Iniziano oggi, 27 maggio, i primi eventi legati all’onda Pride in Italia.
Giugno ormai è diventato il mese simbolo delle parate Pride, deriva dai moti di Stonewall del lontano 1969 a Los Angeles, che vengono organizzate ogni anno attraverso tutto il territorio italiano.
La parata, prima nota come Gay Pride, oggi si chiama solo Pride, in rappresentanza a tutte le sfumature del movimento LGBTQIA+ con orientamenti sessuali ed identità di genere diverse.
Discriminazioni e abusi
Il 2023 è l’anno in cui Ilga Europe (associazione internazionale per i diritti LGBT presente all’ONU), classifica l’Italia al 34° posto su 49 nella classifica dei Paesi Europei per politiche a tutela dei diritti umani e dell’uguaglianza delle persone LGBT+ (lesbiche, gay, bisex e trans).
Confermata anche dai dati allarmanti di Gay Help Line 800 713 713 (gayhelpline.it) relativi all’anno 2022, emerge infatti che l’omobistransfobia non si arresta e cresce in maniera sostanziale l’impatto sociale negativo della violenza e delle discriminazioni sulle persone lgbt+.
Sul totale dei casi gestiti il 41,6% subisce violenza omotransfobica in famiglia in seguito al coming out: le vittime sono per il 31,6% giovani tra gli 11 e i 26 anni.
Le più colpite sono le persone trans, aumentano le segnalazioni arrivando al 14,7% dei contatti.
Per il 15% sono i minori LGBT+ ad essere vittima di maltrattamenti familiari protratti nel tempo e caratterizzati da un’escalation di violenza: la reclusione in casa anche ai danni della frequenza scolastica, i tentativi di conversione, il controllo che sfocia nella violenza verbale e fisica. Nel 5,7% dei casi il bullismo omotransfobico ha favorito l’abbandono scolastico e solo uno studente transgender su 5 ha ottenuto l’applicazione a scuola della “carriera alias”, che prevede l’autorizzazione ad utilizzare nei documenti scolastici pronomi e un nome alias congruente con il genere dello studente.
A cosa serve fare un Pride?
La risposta alla domanda, con questi dati alla mano, è quella di sempre.
Da un lato il cercare si sensibilizzare le persone a “vedere” questa comunità.
Dall’altro serve per trovarsi, per prendere il coraggio e mantenere l’orgoglio di chi si è, e non per questo sentirsi diversamente dagli altri.
Riconoscersi e conoscersi, ma soprattutto, non sentirsi soli in questo cammino. Non a caso la parata è percorrere la stessa strada tutti insieme, come comunità.
Onda Pride 2023
Ad oggi già 50 città hanno confermato la manifestazione.
27 maggio 2023 – Alessandria Pride, Novara Pride, Piacenza Pride
3 giugno 2023 – Trento Dolomiti Pride, Padova Pride, Pavia Pride
10 giugno 2023 – Roma Pride, Avellino Irpina Pride, Cuneo Pride, Foggia Puglia Pride, Dolo Pride, Genova Liguria Pride, Lecco Pride, Pordenone FVG Pride, Messina Pride
17 giugno 2023 – Bari Pride, Bergamo Pride, Catania Pride, La Spezia Pride, Mantova Pride, Marche Pride, Parma Pride, Torino Pride, Treviso Pride, Varese Pride
24 giugno 2023 – Milano Pride, Cagliari Sardegna Pride, Chieti Abruzzo Pride, Palermo Pride, Perugia Umbria Pride, Taranto Pride, Venezia Laguna Pride
25 giugno 2023 – Reggio Emilia Pride
1 luglio 2023 – Bologna Rivolta Pride, Egadi Pride, Lecce Salento Pride, Napoli Pride, Ragusa Pride, Siracusa Pride
8 luglio 2023 – Firenze Toscana Pride, Latina Lazio Pride, Verona Pride
15 luglio 2023 – Belluno Pride
22 luglio 2023 – Matera Pride, Reggio Calabria Pride
29 luglio 2023 – Campobasso Molise Pride
6 agosto 2023 – Rimini Summer Pride
2 settembre 2023 – Brescia Pride
9 settembre 2023 – Taormina Pride
16 settembre 2023 – Monza Brianza Pride, Scafati Pride
Informazioni aggiornate nel sito ufficiale https://ondapride.it/pride/
Rapporto completo Gayhelpline 2022
Ulteriori approfondimenti sulle discriminazioni nel mondo su Amnesty International