Orsi nel mirino. LNDC chiede di trasferire M49 in area protetta

Per il Presidente della Provincia Autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, ormai quella contro gli orsi è una sorta di vendetta perché, comportandosi da orsi, hanno messo in luce l’incapacità dell’amministrazione nel gestire la convivenza tra umani e fauna selvatica. Persino la mamma di Andrea Paci ha detto che uccidere JJ4 non serve a nulla, ma Fugatti non si placa. LNDC Animal Protection chiede risposte e darà battaglia fino alla fine”.

“Sin dal giorno successivo al ritrovamento del povero Andrea, Fugatti aveva annunciato l’intenzione di uccidere l’orso responsabile di quel drammatico incidente – spiega LNDC. – Orso che poi è stato identificato in JJ4, una femmina di 17 anni. Ora, nel mirino di quella che a tutti gli effetti appare essere una vendetta, ci sono finiti anche MJ5, dopo il parere favorevole dell’ISPRA al suo abbattimento, e M62 che non ha mai aggredito nessuno ma ha la colpa di essere “troppo confidente”. Ma la foga del Presidente della Provincia Autonoma di Trento non sembra placarsi: il suo obiettivo è dimezzare la popolazione di plantigradi con qualsiasi mezzo, che sia uccidendoli o trasferendoli altrove anche se non si sa bene dove”.

“Persino la madre del giovane ragazzo rimasto ucciso ha dichiarato che la colpa non è né di suo figlio né dell’orso – continua l’associazione. – Le responsabilità vanno cercate altrove, in particolare nelle mancanze dell’amministrazione che in questi anni non è stata in grado di gestire correttamente la convivenza tra gli umani e gli altri animali”.

Per Fugatti, la colpa è dell’orso per essersi comportato da orso nel suo habitat naturale. Come spesso succede in questi casi, invece di ammettere le proprie responsabilità si sceglie la strada più facile della becera propaganda, buttando benzina sul fuoco della paura dei cittadini con una narrazione secondo cui gli orsi sarebbero troppi e troppo pericolosi. Se così fosse, però, gli incidenti gravi sarebbero all’ordine del giorno e invece se ne contano pochissimi. Tutto questo allarmismo ha lo scopo di scaricare sugli orsi la propria incapacità di gestire le cose in maniera corretta“, commenta Piera Rosati – Presidente LNDC Animal Protection.

Siamo lieti che il TAR abbia per ora sospeso l’ordinanza di abbattimento di JJ4, grazie al ricorso presentato da LAV che si è offerta di trasferire gli orsi definiti problematici in altri luoghi. Una proposta alla quale Fugatti ha risposto con un certo sarcasmo, aprendo alla possibilità di trasferire anche altri orsi. Per questo, abbiamo contattato il PNALM (Parco Nazionale di Abruzzo, Lazio e Molise) per chiedere la disponibilità di una struttura ad accogliere M49, un orso che da anni ormai soffre la prigionia nel Casteller. Avevamo già tentato questa strada in passato, ma il tutto fu purtroppo bloccato proprio dalla PAT. Faremo di tutto per salvare lui e, se possibile, altri orsi dalla gestione scellerata della Provincia di Trento, dove si pensa di risolvere i problemi uccidendo anziché facendo prevenzione“, continua Rosati.

Come abbiamo già annunciato, stiamo lavorando per coinvolgere la UE perché crediamo debba intervenire quanto meno per verificare come sono stati spesi i corposi finanziamenti elargiti alla PAT per il ripopolamento e la gestione di questi animali. Ma non ci fermeremo certamente qui. Faremo una richiesta di accesso agli atti perché vogliamo verificare quali siano le inadempienze e le mancanze della PAT in questi anni. Innanzitutto, ci chiediamo perché il radiocollare di JJ4 era non funzionante e non fosse stato prontamente sostituito. Il monitoraggio degli spostamenti è sicuramente uno dei mezzi più efficaci per prevenire incidenti. Inoltre, perché le zone in cui è nota la presenza di alcuni orsi specifici non sono state interdette all’accesso da parte delle persone? La segnaletica presente nei boschi è efficace e sufficiente? Ci sono tante domande a cui la PAT deve dare risposta, ma la cosa certa è che questa tragedia doveva essere evitata. Allo stesso tempo, stiamo predisponendo i ricorsi per le annunciate ordinanze relative a MJ5 e M62, anch’essi ingiustamente condannati a morte“, conclude Michele Pezone – Responsabile Diritti Animali LNDC Animal Protection.