Oggigiorno le cose belle le scopri così. Apri un social, vedi un post, ti commuovi e ne nasce un’intervista.
Perché il bene è quello che sta vicino a noi anche se, nella maggior parte dei casi, non ce ne accorgiamo e lo cerchiamo nelle grandi cose.
Noi oggi siamo a Padova, all’associazione “Cerchio della Luna Piena“ di Vigonza che è diventata un punto di raccolta spontaneo dell’iniziativa “Scatole di Natale“. Spontaneo, nel vero senso della parola. Non è stato voluto, è capitato.
“Siamo partiti con la nostra scatola, perché ci sembrava un’azione bella e utile, e poi siamo diventati un punto di raccolta perché la gente era curiosa e interessata, e siccome quando il cielo ci manda un segnale lo ascoltiamo perché siamo dei collaboratori divini… Abbiamo aperto il nostro spazio alla raccolta, oggi era l’ultimo giorno e abbiamo raccolto ben 100 scatole, è successa una cosa incredibile.”
Così oggi sono state consegnate al centro principale di Padova e tutte le scatole raccolte verranno consegnate a istituti, associazioni del territorio e centri solidali per gente con difficoltà. Le “Scatole di Natale” infatti hanno uno scopo unico. Quello di scaldare il cuore di chi le riceve.
L’iniziativa “Scatole di Natale” è nata ben tre anni fa, a Milano, da dei privati per donare un po’ di amore alle persone più bisognose. E come tutte le cose buone che portano amore al prossimo, l’iniziativa si è riprodotta spontaneamente di Natale in Natale in tutta Italia, arrivando quest’anno al terzo anniversario di fila.
Sono semplici scatole di scarpe, confezionate per uomo, donna e 4 fasce di età per bambini, 0-1, 1-3, 3-10 e 10-14, ognuna confezionata con questi oggetti, che nel loro piccolo aiutano.
Le confezioni e i biglietti vengono fatti a mano da chi li prepara e li regala, e riceverli diventa un dono ancora più speciale.
“I bambini sono i collaboratori più belli perché si mettono lì a decorare le scatole, mettere i loro giochi, la carta, i fiocchi. Fanno il bigliettino, le decorazioni. Pensa che un’insegnante ha chiesto ai bambini della sua classe di fare alcuni bigliettini e alla fine tutta la classe ha portato una scatola a testa.”
Elisa descrive così la parte del confezionamento.
Donare è la parte più coinvolgente e piena della vita di cui possiamo disporre, e queste azioni ne sono l’esempio più bello. Quando doni, doni una parte di te, che sia un bigliettino, una scatola, un solo pensiero.
“Bisogna essere aperti al dialogo perché quando fai una cosa così devi saper dialogare e accogliere gli altri. Condividere la gioia dei pacchi, dei regali è una esperienza piena.”
“In un periodo come questo è importante dare dei punti di riferimento, creare una rete di solidarietà per aiutarsi gli uni con gli altri. Noi siamo sempre stati così, c’è bisogno che si crei rete, e si sappia di poter contare su qualcuno, è importante! Soprattutto in un periodo così buio vogliamo continuare ad alimentare questa luce, questa speranza.”
E quando partendo da una scatola si arriva a raccoglierne 100, capiamo che appena apriamo uno spiraglio di luce questa entra e illumina tutto. Ed è una luce che non dobbiamo spegnere mai, quella della speranza.
Perché se una cosa ce la insegna questa esperienza è che ognuno di noi può essere, e diventare, un moltiplicatore di amore. Lasciando aperta la porta alla speranza e l’amore per gli altri, apriamo una porta verso il mondo.
Alessandra Collodel