Unipd 4 Afghanistan: la risposta della comunità al sonno della ragione
Già ad agosto/settembre 2021, a fronte del rapido deterioramento del quadro politico in
Afghanistan, l’Università di Padova aveva deciso di promuovere l’avvio di una nuova linea di
finanziamento di borse di studio rinnovabili del valore di 12mila euro l’anno, chiamata “Unipd 4 Afghanistan”, utile a supportare studentesse e studenti internazionali con cittadinanza afghana per garantire loro diritto allo studio, all’istruzione e alla libera cultura.
In pochissimo tempo 52 borse di studio sono state assegnate, grazie ad un fondo ad hoc finanziato dall’Università di Padova, a studentesse e studenti afghani (26 donne e 26 uomini) già a Padova o in procinto di arrivare in città.
Oggi, grazie a un parallelo fund-raising sostenuto da donor – persone, aziende, fondazioni,
associazioni ed enti – il progetto “Unipd 4 Afghanistan” è riuscito a raccogliere 515mila euro utili a coprire ulteriori borse di studio sempre per studentesse e studenti afghani.
Fondazione Cariparo, da sempre al fianco dell’Ateneo, ha stanziato dieci borse di studio, IMI – CIB di Intesa Sanpaolo ha raccolto fondi per tre borse per studentesse STEM (discipline inerenti science, technology, engineering e mathematics) e ha promosso una campagna di crowdfunding fra tutti i dipendenti del gruppo a livello nazionale, la Camera di Commercio di Treviso e Belluno ha deliberato un importante contribuito offrendo altresì la possibilità di attivare degli stage.
Non solo, la Diocesi di Padova ha promosso, domenica 23 gennaio, una marcia della pace i cui
proventi sono confluiti nel progetto, la community dell’Università di Padova con innumerevoli
iniziative ha dimostrato concretamente la sua grande generosità, il CIAI – Centro Italiano Aiuti
all’Infanzia – ha contribuito al progetto con una significativa donazione, come grande è stato il
sostegno finanziario del Dipartimento di Scienze Chirurgiche Oncologiche e Gastroenterologiche dell’Ateneo.
“Gli oltre 500mila euro raccolti a favore di studentesse e studenti afgani sono un’eccezionale dimostrazione di solidarietà e accoglienza”, dice Daniela Mapelli, rettrice dell’Università di Padova. “Avevo fatto appello al territorio, sperando in una risposta positiva, e sono arrivate donazioni non solo dal Veneto, ma anche da realtà nazionali. Ringrazio tutti i nostri donor: associazioni ed enti, aziende e fondazioni, singoli cittadine e cittadini, e lo faccio a nome di tutta l’Università di Padova. Il loro contributo è essenziale. Continueremo a tenere alta l’attenzione sulla drammatica situazione afgana”.
Il segnale che giunge dalla comunità a favore delle studentesse e studenti afghani è stato da
subito fortissimo, generoso e tempestivo. È un incoraggiamento civile che stimola tutti nel continuare questa raccolta che non è solo un riflesso emotivo all’emergenza umanitaria, ma una grande risposta concreta al buio della ragione. Nessuna guerra è mai persa se l’oscurantismo viene illuminato con la luce dei diritti: allo studio, alla vita e al libero pensiero.
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