Grazie a LAV e alle proteste di tutte le associazioni animaliste, unitamente a milioni di persone, si apre uno spiraglio di vita per l’orsa al centro delle cronache da giorni. Anche il ministro dell’Ambiente Pichetto Fratin apre allo spostamento all’estero: una svolta importante per tutti gli orsi condannati a morte.
Per tutti è #JJ4, ma abbiamo scelto di chiamarla con il suo nome e non con uno sterile codice di lettere e numeri. Gaia è nata nel 2006 ed è uno dei primi orsi venuti al mondo nei boschi italiani grazie al progetto finanziato dall’Unione europea Life Ursus. È uno dei cuccioli di Joze e Jurka, due dei 10 orsi importati dalla Slovenia per riportare i plantigradi nelle Alpi Centrali.
“Nonostante la nostra posizione resti ferma nella richiesta di accertamenti anche con ausilio della medicina forense veterinaria della esatta dinamica incidente, esprimiamo grande soddisfazione sul parere depositato ieri sera (20 aprile 2023 ndr) da ISPRA al Tar di Trento – spiega LAV – Ora, con buona pace del Presidente della Provincia Autonoma Fugatti, la condanna a morte di JJ4 è un’opzione per lui sempre meno percorribile”.
Nei giorni scorsi l’associazione animalista aveva presentato alla Provincia delle soluzioni per il trasferimento all’estero degli orsi considerati problematici: Jj4, Mj5 e M49. A offrirsi per ospitare e, di fatto, salvare gli orsi sono il rifugio di Gnadenhof für Bären, in Germania, e di Al Ma’wa for Nature and Wildlife, in Giordania, realizzato da Princess Alia Foundation e da Four Paws.
“Nel parere fornito dall’Istituto scientifico governativo si legge che i due rifugi indicati dalla LAV sono un’opzione che il TAR potrà prendere in considerazione per formulare il giudizio che sarà rilasciato nel corso dell’udienza collegiale di sospensiva confermata per il prossimo 11 maggio dopo che è stata rigettata la richiesta di Fugatti di anticiparla al 20 aprile”, continua LAV.
“Nei prossimi giorni ed entro i termini previsti, depositeremo tutta la documentazione tecnica necessaria ad attestare anche i requisiti di sicurezza delle due strutture così che il TAR possa assumere la sua decisione nella massima serenità anche alla luce dell’apertura dichiarata ieri dal Ministro dell’Ambiente Pichetto Fratin a soluzioni alternative alle uccisioni”, interviene Massimo Vitturi, responsabile Area Selvatici LAV.
“Ci appelliamo al Presidente della Repubblica Mattarella, in quanto garante della Costituzione e dell’articolo 9 che assicura la tutela della biodiversità e degli animali, e al Presidente del Consiglio Meloni affinché Fugatti venga richiamato al suo ruolo che non è quello di sceriffo e affinché la gestione degli orsi – che è più grande di una provincia- torni allo Stato e venga affidata a un pool di esperti e coinvolga l’Europa con il mandato di implementare su tutto l’arco alpino un serio progetto di convivenza basato sulle migliori pratiche sviluppate in tutto il mondo nelle aree di presenza degli orsi di informazione e prevenzione”, conclude Vitturi.
credits foto LAV
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