A cura di Matteo Birindelli, Country Manager di QUNDIS in Italia.
È stato pubblicato dal ministero della Transizione ecologica il piano per limitare i consumi di gas nella prossima stagione, con l’obiettivo di ridurli volontariamente di 5,3 miliardi di metri cubi rispetto all’anno scorso.
Per farlo sono state introdotte diverse azioni. Innanzitutto, si punta alla massimizzazione di produzione di energia elettrica con fonti alternative al gas, in secondo luogo a una riduzione vera e propria dei consumi: un grado in meno per il riscaldamento degli edifici (a 17 °C per quelli adibiti ad attività industriali, artigianali e assimilabili e a 19 °C per tutti gli altri, case comprese, con 2 gradi di tolleranza). Non solo, si accorcia di 15 giorni il periodo in cui gli impianti di riscaldamento saranno accesi in tutte le zone climatiche in cui è divisa l’Italia, con attivazione 8 giorni dopo la consueta data di inizio esercizio e spegnimento 7 giorni prima. Inoltre, dovranno essere tenuti accesi per un’ora in meno ogni giorno rispetto al passato.
Ma non finisce qui, si prevede di ottenere ulteriori risparmi grazie a comportamenti più virtuosi da parte dei cittadini. Per tale ragione, QUNDIS – uno dei principali player nel settore dei misuratori e dei sistemi per la contabilizzazione del calore – ha deciso di sensibilizzare e incentivare una differente gestione dei consumi, dispensando alcuni suggerimenti per preparare i termosifoni alla stagione autunnale e, al contempo, veder diminuire i propri costi in bolletta.
1. Fare un check-up del radiatore. Una macchina che torna a lavorare dopo mesi di inattività necessita di attenzioni. La prima cosa da fare, quindi, prima della riaccensione dei termosifoni è un’attività di spurgo: eliminare l’aria presente nei tubi è essenziale per il corretto funzionamento del termosifone. Una volta eliminata l’aria, è poi necessario effettuare una buona pulizia per rimuovere tutto ciò che può essersi depositato sui termosifoni durante la stagione estiva. Fondamentale, inoltre, anche il controllo del buon funzionamento delle teste termostatiche che siano esse meccaniche o elettroniche.
2. Liberare i radiatori da ogni impedimento: I termosifoni sono, a volte, visti come un ostacolo alla realizzazione di un design moderno e vengono nascosti in mille modi affinché diventino un elemento di arredo. Nulla di male, purché il radiatore possa svolgere a pieno il proprio lavoro: I termosifoni non vanno mai coperti in alcun modo. In caso di necessità, mensole sopra i caloriferi o specchi che li nascondono non dovrebbero mai avere una distanza inferiore ai 30 cm.
3. Installare dei dispositivi di contabilizzazione: com’è possibile gestire al meglio qualcosa di cui non si ha precisa misura? Spesso manca la consapevolezza di come viene effettivamente utilizzata l’energia consumata. Viene da sé che quindi, mancando le informazioni, risulta impossibile implementare delle strategie adeguate di risparmio energetico, per questo è essenziale – e obbligatorio – installare dei dispositivi di contabilizzazione del calore. I ripartitori dei costi di riscaldamento – uniti alle valvole termostatiche – permettono di incrementare il risparmio energetico della propria abitazione attraverso la gestione del calore in ogni singolo ambiente e la conseguente contabilizzazione delle spese di riscaldamento. Se non si disponesse ancora di tali strumenti, sarebbe opportuno pianificare i lavori per l’adeguamento a norma quanto prima.
4. Monitorare costantemente i propri consumi: Oggi l’attenzione non deve essere più rivolta solo a quanto si consuma, ma anche a come si consuma. Per questo, la necessità di adottare un sistema di monitoraggio evoluto risulta più che mai attuale. Questa è la prima operazione che permette di ottimizzare i consumi stessi. Interventi di automazione e monitoraggio degli impianti – che permettano di misurare, controllare e analizzare l’utilizzo dell’energia – offrono risultati concreti misurabili nel tempo. Il solo monitoraggio di tutti i propri consumi insieme alla tempestiva informazione del consumatore fa diminuire il consumo di calore fino al 30%.
5. Sfruttare la luce del sole di giorno ma dormire con le tapparelle abbassate: Sembra banale ma è essenziale durante il giorno far entrare la luce del sole in casa, in modo da sfruttarne il calore per scaldare i vari ambienti. È auspicabile aprire le finestre per far cambiare aria solo nelle ore più calde della giornata e per un tempo non superiore ai 15 minuti. Al contrario, in serata conviene abbassare le tapparelle per mantenere in casa il calore ed evitandone la dispersione.
6. Dire addio alle cattive abitudini legate allo spreco: Spesso è l’utente stesso la causa del proprio male; aprire le finestre a qualsiasi ora del giorno, asciugare i panni sul termosifone, non avere idea dei propri consumi medi mensili sembrano piccolezze, e invece – secondo le stime interne di QUNDIS – tenere un comportamento più responsabile e attento agli sprechi può generare da sé un risparmio sul conteggio finale dei costi di riscaldamento pari al 20%. Ovviamente negli edifici di nuova costruzione, il comportamento dell’utente ha un maggiore effetto sul consumo energetico che in edifici di costruzione meno recente poiché la coibentazione e gli impianti di riscaldamento sono molto più efficaci.