Vittoria per JJ4 e MJ5: il Consiglio di Stato accoglie il ricorso degli animalisti
Migliore notizia non c’è. JJ4 e MJ5 non saranno più abbattuti. Tutte le argomentazioni delle associazioni animaliste, schierate fin da subito a salvaguardia della vita degli orsi trentini, sono state accolte dal massimo grado di giustizia amministrativa, che ha ribadito come l’abbattimento può essere considerato solo come extrema ratio in assenza di alternative percorribili.
Il ricorso presentato dalle associazioni animaliste al Consiglio di Stato ha dato l’esito auspicato: JJ4 e MJ5 non potranno essere uccisi.
L’ordinanza del massimo grado di giustizia amministrativa, infatti, dice a chiare lettere che “il provvedimento che dispone l’abbattimento dell’animale appare sproporzionato e non coerente con le normative sovrannazionali e nazionali che impongono l’adeguata valutazione di tutte le misure intermedie“.
Pertanto l’ordine di abbattimento va sospeso.
“Il provvedimento del Consiglio di Stato ricalca e accoglie in tutto e per tutto le argomentazioni che LNDC Animal Protection ha portato a sostegno del proprio ricorso: dal principio di proporzionalità e di gradualità delle misure da intraprendere alla tutela dell’orso prevista dalla Direttiva Habitat della UE, fino alla tutela della biodiversità recentemente introdotta nella Costituzione“, dichiara LNDC Animal Protection.
“Ora auspichiamo che la Provincia di Trento cominci a mettere in atto realmente quelle forme di prevenzione che chiediamo da tempo”, afferma Piera Rosati – Presidente LNDC Animal Protection.
La decisione del Consiglio di Stato “dà fiducia e speranza a quanti si battono per la salvezza degli animali condannati a morte dalla Provincia autonoma di Trento. Siamo soddisfatti”, scrivono in un comunicato congiunto Enpa, Leidaa e Oipa, che hanno presentato insieme uno dei ricorsi trattati a palazzo Spada.
“Benché la questione resti sub iudice nel merito – osservano le tre organizzazioni – ne escono rafforzate le ipotesi alternative all’abbattimento, voluto con ossessiva tenacia, ma scarsi argomenti, dal presidente della Pat Fugatti, che sulla pelle degli orsi sta costruendo tutta la sua campagna elettorale per il voto del prossimo ottobre. La decisione odierna, però, esclude che Fugatti possa arrivare all’appuntamento con le urne da soddisfatto killer di plantigradi. Per abbattere degli orsi, animali di specie protetta e patrimonio dello Stato, uno dei quali, peraltro, già prigioniero e quindi non più pericoloso, non basta la semplice volontà politica di abbattere, sorretta dal tornaconto elettorale“.
“Io e il collega Paolo Letrari, insieme al quale ho curato il ricorso, siamo molto soddisfatti che il nostro ricorso sia stato accolto in ogni sua parte e che sia stato ribadito l’importante principio previsto dalle norme: le misure di monitoraggio, captivazione e abbattimento sono graduali e l’ultima deve essere presa in considerazione solo come extrema ratio e in assenza di altre soluzioni percorribili. In questo caso, esiste la possibilità di trasferire gli orsi altrove e il Consiglio di Stato ha affermato che questa possibilità rappresenta una alternativa valida all’uccisione che pertanto va fermata“, precisa Michele Pezone – Responsabile Diritti Animali LNDC Animal Protection.
“Una notizia che aspettavamo da tempo, gli animali sono salvi”, ha detto all’Adnkronos Stefano Fuccelli, presidente del Partito Animalista Europeo.
LAV: “Il Consiglio di Stato ha deciso: gli orsi JJ4 e MJ5 devono essere lasciati in vita riconoscendo le buone ragioni dei legali della LAV e stando a queste motivazioni è ormai evidente che la Provincia di Trento non può più eludere le richieste dell’associazione di trasferire l’orsa nel sicuro rifugio in Romania indicato dall’associazione“.
E proprio la Lega Anti Vivisezione insieme a Leidaa, Oipa ed Enpa il mese scorso aveva presentato il dettagliato progetto di traslocazione dell’orsa JJ4 presso il ‘Libearty Bear Sanctuary‘ di Zarnesti in Romania.
“Ribadiamo ancora una volta che la LAV è da settimane pronta ad avviare il trasferimento dell’orsa in piena sicurezza e a spese dell’associazione nel rifugio in Romania, dove le sarà garantita la miglior vita possibile per quanto in un’area confinata“, conclude Massimo Vitturi , responsabile Animali Selvatici.