È un Sd.Kfz. 11 – Sonderkraftfahrzeug – tedesco scoperto il 15 marzo da Samuele Bernini, un volontario del Museo della Seconda Guerra Mondiale del Fiume Po di Sermide e Felonica, coordinato dal Direttore del Museo Dott. Simone Guidorzi.
Il semicingolato Sd.Kfz. 11 era un veicolo bellico realizzato tra la Prima e la Seconda guerra mondiale. Malgrado, all’epoca, il Terzo Reich avesse investito parecchio sul mezzo, alla fine del conflitto cadde in disuso.
Il recupero è stato possibile grazie al supporto della Società Archeologica SAP e della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Mantova, che si sono occupate delle operazioni di studio e sondaggio dell’area.
Prima si è iniziato con i badili, poi è stato necessario l’uso degli escavatori: l’impresa non è stata semplice, ma alla fine il Po ha “restituito” il semicingolato tedesco, della cui esistenza gli esperti erano già a conoscenza, perché fotografato lungo il Po il 25 Aprile 1945 dalle forze militari aeree britanniche della RAF. Era stato spinto nel fiume il 23 aprile 1945 dai tedeschi in ritirata, per evitare che finisse nelle mani delle truppe americane. Finora, però, nessuno era riuscito a trovarlo perché, come spiegano gli esperti, era finito in acque profonde.
Un recupero fortunato, quindi, dovuto a un evento che, a livello ambientale, non è positivo: la secca del Po di questo periodo. È così che Samuele Bernini, il volontario del Museo cui si deve l’avvistamento, è riuscito a notare nella zona di Sermide, nel mantovano, delle lamiere che spuntavano dalla sabbia.
Il fiume è riuscito a custodire il carro armato nazista in uno stato di conservazione interessante: il veicolo ha ancora la targa, il cruscotto, il motore e alcune tracce della vernice originale. Il relitto sarà adesso sottoposto a un attento restauro per essere poi esposto al pubblico appena possibile.
Il mezzo, come ha spiegato il direttore del Museo della Seconda Guerra Mondiale del Fiume Po Simone Guidorzi, pesa circa 7 tonnellate. Per estrarlo sono serviti quasi due giorni di lavoro.
Foto credits: pagina Facebook Museo della Seconda Guerra Mondiale del Fiume Po.