Avere il ciclo mestruale non è una scelta e gli assorbenti non sono un accessorio, bensì una necessità per ogni donna.
Petizioni, raccolte firme e campagne attuate finora non sono bastate, perché la tampon tax (la tassa sugli assorbenti) e cioè l’iva sugli assorbenti femminili è oggi ferma al 22%.
L’iva sugli assorbenti femminili è stata introdotta nel 1973 e, al pari di altri prodotti, è cresciuta nel tempo dal 12 al 22 per cento, arrivando a classificarli proprio come un bene di lusso.
Lodevole è l’iniziativa promossa di recente della rete dei supermercati a marchio Coop che, in occasione della Festa della Donna, per una settimana ha sostenuto la campagna a favore della riduzione dell’iva sulle confezioni di assorbenti*, proponendo altresì un packaging alquanto singolare con un scopo preciso: invitare uomini e donne a metterci la firma, sottoscrivendo la raccolta firme promossa dall’associazione Onde Rosa tramite la piattaforma change.org.
L’obiettivo è raccogliere 500mila firme, per portare all’attenzione del Parlamento italiano la tampon tax e chiederne la riduzione dell’iva al 4%, considerando in questo modo gli assorbenti come beni di prima necessità.
Quanto promosso da Coop sarà anche stato un piccolo atto simbolico, però concreto, che se replicato in massa da molte altre catene di supermercati, potrebbe raggiungere una risonanza davvero impattante.
Sempre nel suo piccolo, con la campagna “Close the Gap – Riduciamo le differenze“, Coop sta portando avanti anche altre iniziative sociali che meritano attenzione, poiché mirano a promuovere la parità di genere femminile e a combattere le disparità.
Photo Credits: e-coop.it
* Essendo l’iva un’imposta statale, Coop non ha effettivamente ridotto l’aliquota sulle confezioni di assorbenti. Ciò che ha fatto è stato abbassare il prezzo di tutte le confezioni di assorbenti in vendita, come se l’iva di quella tipologia di prodotto fosse stata al 4% (riducendo così di fatto i suoi guadagni).
Nicole Casagrande