La notizia è di qualche giorno fa, ma è importante continuare a parlare di Gaia/JJ4 e degli orsi del Trentino. Come abbiamo già scritto, loro non possono parlare ma tutti noi possiamo dare loro voce. Perché non sono un mero numero di matricola ma esseri viventi e senzienti. Ecco quindi che dopo l’ennesimo decreto di Fugatti per uccidere JJ4, il Tar di Trento dice di nuovo “no” e accoglie la richiesta di sospensione presentata da LEAL, LNDC Animal Protection, Enpa, Leidaa e Oipa per salvare l’orsa, madre di tre cuccioli.
JJ4 è temporaneamente salva. Di nuovo. Il Tar di Trento si è pronunciato a seguito del nuovo decreto presentato dal Presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, per uccidere la madre di tre cuccioli di cui tutti gli italiani parlano.
“Non contento di aver visto sospendere dal Tar di Trento le precedenti ordinanze di abbattimento, Fugatti ci ha provato di nuovo e ha emesso pochi giorni fa un nuovo decreto per uccidere JJ4 contro il quale LNDC Animal Protection si è scagliato immediatamente facendo nuovamente ricorso al Tar per chiederne la sospensione. La nostra richiesta è stata ascoltata“, commenta LNDC Animal Protection.
LEAL ricorda come “il Decreto n.10 emesso in data 27.04.2023 dal Presidente Fugatti, con il quale viene autorizzata la soppressione dell’orso JJ4, si profila frutto di un’errata interpretazione della relazione dell’ISPRA, che non ha affatto espresso parere negativo in ordine alle strutture ove ricollocare l’orsa, ma ha solo dichiarato di non avere competenza in merito, laddove la stessa spetta ai Cites”.
“Il decreto di Fugatti – osservano Enpa, Leidaa e Oipa – non è solo assurdo nel contenuto e non adeguatamente motivato, ma rappresenta anche una vera e propria sfida al ministero dell’Ambiente, contrario alla soppressione di JJ4, che ha istituito un “tavolo tecnico” per l’elaborazione di una nuova strategia sulla gestione degli orsi e mostra di aver ben presente il principio di tutela dell’ambiente, della biodiversità, degli ecosistemi e degli animali sancito dal nuovo articolo 9 della Costituzione. Fugatti invece procede per conto proprio, come se gli orsi fossero sua proprietà, come se l’art.9 non esistesse e ignorando completamente la mobilitazione di milioni di italiani contrari all’abbattimento“.
“Fugatti emette ordinanze di abbattimento e noi continuiamo a richiederne la sospensione. Ma lui continua a insistere”, dice la Presidente di LNDC Animal Protection, Piera Rosati. “Continuiamo a chiederci perché vuole a tutti i costi uccidere JJ4. L’orsa è ormai rinchiusa al Casteller e non costituisce alcun pericolo. Inoltre la Provincia di Trento è in attesa di conoscere i pareri tecnici sul trasferimento all’estero dell’animale e sull’idoneità delle strutture. Quindi qual è davvero il problema? Cosa sta cercando di dimostrare andando contro l’intera Nazione che guarda con preoccupazione alla vicenda? Pensa davvero così di conquistare il suo elettorato in vista delle elezioni di ottobre? Noi continuiamo a difendere tutti gli orsi trentini e non molleremo la presa finché non sapremo che sono al sicuro e che il progetto Life Ursus sarà gestito come avrebbe sempre dovuto essere”.
“Grazie a un lavoro di squadra, con i nostri legali stiamo cercando di fermare la furia anti orso della Giunta Fugatti. JJ4 è attualmente detenuta al Casteller in regime di carcere duro. La stanno piegando, una sorta di doma per abituarla ad uno spazio ristretto e se dovesse avere salva la vita la mancanza di spazio libero la ridurrà a una sotto specie di orso”, interviene Gian Marco Prampolini, Presidente LEAL.
“Il Presidente del Tar ha chiaramente affermato che non si può ricorrere all’abbattimento se vi è la possibilità di trasferimento dell’orsa in altre strutture e ha ordinato alla PAT e anche al Ministero dell’Ambiente di depositare entro il giorno 11 maggio tutta la documentazione utile per fare questo tipo di valutazione – affermano gli avvocati Michele Pezone e Paolo Letrari, che hanno curato il ricorso della LNDC – Inoltre il Presidente ha finalmente chiarito un concetto fondamentale, e cioè che non si può gestire il mantenimento numerico degli orsi a colpi di ordinanze contingibili o di decreti di abbattimento, perché questa è una pratica contro legge. Il 25 maggio si terrà l’udienza collegiale innanzi al TAR di Trento, nella quale insisteremo per la definitiva conferma del provvedimento di sospensione“.