Karl Marx diceva che la storia è sempre stata un storia di lotta tra classi, ovvero un luogo di continue tensioni e dominazioni tra una classe, per l’appunto, dominante, su di un’altra sottostante; e per concludere la “profezia scientifica”, alla fine la classe dominata, quella del proletariato, riuscirà, in un primo momento, a porre le altri classi sotto la sua dittatura per poi eliminare la dittatura stessa: esiste un fine della storia, e questo si realizza con l’abolizione del concetto stesso di classe.
Traduciamo questo scioglimento del concetto di classe con un altro molto simile, ovvero quello del gap generazionale.
È la solita vecchia storia: “Guarda te questi giovani! Quando lo eravamo noi queste cose non le facevamo! E poi queste nuove diavolerie tecnologiche!”
L’eterno problema dell’incomprensione tra generazioni. I ritmi diversi. Le grandi invenzioni che rivoluzionano l’età storica in cui si vive. È quasi scontato dire che ciò per cui verranno ricordati i primi anni del 2000 è la grande rivoluzione portata prima dal computer, il quale ha iniziato a prendere una forma più smart, insieme al cellulare, ed ovviamente internet.
Ad ogni cambio generazionale è corrisposto una nuova modalità di vita, la quale ha quasi completamente stravolto quella precedente.
Era questo quello che succedeva nella storia secondo Marx. Insieme alle nuove classi dominanti, le quali hanno seppellito quelle prima di loro, compaiono anche le nuove tecnologie, che vengono definite e definiscono il sistema economico della società e la conseguente storia.
Arriviamo al nodo cruciale del ragionamento.
Marx prevede l’ascesa del proletariato come classe dominante del sistema, ma allo stesso tempo questa “classe” cesserà di esistere, perché si avrà un sistema economico, quello comunista, che non porrà differenze tra un individuo e l’altro.
Continuando con la similitudine precedente, la così chiamata, “dittatura del proletariato” si realizzerà anche nella realtà moderna, limando sempre di più quel già citato gap generazionale.
Questo avverrà grazie alle particolari tecnologie che abbiamo a disposizione. Il loro avvento ha cambiato radicalmente la visione del mondo, tant’è che l’invenzione di internet potrebbe prendere la nomea di “invenzione più importante della storia dell’uomo”, prendendo il posto persino all’invenzione della ruota.
Dal momento dell’arrivo di internet, nulla può tornare come prima.
Ma ciò che la rende totalmente diversa da tutte le invenzioni precedenti è l’estrema velocità che ha nel mutare e di non rimanere mai statica: in eterna trasformazione.
Dall’800 fino al 2000 le grandi idee e le grandi invenzioni prendevano posto nelle menti degli uomini in ampi lassi di tempo, oggi nuove invenzioni e nuovi strumenti nascono ora dopo ora. Non gli si sta dietro! Ed è proprio questo che toglierà nel futuro le distanze tra genitori e figli. E non ci sarà più bisogno di uno scambio culturale, dal vecchio al nuovo.
I genitori del futuro saranno già abituati a vivere nella perenne evoluzione delle tecnologie e non avranno i grandi problemi di comunicazione ed integrazione con i loro figli, rendendo quindi inutile una ipotetica giovane rivoluzione culturale.
Genitori e figli si comprenderanno più facilmente.
Il proletariato andrà al potere e lo abolirà, così non ci saranno più scontri. Portandolo a noi, semplicemente ci saranno meno problemi di linguaggio (e forse molti psicologi perderanno il lavoro!)
Matteo Abozzi