Il ristorante apre un crowdfunding per aiutare la famiglia del suo cuoco a fuggire dall’Afghanistan
La comunità di Moltivolti lancia un crowdfunding per sostenere l’arrivo a Palermo della famiglia di Shapoor Safari, amato cuoco afghano che da sette anni lavora nella cucina del ristorante nel cuore di Ballarò. I dieci profughi afghani sono attesi a Palermo nelle prossime settimane, la delicata operazione di evacuazione è stata condotta grazie all’appoggio della ambasciata italiana in Pakistan, la fuga dal paese in fiamme è stata resa possibile attraverso l’importante lavoro di mediazione del Sindaco e del Comune di Palermo.
Sei donne, due bambini e due uomini in fuga da un paese in fiamme, un confine come quello con il Pakistan più simile all’immagine di un inferno in terra che ad un normale check point, in mezzo telefonate accorate, notti insonni e tanta preoccupazione per Shapoor Safari, cuoco afghano naturalizzato palermitano, perfettamente integrato e molto amato fuori e dentro il ristorante in cui lavora da più di sette anni.
Sarebbe però riduttivo intendere il luogo di lavoro di Shapoor come un semplice ristorante, la cucina in questione è infatti quella di Moltivolti, impresa sociale (e anche ristorante) dove ogni giorno si cerca di fare vera inclusione sociale e lavorativa a partire dalla determinazione di un diritto inalienabile: quello legato alla possibilità di spostarsi e scegliere il luogo in cui vivere.
L’ultima sfida è quella di portare a Palermo, in salvo, la famiglia afghana di Shapoor, impresa non facile, rischiosa e estremamente costosa per dieci persone, tra cui sei donne e due bambini, che stanno vivendo l’inferno in terra, la cui vita è stata sconvolta dall’invasione talebana e che da mesi non lavorano, non vanno a scuola e vivono nella paura e nell’angoscia di una dittatura sanguinaria.
“La cosa più difficile – racconta Shapoor Safari, ex comandante dell’esercito Afgano, fuggito dalle milizie vent’anni fa – è stata riuscire a varcare il confine con il Pakistan, i talebani controllano le frontiere e riuscire a superare il check-point, nonostante la mia famiglia abbia ricevuto un regolare visto dall’ambasciata italiana in Pakistan è un’operazione molto rischiosa e faticosa. Adesso per fortuna la mia famiglia si trova in Pakistan ma servono molti soldi per farli regolarmente arrivare in Italia, ottenere i visti necessari, comprare i biglietti aerei e provvedere alle prime esigenze di sei donne e due bambini che sono scappati dalle loro case senza poter portare nulla con sé”.
Per questa ragione Moltivolti ha attivato un crowdfunding in cui il 100% di quello che verrà raccolto verrà usato per far ricongiungere Shapoor con la sua famiglia e garantire ai dieci profughi un accesso sicuro in Europa, nonché a provvedere alle loro prime esigenze al loro arrivo a Palermo.
“Questo crowdfunding non vuole essere un gesto di beneficenza – precisa Claudio Arestivo, socio fondatore di Moltivolti – ma un segno di giustizia che ci porta al dovere di intervenire concretamente piuttosto che piangere e osservare inermi l’orrore talebano. Quello che rivendichiamo è un corridoio umanitario che possa consentire alla famiglia di Shapoor e a tutti e tutte i cittadini afghani di lasciare il paese in sicurezza. Nel frattempo di fronte ad un’emergenza di questo tipo non potevamo che attivarci con i mezzi che abbiamo, cioè la chiamata alla nostra comunità, a maggior ragione se a rischiare la vita è la famiglia del nostro amato Shapoor, cittadino palermitano di fatto, che tanto ha dato alla nostra comunità e che adesso ci chiede aiuto per sostenere il viaggio della sua famiglia in fuga dall’orrore della dittatura talebana”.
Per aiutare la famiglia di Shapoor Safari a raggiungere Palermo, si può fare una donazione, grande o piccola che sia, utilizzando la piattaforma Go Fund Me.
Dopo questa prima e pericolosa fase la famiglia di Shapoor si trova in Pakistan, ma per il trasferimento in Italia e la definitiva messa in sicurezza servono 10mila euro destinati a ottenere i visti necessari, comprare i biglietti aerei, provvedere alle prime esigenze di dieci persone fuggite senza poter portare nulla con sé.
Facciamo in modo che ancora una volta Shapoor sia il simbolo di un altro mondo possibile, della resistenza alle difficoltà e del superamento dei confini fisici e mentali.
Riuniamo una famiglia e allarghiamo la nostra, senza confini.