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Una protesi speciale per Riccardo Rossi

Nato con una focomelia all’arto destro, il ciclista di Chiusi della Verna ha attivato una raccolta fondi per ottenere un particolare protesi che gli permetterà di partecipare alle gare di enduro nella stessa categoria dei normodotati.

Riccardo Rossi, 42 anni, è un atleta aretino nato con una focomelia all’arto destro che ha causato una conseguente diminuzione della mano, del braccio, della parte pettorale, di una gamba, oltre ad una evidente scoliosi. Questo tipo di malformazione non ha però impedito a Riccardo di praticare una delle sue passioni più grandi: lo sport.

Non sono uno che si abbatte facilmente, nonostante tutto” – racconta Riccardo –  “Mi sono sempre confrontato con i miei limiti e ho sempre avuto il bisogno di dimostrare a me stesso che il limite è quasi sempre mentale e non fisico. Pratico pallanuoto paralimpica all’interno della Rari Nantes Florentia da due stagioni e, inoltre, coltivo una grande passione per la bici. Infatti ho partecipato a diverse gare, manifestazioni, ultra trail. Assieme ad alcuni amici, nel 2016, abbiamo fondato un’associazione ciclistica, la Tricicli Morchia, e siamo gemellati con il Team Poti Free ride, un gruppo di amici che pratica Enduro mtb”.

Proprio l’amore per il ciclismo ha portato Riccardo a rivolgersi a Ottobock Soluzioni Ortopediche, presso la sede di Campi Bisenzio (FI), per la costruzione di una particolare protesi che gli consentisse di affrontare un’altra sfida molto importante: gareggiare nella stessa categoria dei normodotati, nella specialità enduro.

Per venire incontro alle esigenze di Riccardo, i tecnici Ottobock hanno pensato a una protesi realizzata su calco utilizzando per la parte distale una calotta in silicone realizzata su misura; una struttura in resina con rinforzi in carbonio e una mano a molla con resistenza registrabile (8K18), supportata da 3 cinturini in velcro per la tenuta.

Le aspettative sono tante perché spero che questa protesi mi consenta senza sentire dolore di praticare gare di enduro – continua Riccardo. – Ad oggi sto realizzando una bici adatta alle mie esigenze, tuttora in fase di realizzazione, ed è per questo che i test non sono ancora ufficiali. Sto anche cercando di creare un attacco universale che consenta a tutti di applicare e staccare la protesi velocemente al manubrio”.

Al fine di realizzare l’obiettivo, Riccardo Rossi ha dato il via a una campagna di raccolta fondi sulla piattaforma GoFundMe: “Voglio metterci la faccia e mandare il messaggio che qualunque cosa si può fare, che ogni specificità deve essere valorizzata, che gli ostacoli sono spesso mentali. Voglio essere di esempio per tutte le persone che pensano di non potercela fare o che pensano che ormai è troppo tardi. Non chiudetevi in voi stessi, lanciate il cuore oltre l’ostacolo, provateci, nonostante i muri della burocrazia che si possono e si devono abbattere – conclude Riccardo. –  “La volontà è di andare ben oltre e iniziare un vero e proprio percorso di sensibilizzazione per rendere fruibile gli spazi di sport a giovani e meno giovani con disabilità, rendendo qualsiasi tipologia di sport più inclusiva”.