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Super Mario, un restyling in grande spolvero

I fan della Nintendo sono impazziti! Trentacinque anni dalla nascita dell’idraulico italiano più famoso del mondo dei videogiochi: Super Mario. Per questa occasione speciale, la casa videoludica lancia sul mercato grandi “novità”. La parola novità deve essere messa tra virgolette poiché nessuno dei videogiochi proposti, rigorosamente per Nintendo Switch, è la prima volta che entrano in possesso dei giocatori.

Due sono i titoli di punta: “Super Mario 3D World + Bowser’s Fury” e “Super Mario 3D All Stars”. L’ultimo racchiude alcuni tra i principali giochi di Mario con grafica 3D, i quali hanno riaperto porte nascoste dei ricordi d’infanzia dei giocatori. Uno su tutti, forse anche il gioco più famoso della serie, è Super Mario 64, la vittima degli eventi. Super Mario 64 è diventato un simbolo dell’intera era videoludica; fama aumentata anche grazie ai mass media moderni e ai vari mezzi di diffusione nati su internet (numerosi i meme o gameplay su questo gioco). Insomma: i giocatori sono molto affezionati a questo titolo, sia per i suoi pregi che per i suoi difetti. Portare sul mercato delle remastered (cioè giochi già usciti in passato, riproposti su nuova console) non è un lavoro da poco.

Mille sono le scelte pericolose che devono compiere gli sviluppatori, come ad esempio: lasciare la stessa grafica “pixellosa” o aggiornarla con grafica moderna? Cambiare il gameplay o lasciare lo stesso? In sostanza, un immenso campo spinato. Questa non è la prima volta che la Nintendo propone una remastered e i suoi lavori precedenti sono stati (nella maggior parte dei casi) eccellenti. Inoltre Nintendo conosce i propri bug e i propri errori compiuti per strada, e volta per volta decide se far rimanere nei loro giochi queste imperfezioni.

Nintendo sa che l’utente, oltre del gioco stesso, si è innamorato dei suoi problemi tecnici, sfruttati poi per completarlo e goderlo. Ma è proprio la risoluzione di un problema in Super Mario 64 che ha lasciato i giocatori più affezionati con una nota di amarezza.

Vediamo di cosa si tratta.

Mario vs Bowser

Siamo allo scontro finale! Finalmente Mario si ritrova a faccia a faccia contro il cattivo Bowser. La battaglia è complicata, le palle di fuoco sono difficili da schivare, ma… Mario riesce a mandare a terra il drago! Lo afferra per la coda. Rotea su sé stesso per prendere potenza e lo lancia lontano gridando: “So Long, aye Bowser!” (trad. “Addio, Bowser, “aye” è solo una cadenza e non aggiunge nulla di più). Piccola nota, per decenni i gamers avevano capito “gay” ma finalmente è stata messa la parola fine a questa interpretazione di una frase, suppergiù dialettale e poco comprensibile, uscita dalle labbra del baffuto idraulico. Ma per non cadere in ulteriori fraintendimenti, nella nuova versione “All Stars”, le parole di Mario sono state cambiate in: “Bye-Bye”.

C’è una morale in tutto questo? L’errore fa parte della natura umana. A volte sbagliare fa ottenere valore a ciò che facciamo. Lo sbaglio fa sì che gli altri si affezionino a noi e crea quel valore aggiunto introvabile nella perfezione. Super Mario 64 è pieno zeppo di momenti immotivatamente difficili nel gameplay; difatti nel trailer giapponese viene mostrato in televisione il momento dell’odiato scivolo di ghiaccio, il quale fa ricordare al padre seduto al tavolo della cucina, delle molteplici ore che spese col Nintendo 64 con Super Mario. In segreto, durante la notte, il papà ruberà la console dei figli, preso da un attacco di nostalgia.

Matteo Abozzi