sociali cui li ha costretti, negli ultimi due anni, la pandemia. E sono sicuro che l’esperienza della Fondazione Lene Thun, la bravura dei suoi ceramisti, la collaborazione del corpo insegnante della nostra scuola primaria ci regaleranno altre emozioni visive e offriranno agli studenti la strada giusta verso un ritorno alla normalità” ha commentato il sindaco Claudio Poletti.
L’attività di manipolazione della ceramica è oggi una vera e propria terapia ricreativa perché rappresenta una forma molto profonda di espressione di sé, e quindi una possibilità di accesso al mondo interiore attraverso modalità di comunicazione e di espressione non verbali.
Modellare l’argilla rappresenta un’esperienza tattile molto intensa e potente, in grado di creare un transfer per esprimere istanze più profonde e altrimenti difficilmente comunicabili. E questo effetto è stato preziosissimo proprio nelle fasi immediatamente successive al terremoto.