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Un Giardino della Memoria in Via D’Amelio

Qualche giorno fa Salvatore Borsellino, fratello di Paolo, sui social chiedeva aiuto per la sua petizione: “Ogni mattina, appena accendo il computer, la prima cosa che faccio è collegarmi alla telecamera che dal Castello Utveggio inquadra quell’ulivo e ogni mattina mi si stringe il cuore a vederlo circondato dalle macchine che anche in sosta selvaggia, al centro della strada, nonostante le strisce che dovrebbero indicare il divieto, riempiono la via”.

Il 21 giugno Salvatore Borsellino lancia una petizione su change.org. Ha un sogno: creare un Giardino della Memoria dove sorge l’ulivo che ricorda la strage di via d’Amelio, dove il 19 luglio 1992 persero la vita suo fratello Paolo e gli uomini della sua scorta: Agostino Catalano, Ema, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina.

Voglio lanciare un appello a tutti i cittadini di buona volontà perché venga posto finalmente rimedio a quel mancato divieto di sosta che, ormai quasi trentuno anni fa, facilitò il compito a chi doveva preparare quell’attentato che spezzò la vita di Paolo e dei cinque agenti della sua scorta.

In quel luogo che quell’esplosione aveva trasformato in un inferno, in quella terra bagnata dal sangue mescolato insieme di Paolo e dei suoi ragazzi, in quella terra dove erano disseminati i pezzi dei loro corpi smembrati, mia madre ha voluto che fosse piantato un Ulivo, che fece venire apposta da Betlemme, perché quel luogo diventasse un simbolo di pace e di speranza piuttosto che di violenza e di morte.

Quell’ulivo oggi è meta del pellegrinaggio delle tante persone che da ogni parte d’Italia e del mondo si recano in quel luogo e si raccolgono in meditazione, ma oggi come allora, la strada è sempre ingombra di macchine che lo circondano e lo soffocano

Di Dedda71 – Opera propria, CC BY 3.0 – commons.wikimedia.org

“Mi è nato allora dentro un sogno, che quello che oggi è soltanto un posteggio di auto possa diventare finalmente un Giardino della Memoria dove le centinaia di persone che ogni giorno, a tutte le ore del giorno, vengono davanti a quell’albero, possano sostare in raccoglimento, magari sedendosi a riposare su delle panchine che lo circondino delle aiuole che lo delimitino, senza doversi districare in mezzo alle auto, facendo ritornare quel luogo quello che è e che deve essere, un luogo sacro e non soltanto un posteggio per le auto”.

In quel giardino porrebbero essere poi piantati degli altri ulivi che ricordino le altre vittime, gli altri martiri di questa lotta che ha fatto così tante vittime nella nostra città e non solo.

Via D’Amelio, oggi come allora, è una strada chiusa, delimitata da quello che una volta era un giardino di limoni e oggi è soprattutto un posteggio e dietro il muro di quel giardino si nascose la mano che azionò quel telecomando che fece scendere l’inferno in terra, non ci vorrebbe tanto a farlo tornare quello che è e che deve essere, un luogo sacro che ricordi il sacrificio di quelli che oggi chiamano eroi, che chiedono soltanto un po’ di pace“.

Il 22 giugno dalla pagina Facebook di Salvatore Borsellino arriva come un pugno allo stomaco la sua delusione: in un giorno, 350 firme.

Ed è lì che succede un piccolo miracolo. Scatta il passaparola tra social e whatsapp. La petizione comincia a volare. Inzialmente Salvatore Borsellino voleva arrivare a 5mila firme, mentre scriviamo sono 92.610. E continuano a salire.

Tutti noi della redazione abbiamo raccolto l’invito, e oggi lo proponiamo a voi, con una nuova buona notizia, comunicata proprio da Borsellino ieri, 30 giugno 2023: “Le adesioni alla petizione  continuano ad arrivare senza sosta e siamo ormai a un passo da quello che sembrava impossibile, centomila firme per un Giardino della Memoria in via D’Amelio.

E intanto qualcosa, grazie all’impegno di voi tutti, comincia a muoversi, mi è arrivata oggi la notizia che il Comune di Palermo, con un atto di indirizzo del Vicesindaco Carolina Varchi, ha accolto la petizione da me lanciata e da voi sostenuta. È il primo passo perché il nostro sogno diventi realtà ma dobbiamo continuare a vigilare perché i meccanismi della burocrazia non si inceppino e il nostro sogno resti soltanto un sogno.

In realtà il merito di questo primo passo va a Giuseppina Chinnici che a seguito della petizione, aveva presentato presso l’VIII Circoscrizione, di cui è Consigliera, una mozione che aveva già fatto partire la procedura, da parte della Soprintendenza per la tutela dell’Albero di Via D’Amelio come bene vincolato ed è a lei soprattutto che va il mio ringraziamento, per avere operato in silenzio e non per ricavarne dei meriti di qualsiasi tipo“.

Il traguardo delle 100mila firme è ancora da raggiungere e vi prego perciò di non fermarvi adesso, a un passo dal traguardo – scrive oggi Salvatore Borsellinoimpegnatevi ancora a diffondere l’iniziativa e a raccogliere altre firme. Incollare il link alla petizione nel vostro stato di WhatsApp, immagine o testo, qualunque esso sia, si è rivelato un metodo molto efficace. Vi prego di continuare a farlo almeno fino a quando il traguardo delle 100.000 firme non venga raggiunto. Dopo la nostra voce acquisterà ancora più forza“.

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